Tananai racconta “Bella Madonnina” e spiega come la musica… lo abbia condannato!

Tananai in un'intervista presenta Bella Madonnina, il nuovo singolo estivo nato da una notte da adolescente trascorsa da solo in piazza Duomo L'articolo Tananai racconta “Bella Madonnina” e spiega come la musica… lo abbia condannato! proviene da imusicfun.

Jun 7, 2025 - 15:10
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Tananai racconta “Bella Madonnina” e spiega come la musica… lo abbia condannato!

Tananai torna a scaldare le radio con un nuovo singolo: Bella Madonnina. Un brano uptempo, orecchiabile e solare che segue la pubblicazione della ballad Alibi, ma che affonda le sue radici in un ricordo intimo e malinconico: una notte da adolescente trascorsa da solo in piazza Duomo a Milano, a “parlare” con la statua della Madonnina.

«Bella Madonnina nasce dal ricordo di una serata in cui avevo perso i miei amici, mi trovai da solo all’alba in Duomo e iniziai a parlare con la Madonnina. Non ero alterato, solo molto solo», ha raccontato l’artista a Fanpage.it, spiegando come un momento quasi mistico si sia trasformato, col tempo, in una canzone “nata per caso” ma perfetta per l’estate. «Non la pensavo come una hit estiva, ma ora mi sembra il momento giusto per condividerla».

Originario di Cologno Monzese, Tananai (alias Alberto Cotta Ramusino) ha raccontato come l’adolescenza nella periferia milanese fosse fatta di noia, ma anche di desiderio di scoperta. «Era tutto sempre uguale, la città sembrava lontana. Avevo voglia di conoscere più persone, di evadere». Bella Madonnina nasce anche da questo contrasto: la periferia che respinge e la metropoli che attrae.

Quando gli si chiede se la musica lo abbia salvato, risponde secco: «Salvato no, piuttosto condannato». La sua, spiega, non è la storia di chi ha usato la musica per uscire da una situazione difficile. Piuttosto, è il frutto di un’urgenza creativa: «Scrivere canzoni mi fa dimenticare lo scorrere del tempo, mi permette di liberarmi da ansie e paranoie. È una necessità».

Tananai non nasconde l’importanza dello studio nella sua carriera: «Studiare canto è fondamentale, soprattutto per reggere i tour. Se canti come al karaoke, dopo una data sei già ko». Ha abbandonato l’università di architettura per dedicarsi alla musica, ma oggi sogna di tornare a studiare: «Mi piacerebbe approfondire la filosofia, con un percorso serio».

Citando con leggerezza anche la Paroxetina in una delle sue canzoni – un riferimento ai Baustelle e alla loro Charlie fa surfTananai dimostra di non avere paura a trattare temi personali con ironia. Allo stesso tempo, riflette sul peso della popolarità: «All’inizio ti monti la testa, è inevitabile. Poi ho imparato a gestirla, anche grazie ai miei amici che non hanno mai fatto da yes men».

Il suo debutto a Sanremo 2022 con Sesso Occasionale fu accolto tiepidamente dalla critica, ma col tempo si è rivelato uno spartiacque nella sua carriera. «Mi ha dato una libertà in più. Dopo quella “caduta”, ho capito l’importanza di curare ciò che costruisci, senza dimenticare che nella musica – e nella vita – si può sempre sbagliare».

Pur essendo oggi uno degli artisti pop più riconoscibili della scena italiana, Tananai non si considera “arrivato”: continua ad ascoltare nuova musica, a studiare, a leggere. «Ho letto tutto Dostoevskij, tanta roba di Houellebecq e Carrère… e Geronimo Stilton», racconta ridendo. Per lui, la crescita artistica è continua, e passa anche dalla capacità di saper staccare, di non farsi divorare dal meccanismo della musica come lavoro.

Alla fine, Bella Madonnina è più di un singolo estivo: è un inno leggero ma profondo, a metà tra preghiera urbana e diario di periferia. È il manifesto di un artista che ha imparato ad amarsi, ma che ha ancora tanto da esplorare, dentro e fuori dal palco. Come dice lui stesso: «Vorrei che la musica tornasse a essere un gioco, un modo per fermare il tempo». E in fondo, è anche questo il segreto della sua forza.


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