La grande Guerra rivive sulle Dolomiti di Sesto

L’Associazione Bellum Aquilarum ha ristrutturato cinque aree belliche in quota che stavano per essere cancellate dal tempo. Luoghi della memoria che oggi si possono rivedere. E che emozionano L'articolo La grande Guerra rivive sulle Dolomiti di Sesto proviene da Montagna.TV.

Jun 7, 2025 - 14:40
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La grande Guerra rivive sulle Dolomiti di Sesto

Durante la Prima Guerra Mondiale, le Dolomiti divennero teatro di un conflitto diverso da qualsiasi altro precedentemente combattuto. La linea del fronte si spostò su vette e creste ben oltre i 3.000 metri, raggiunte fino a quel tempo solo da guide alpine con i loro facoltosi clienti e da forti alpinisti che mai avrebbero immaginato cosa sarebbe accaduto tra le crode negli anni seguenti.

Sesto in Pusteria è stato l’unico paese appartenente all’Impero Austro-Ungarico di lingua e cultura tedesca, a trovarsi sulla linea del fronte durante la Grande Guerra. Ora è una famosa località turistica estiva e invernale, ma Sesto durante i due anni in cui il conflitto imperversò sulle Dolomiti fu sottoposta a bombardamenti che la rasero quasi completamente al suolo costringendo gli abitanti ad abbandonare le loro abitazioni e la loro terra.

La Grande Guerra ha lasciato tracce sul territorio e nel paesaggio che da vent’anni l’associazione Bellum Aquilarum, ONLUS riconosciuta con decreto del Presidente della Provincia Autonoma di Bolzano, conserva e cura con passione evitando che le testimonianze rimaste sul territorio cadano nell’oblio. I membri fondatori sono: Rudolf Egarter, Erwin Lanzinger, Johannes Watschinger, Alfred Prenn e Andrea Lampacher.

Abbiamo incontrato Pietro Michieli, Vicepresidente e socio onorario dell’Associazione, e con lui abbiamo parlato dei musei a cielo aperto che tra pochi giorni inizieranno a essere di nuovo visitabili, in alcuni casi solamente con guide autorizzate.

 Come è nata l’idea di fondare l’Associazione Bellum Aquilarum?
L’Associazione storica Bellum Aquilarum, presieduta da Hugo Reider, è stata fondata nel 2025 a Sesto Pusteria e ha lo scopo di recuperare, conservare e valorizzare le testimonianze storiche della Grande Guerra esistenti su questo territorio.

Bellum Aquilarum, la “Guerra delle Aquile”: perché questo nome?
Perché qui c’è stata una guerra molto diversa da quella che si è combattuta in altri settori, dove i soldati si affrontavano principalmente in territorio pianeggiante. Qui  la prima battaglia che i soldati dovevano imparare a vincere non era quella contro l’avversario, ma quella contro la montagna e le sue insidie,  soprattutto in inverno.
Bufere, frane, valanghe, fulmini: questi erano i primi nemici  che ogni militare doveva imparare ad affrontare.

Quali sono i siti che gestisce l’associazione?
Nel corso degli anni abbiamo creato cinque distinti musei all’aperto. Il primo e più frequentato è l’Anderte Alpe, è facile da raggiungere con un sentiero che inizia subito dopo l’arrivo della cabinovia di Croda Rossa. Il secondo museo è il Burgstall-Castelliere che si raggiunge sempre da Prati di Croda Rossa. Poi il sito di Forcella Undici,  quello tra il Wurzbach e il Prater e il più alto in quota a cima Osservatorio di Croda Rossa.

Il Forte Mitterberg è stato restaurato e  le visite guidate sono gestite dall’Associazione. Di fatto è un sesto sito?
Il forte Mitterberg era stato completamente abbandonato ed è stato oggetto di una ristrutturazione molto accurata. È iniziata nel 2012 e durata qualche anno con particolare a preservarne l’aspetto come prima dell’inizio della Grande Guerra. Era un forte demaniale e quindi di proprietà dello Stato che prima è passato alla provincia di Bolzano, poi è diventato di proprietà del Comune di Sesto e dal 2018 ci è stato affidato in gestione per le visite.

Perché un nome in latino?
La scelta è ricaduta sul latino volutamente, ne Tedesco ne Italiano. È un modo per essere imparziali visti i problemi che ci sono stati soprattutto negli anni 70. In questo modo “La Guerra delle Aquile” rispetta sia gli sforzi degli austro-ungarici sia il valore delle truppe italiane.

L’Anderte Alpe è il sito più visitato. Come è nato?
Abbiamo già detto che è raggiungibile con un “comodo” sentiero da Prati di Croda Rossa ma non era così quando abbiamo iniziato il recupero delle opere militari. Sono state necessarie tre stagioni dal 2008 e si può lavorare ovviamente solo l’estate. Grazie all’importante aiuto dei Blaumen Mützen di Leoben abbiamo recuperando e ampliando quello che probabilmente era un cammino dei Kaiser Jaeger. Grazie a questi 25/30 ragazzi accompagnati dai loro docenti e spesso anche dal Preside dell’istituto, siamo riusciti a tagliare la vegetazione, ampliare il sentiero e liberare dai detriti le trincee che poi sono state anche ripristinate dove erano presenti crolli. La Provincia di Bolzano ci aiutò con il supporto di un geologo da cui abbiamo imparato molto, ci faceva fotografare tutti i lavori e repertare ogni singolo ritrovamento per avere memoria esatta di tutto. Valanghe, frane e altri fenomeni naturali possono nascondere il nostro lavoro ma la documentazione rigorosa di quanto fatto in precedenza ci aiuta a ripristinare tutto in tempi rapidi sotto il controllo della direttrice dei lavori Sigrid Wisthaler.

Ancora una domanda, i turisti sono persone preparate?
Si e ogni anno che passa lo sono di più, le domande che ci vengono rivolte spesso presuppongono un’ottima conoscenza da parte nostra dell’argomento perché non possiamo permetterci di sbagliare. Ogni tanto qualcuno ci fa notare che parliamo molto della storia Austro-Ungarica durante le visite guidate, tuttavia, fino a poco più di cento anni fa questo territorio non era italiano e parlando della storia della Grande Guerra è normale che in quest’area e sui nostri siti le informazioni che forniamo siano orientate in tal senso.

Come raggiungere i siti di Bellum Aquilarum

Anderte Alpe – Dal parcheggio di Bagni di Moso si sale con la cabinovia di Croda Rossa e dopo aver raggiunto la stazione a monte seguire le indicazioni del Sentiero dei Camosci fino a raggiungere il greto di un torrente facilmente attraversabile (T/E  3 km).

Monte Castelliere/Burgstall – Come per il precedente ma dopo aver raggiunto la stazione alta della cabinovia attraversare i Prati di Croda Rossa fino a raggiungere il bivio che a sinistra condurrà in circa un’ora di cammino alla BurgstallSattle (E  2 km).

Forcella Undici – Poco prima di raggiungere l’Anderte Alpe chiari segnali indicano il sentiero che sale verso il Vallone della Sentinella, il cammino è impegnativo prima per il ghiaione che va affrontato con prudenza, poi, dopo aver raggiunto le pendici di Cima Undici, il sentiero cambia pendenza con decisione e nei punti più impegnativi è presente un cavo di sicurezza che non consente errori (EEA  5 km).

Wurzbach/Prater – Da Prati di Croda Rossa si seguono le indicazioni per la Via Ferrata dei Costoni di Croda Rossa che inizia con una scala verticale che permette di raggiungere il primo anfiteatro glaciale, da questo punto un sentiero comodo ma decisamente ripido porta al primo tratto attrezzato con cavo che termina proprio in corrispondenza del Wurzbach. Seguendo ancora le indicazioni per Cima Osservatorio in circa 10/15 minuti si raggiunge il Prater (EEA  4,5 km).

Cima Osservatorio di Croda Rossa – Dopo aver raggiunto il Prater si continua su un evidente sentiero ben segnalato fino a raggiungere l’ultimo ripido tratto attrezzato che permette di arrivare alla croce di Vetta (EEA  7 km).

Il Forte Mittenberg si raggiunge dal centro del paese di Sesto da Piazza Sepp Innerkofler, sede del Municipio. Dopo poco più di tre chilometri si trova il parcheggio del Forte. Accesso solo con Guide autorizzate.

Come arrivare a Sesto
Provenendo da Bolzano dopo aver superato Dobbiaco (tre chilometri circa) troveremo le indicazioni per Sesto, sette chilometri dal bivio.
Da Belluno seguire le indicazioni per Auronzo, poi per Padola e superato il centro abitato proseguire verso passo di Monte Croce Comelico continuando fino a incontrare prima Moso poi subito dopo Sesto.

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