28 maggio, Giornata mondiale del gioco: 10 canzoni per riflettere su azzardo, dipendenza e tracollo emotivo
Il 28 maggio si celebra la Giornata mondiale del gioco, un'occasione per promuovere il valore del gioco sano, creativo e relazionale L'articolo 28 maggio, Giornata mondiale del gioco: 10 canzoni per riflettere su azzardo, dipendenza e tracollo emotivo proviene da imusicfun.

Il 28 maggio si celebra la Giornata mondiale del gioco, un’occasione per promuovere il valore del gioco sano, creativo e relazionale, fondamentale per lo sviluppo e il benessere di bambini e adulti. Ma questa data è anche l’opportunità per accendere i riflettori su un’altra faccia della medaglia: quella oscura e distruttiva del gioco d’azzardo patologico, che coinvolge milioni di persone e spesso trascina nel baratro anche le loro famiglie.
Dietro le slot machine, le scommesse online, i gratta e vinci compulsivi, si nasconde un mondo di solitudine, vergogna e rovine economiche, che solo negli ultimi anni ha iniziato a emergere nel dibattito pubblico e, in parte, anche nella musica.
Ecco 10 canzoni – italiane e internazionali – che raccontano, evocano o denunciano il mondo del gioco d’azzardo e delle sue conseguenze, tra ironia, disperazione e verità scomode.
28 maggio, Giornata mondiale del gioco: 10 canzoni per riflettere su azzardo, dipendenza e tracollo emotivo
- Lucio Dalla – “Tango”
Un racconto beffardo e crudele di un uomo che perde tutto in un casinò: “Ho messo al tappeto la fortuna, ma lei si è rialzata prima del dieci”. - Rino Gaetano – “Mio fratello è figlio unico”
Tra gli emarginati cantati da Rino, c’è anche “chi gioca alle slot nei bar”, in cerca di riscatto o di una fuga dalla noia. - Fabrizio De André – “Il testamento di Tito”
In una strofa si allude alla condanna morale del gioco d’azzardo come vizio sociale, tra altri peccati e ingiustizie. - Renato Zero – “Il Cielo”
Un pezzo che parla della fragilità umana. Il gioco diventa metafora del rischio affettivo, ma anche della dipendenza - Lo Stato Sociale – “Amarsi male”
Nella logica del “tutto e subito”, anche l’amore diventa una scommessa. - Caparezza – “Non me lo posso permettere”
Il gioco è parte di una critica più ampia al consumismo e all’illusione della ricchezza facile: “Gratta e perdi, gioca e perdi”. - Modena City Ramblers – “In un giorno di pioggia”
Una ballata triste che racconta la perdita e l’alienazione, che spesso accompagna le dipendenze. - Bruce Springsteen – “Atlantic City”
Un uomo cerca una seconda possibilità nella città del gioco, ma il prezzo da pagare sarà altissimo: “Everything dies, baby, that’s a fact”. - ABBA – “The Winner Takes It All”
Il titolo stesso è un riferimento alla logica del gioco. Nella canzone, l’amore finisce come una scommessa persa. - Lady Gaga – “Poker Face”
Una hit globale dove il poker diventa simbolo di manipolazione e autodifesa: una maschera per non cedere emotivamente.
Il gioco d’azzardo patologico è riconosciuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come una dipendenza comportamentale. In Italia, secondo i dati dell’ISS, oltre un milione di persone presenta una condizione di gioco problematico, con gravi ricadute economiche, relazionali e psicologiche. Le famiglie dei giocatori spesso portano sulle spalle il peso del silenzio, della vergogna e del debito.
In una società dove il “gratta e vinci” è banalizzato e la pubblicità delle scommesse è ancora capillare, la musica può diventare strumento di consapevolezza. Per ricordarci che dietro il gesto automatico della slot, ci sono vite che si sgretolano.
Chi è vittima di una dipendenza da gioco può rivolgersi ai servizi pubblici per le dipendenze (Ser.D), o a realtà come il numero verde 800 558822 dell’Osservatorio Nazionale sul Gioco d’Azzardo. Parlare è il primo modo per uscire dal silenzio.
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