Spiagge, ipogei e pasticciotti: weekend a Gallipoli (senza la folla di luglio e agosto)
La spiaggia della Purità, tratto di sabbia cittadina sotto le mura di cinta di Gallipoli è il posto preferito dai locali per fare il bagno, senza la folla modaiola degli stabilimenti balneari più celebri. È un luogo che legato al culto di Sant’Agata, Patrona della città. A pochissima distanza uno spettacolo affascinante, che si ripete L'articolo Spiagge, ipogei e pasticciotti: weekend a Gallipoli (senza la folla di luglio e agosto) sembra essere il primo su Dove Viaggi.

La spiaggia della Purità, tratto di sabbia cittadina sotto le mura di cinta di Gallipoli è il posto preferito dai locali per fare il bagno, senza la folla modaiola degli stabilimenti balneari più celebri. È un luogo che legato al culto di Sant’Agata, Patrona della città.
A pochissima distanza uno spettacolo affascinante, che si ripete immutabile nelle epoche, è quello del Mercato del Pesce, che si svolge al tramonto all’ingresso del Borgo Vecchio, vicino al Castello che domina tutta l’area, quando le barche dei pescatori entrano nel porto e offrono la loro mercanzia, con tanto di asta del pesce riservata ai ristoranti che si contendono le partite migliori.
Per gli altri, è possibile scegliere i prodotti e farseli cucinare sul posto, insieme ai frutti di mare da degustare crudi. I prezzi sono in linea con la fama della città, non particolarmente concorrenziali quindi, perché nel costo è compreso il valore aggiunto dello scenario e dello ‘spettacolo’, ma l’aperitivo al porto è una esperienza da provare, mentre il sole cala all’orizzonte e le mura dei palazzi nobiliari in pietra leccese svelano il loro colore dorato.
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A spasso per Gallipoli: ipogei sotterranei e pasticciotti
Senza la folla estiva che rende quasi impossibile godere della bellezza del borgo, si può approfittare della calma primaverile per visitare gli spazi sotterranei degli antichi ipogei, dei quali una volta tutti i paesi del Salento erano pieni. Si tratta di costruzioni scavate nella roccia locale, il carparo, il tufo pugliese, che avevano vari utilizzi.
A Gallipoli si può ammirare quello oleario di Palazzo Granafei, la cui realizzazione risale al 1600 e che è stato completamente ristrutturato. Scendere nelle sue sale e ammirare la grande macina che serviva per la trasformazione delle olive ci riporta a un’epoca nella quale Gallipoli era celebre per la fabbricazione di olio da lampada, detto olio lampante, e riforniva tutte le piazze europee, da Parigi sino a Stoccolma.
Quello degli ipogei sotterranei è un circuito diverso, in Salento ce ne sono tantissimi, per ‘immergersi’, letteralmente, nelle profondità delle tradizioni di questa terra, che con la sua cultura popolare – basti pensare al successo planetario della pizzica e della Notte della Taranta – ha un rapporto strettissimo, inestricabile.
Più dolci sono invece i legami con un’altra arte che ha forti radici, quella pasticcera. E se il pasticciotto è adesso il simbolo riconosciuto della gastronomia locale, Gallipoli può vantare un’altra prelibatezza che solo nelle pasticcerie del luogo esprime al meglio il suo aroma e il suo gusto.
Si chiama ‘Divino amore’, e sono dolcetti che nascono da un impasto di zucchero, mandorle e frutta candita aromatizzato con bucce di arancia. La leggenda vuole che siano stati creati dalle monache di clausura del Monastero di Santa Teresa nella città vecchia. Ogni pasticceria, sia nel borgo antico che nella città nuova, li propone, tutti rigorosamente realizzati in modo artigianale.
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Spiagge e degustazioni
Il clima primaverile invita, tra la degustazione di un Divino amore e quella dei pregiati vini della zona – la Cantina Coppola 1489 organizza degustazioni guidate – a camminare in riva al mare, nei lunghi percorsi paralleli alle spiagge, senza le folle di bagnanti.
Particolarmente piacevole è la passeggiata che parte dal Lido San Giovanni, uno degli stabilimenti storici e più amati in estate da turisti e gallipolini, e corre lungo tutta la Baia Verde, altra spiaggia molto frequentata nei mesi caldi. La sabbia è finissima, punteggiata dalle dune e il tramonto è spettacolare.
Fuori da Gallipoli, i tratti costieri che offrono panorami incantevoli sono tantissimi. Dalla modaiola Punta della Suina, che ha alle spalle una vastissima area di macchia mediterranea, al Lungomare che da Santa Maria al Bagno porta a Santa Caterina, dove si può anche percorrere la pista ciclabile per scoprire la bassa scogliera che caratterizza questa zona.
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Le chiese di Nardò
Una volta qui, bisogna assolutamente approfittare della vicinanza a Nardò, una gemma ricchissima di luoghi da scoprire, passeggiando a testa in su nel centro storico. Questo paese, noto in particolare per la produzione olearia (conviene cercare i frantoi del posto per fare degli ottimi acquisti), è un concentrato unico di bellezze architettoniche.
Ogni angolo, ogni piazza, ogni corte è una scoperta. Le chiese, innanzitutto, dalla Cattedrale della SS Assunta alla Chiesa di San Domenico, da quella del Carmine a quella di Sant’Antonio da Padova.
E poi le mura che cingono il borgo, il castello, i palazzi barocchi, l’esuberanza architettonica di piazza Salandra, con i suoi bar e le pasticcerie che in primavera scandiscono il tempo lento della quotidianità. Qui il Salento mostra uno dei suoi volti più affascinanti.
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