Meteo assurdo aumento del caldo nei prossimi 5 anni
Le nuove proiezioni meteo globali, diffuse dal Financial Times sulla base dei dati dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO), mostrano un quadro climatico in rapida evoluzione per l’intero continente europeo. Secondo le mappe probabilistiche relative al periodo 2025-2029, la probabilità di temperature superiori alla media del trentennio 1991-2020 è elevatissima su quasi tutta la superficie terrestre. L’Europa, […] Meteo assurdo aumento del caldo nei prossimi 5 anni

Le nuove proiezioni meteo globali, diffuse dal Financial Times sulla base dei dati dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO), mostrano un quadro climatico in rapida evoluzione per l’intero continente europeo. Secondo le mappe probabilistiche relative al periodo 2025-2029, la probabilità di temperature superiori alla media del trentennio 1991-2020 è elevatissima su quasi tutta la superficie terrestre.
L’Europa, in particolare, appare interamente colorata di rosso scuro sia nel semestre estivo (da MAGGIO a SETTEMBRE) che in quello invernale (da NOVEMBRE a MARZO). Questo significa che è molto probabile che l’intero continente europeo, Italia inclusa, sperimenti stagioni con temperature superiori alla norma, sia nei mesi caldi che in quelli freddi.
Le regioni centro-orientali e meridionali dell’Europa sembrano destinate a sperimentare gli effetti più marcati del riscaldamento, con temperature medie che potrebbero avvicinarsi o superare i +2 °C rispetto ai valori preindustriali.
In questo scenario meteo, l’Italia si troverà al centro di un’intensa fase di riscaldamento. Le mappe probabilistiche evidenziano per la nostra penisola un rischio molto alto di temperature superiori alla media stagionale, sia nei mesi estivi che invernali.
Durante i periodi da MAGGIO a SETTEMBRE, le condizioni meteo saranno dominate da ondate di calore sempre più frequenti e persistenti, con la Pianura Padana, l’area tirrenica centrale, la Puglia e le Isole Maggiori tra le zone più vulnerabili. Ci si può aspettare:
Temperature massime superiori ai 35 °C per diversi giorni consecutivi, soprattutto tra LUGLIO e AGOSTO.
Una riduzione delle precipitazioni nei mesi primaverili, che potrebbe aggravare condizioni di siccità cronica.
Maggiore incidenza di fenomeni temporaleschi estremi a seguito di forti sbalzi termici tra le ondate di calore e rari fronti atlantici.
Nei periodi da NOVEMBRE a MARZO, anche gli inverni italiani saranno interessati da un’anomalia positiva di temperatura. Le aree più colpite saranno le regioni del Nord Italia, con inverni sempre più morbidi, neve assente in pianura, e temperature minime sopra la media.
La frequenza di episodi freddi artici sarà sempre più sporadica, confinata a brevi parentesi, mentre l’Anticiclone Subtropicale continuerà ad avere un’influenza crescente, portando periodi prolungati di stabilità e secchezza.
Secondo quanto riportato nel grafico e dai dati della WMO, questa tendenza meteo al riscaldamento generalizzato avrà effetti concreti e impattanti sulla vita quotidiana, sull’economia e sull’ambiente italiano.
L’aumento della temperatura media potrà determinare:
Riduzione delle rese agricole, in particolare per colture sensibili come grano, mais, pomodori e olivi, soprattutto nelle regioni meridionali.
Incremento dei consumi energetici per raffreddamento estivo, aggravando le reti elettriche urbane.
Aumento del rischio incendi boschivi in regioni come Sardegna, Calabria, Sicilia e Toscana.
Accelerazione dei processi di desertificazione nelle aree interne del Centro-Sud.
Le due mappe pubblicate mostrano che l’intero pianeta si sta avviando verso una fase in cui le temperature medie saranno costantemente superiori ai livelli del trentennio 1991-2020. La colorazione prevalentemente rossa nelle proiezioni da MAGGIO a SETTEMBRE (2025-2029) e da NOVEMBRE a MARZO (2025-2030) lo conferma.
Africa, Asia meridionale, America Centrale e vasti tratti dell’Oceano Pacifico mostrano le probabilità più alte, vicino a 1.0, di superare le temperature medie recenti. Anche le regioni artiche mostrano un’intensificazione evidente del riscaldamento, con implicazioni dirette sui ghiacci marini e sulla circolazione atmosferica.
La WMO segnala che entro il 2030 la temperatura media globale potrebbe raggiungere i +2 °C rispetto all’era preindustriale, una soglia critica che implicherebbe eventi meteo estremi più intensi e diffusi, migrazioni climatiche, disagi sanitari legati al calore estremo e impatti economici multisettoriali.
Il contesto meteo descritto è fortemente influenzato anche da fattori oceanici, in particolare dal riscaldamento anomalo della superficie marina e dalla ricomparsa ciclica del fenomeno El Niño, che accentua il riscaldamento globale già in corso.
Le temperature superficiali dell’Oceano Atlantico settentrionale e del Pacifico orientale risultano già oggi superiori ai valori attesi, contribuendo a creare le condizioni per eventi meteo più estremi e flussi di calore più persistenti verso il continente europeo.
Le proiezioni meteo a lungo termine indicano un cambiamento strutturale e non più episodico. Le stagioni italiane stanno progressivamente perdendo la loro fisionomia tradizionale, avvicinandosi a un modello climatico più subtropicale, con estate molto lunga, inverni sempre più brevi e miti, e primavere/autunni più secchi e caldi.
Le conseguenze meteo di questi trend si faranno sentire non solo sul clima ma anche:
Sulla salute pubblica, con colpi di calore, allergie prolungate, e maggior incidenza di malattie veicolate da insetti tropicali come zanzare tigre e zecche.
Sull’infrastruttura urbana, in particolare nelle grandi città come Roma, Milano, Napoli, Torino, soggette ad isole di calore urbano sempre più estese.
Sulla risorsa idrica, con un rischio crescente di crisi idriche estive, anche nei bacini alpini e appenninici.
Alla luce delle ultime simulazioni e dell’evidenza visuale riportata nella mappa, appare sempre più chiaro che le stagioni meteo italiane nei prossimi anni saranno dominate da un trend caldo persistente, che impatterà pesantemente su agricoltura, energia, salute ed ecosistemi.
Le autorità regionali e nazionali saranno chiamate a pianificare in anticipo strategie di adattamento meteo e climatico, per far fronte a un futuro dove la norma sarà il caldo estremo, e la normalità del passato sarà sempre più rara.