Michele Bravi in esclusiva a SoundsBlog, “Con Popolare canto il mio amore per la vita”

Michele Bravi è tornato. Popolare, questo è il nome del suo nuovo singolo, interpretato insieme a Mida. Un pezzo fresco e colorato, molto differente dalle sue precedenti canzoni.  Un vero e proprio inno alla  vita. Nel videoclip presenti più di 50 ospiti tra personaggi del mondo dello Spettacolo e dello Sport. La nostra intervista.Michele bentornato!

May 29, 2025 - 03:35
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Michele Bravi in esclusiva a SoundsBlog, “Con Popolare canto il mio amore per la  vita”

Michele Bravi è tornato. Popolare, questo è il nome del suo nuovo singolo, interpretato insieme a Mida. Un pezzo fresco e colorato, molto differente dalle sue precedenti canzoni.  Un vero e proprio inno alla  vita. Nel videoclip presenti più di 50 ospiti tra personaggi del mondo dello Spettacolo e dello Sport. La nostra intervista.

Michele bentornato! Con Popolare, un brano molto allegro e un vero inno alla vita, musicalmente parlando molto diverso dai tuoi soliti pezzi, Michele Bravi sorprende proprio tutti. A che cosa è dovuto questo cambio di rotta?

“Lo sai che io in realtà non sono un grande stratega, quindi seguo un po’ quello che mi viene. Diciamo che ero tornato da New Orleans dove sono stato tante volte. E quel posto mi ha sempre lasciato qualcosa perché c’è un senso di festa molto vivo per la strada. E così è nata questa canzone. E poi va da se che ho detto: “Andiamo, pubblichiamola subito!”.”

Possiamo dunque dire che, da persona sensibile quale sei, sia stata una scelta di pancia…

Ma sai con la Musica non puoi mai fare le cose super programmate, forzate e imposte. Ti puoi mettere lì anche per un anno a dire devo scrivere una cosa come questa e non verrà mai e quindi devi seguire quello che c’è.

Nel video vediamo tantissimi amici, artisti e sportivi, come è nata l’idea di coinvolgerli così numerosi?

Io volevo un contesto di amicizie, di persone che stimo, che amo e alle quali voglio bene e che conosco, dunque quella cosa lì è stata naturale. Ho scritto io personalmente a tutti e non posso che essere grato del fatto che così tanti colleghi, amici di tanti ambiti si siano fidati di questa follia.

Popolare lo hai presentato anche ad Amici. Che effetto ti ha fatto tornare da Maria come ospite dopo essere stato per due edizioni uno dei giudici del serale?

Ma quella è casa per me, o meglio, Maria lo è. E’ una vera amica. Quel luogo lì l’ho visto e vissuto in tutte le vesti possibili ed è bello per me tornarci. Non mi crea tensione ma emozione.

Eri un pochino più teso quando dovevi giudicare i talenti?

Era diverso, da giudice tu ascolti per l’appunto altri talenti molto giovani, quindi devi stare molto attento alle parole che usi. Non devi ferire le persone ma saperle consigliare.

Quando si è molto giovani e arriva il successo è facile non rimanere con i piedi per terra. Tu come ci sei riuscito?

Grazie alla mia famiglia, alle persone che ho vicino, all’educazione che mi è stata data. Per me è una fortuna considerare la Musica il mio mestiere. E spero che possa durare il più possibile, ma le regole della vita sono altre.

Qual è però il valore più importante che ti hanno dato i tuoi cari e per il quale ti senti di ringraziarli?

L’impegno e il rispetto dell’altro, quello tanto. Poi l’ascolto. A casa mia c’è sempre stata una forte dedizione al lavoro, un forte altruismo e una forte generosità. E io spero di aver ereditato tutto ciò il più possibile.

Valori importanti ma senza l’amore e il rispetto per se stessi e solo in seguito per gli altri non si riesce a vivere bene. Tu quando hai iniziato a rispettarti e ad amarti?

Ho sempre convissuto bene con me stesso, certo, anche con momenti meno facili di altri.

Tornando a Popolare, fin dal titolo ci fa intuire il folklore e anche la copertina è molto colorata. Da giovani si tende a vedere o il bianco o il nero mentre quando si cresce si colgono pure le sfumature. Tu quando sei riuscito a notarle?

Ma sai che io in realtà le ho viste da sempre, anche se non me la sento di dire di essere stato maturo fin da subito. Però ti confesso che sono sempre stato molto gioso nelle cose poi anche commosso. Io so che vengo chiamato tante volte perché mi si riconosce una scrittura più intima però quell’intimità nasce sempre dal fatto che c’è una gioiosità di fondo nelle cose.

C’è anche molta speranza anche in uno dei tuoi brani più famosi come Il diario degli errori...

Sì, c’è sempre nel modo di vivere le cose anche. In realtà io nasco molto positivo per quanto le persone possano pensare a un mio pessimismo, io per la verità sono molto ottimista e amo molto la vita.

Ami la vita e possiedi dei validi valori, come quello per la famiglia. A Le Iene hai dedicato un pensiero ai tuoi nonni e sempre a loro hai dedicato il corto Lo ricordo io per te che vede come protagonista Lino Banfi, dedicato al tema dell’Alzheimer. Come ti sei trovato dietro la macchina da presa?

Sai com’è, a me piace molto raccontare le storie. Adesso tante volte lo faccio con la musica ma anche attraverso il Cinema lo posso fare. Ho cambiato lingua ma per me il tema è, per l’appunto, sempre raccontare storie. Per me, tuttavia non vorrei sembrare irrispettoso nei confronti di chi è già riconosciuto come regista, è stato un passaggio naturale.

Legato a questo progetto c’è anche una bellissima canzone che ha lo stesso titolo. È nato prima il corto o il pezzo?

E’ nato tutto insieme. Io volevo lavorare soprattutto per il progetto legato ai miei nonni dandogli una tridimensionalità. Si divide infatti in tre parti: la canzone, contesto musicale, il cortometraggio, quindi quello cinematografico, e poi ci sarà un libro, che uscirà in autunno per Feltrinelli, ergo qui si parla di un contesto letterario.

Intervista a Michele Bravi
Michele Bravi feat. Mida – credito foto Igor Grebsic

E i tuoi fan come hanno preso la tua scelta di parlare di questa malattia? Ti sono arrivate critiche?

Le impressione che hanno avuto sono state molto positive nel senso che a me interessava dare una testimonianza, quindi dire cosa vuol dire assumere questa storia all’interno di una famiglia e affrontare questa tematica tra le proprie mura. Ora, prendi con le pinze il discorso che sto facendo, nel senso che io ho rispetto grandissimo per il pubblico, ma questo progetto in particolare, non me ne vogliono, quasi egoistico, ovvero era un modo per celebrare i nonni, presenza costante della mia vita. Dunque un regalo per la mia famiglia. E la prima critica importante forse era quella.

Parlando dei tuoi nonni hai raccontato, durante il tuo monologo a Le Iene, di quanto amavi giocare a nascondino con nonna Graziella. Uno spaccato di vita che oggi per molti non esiste più…

Se è vero così è un gran peccato perché il gioco con i nonni è un gioco che ti insegna la vita.

A proposito di vita, com’è la tua oggi?

E’ piena di impegni ma trovo sempre il tempo per me come uomo e persona. Totalmente deve essere così. Lo sai cos’è? Che molte volte chi lavora nello Spettacolo sembra sempre tutto assorbito da questa macchina infernale ma non è la verità. Siamo tutti dei giullari di base ed è importante trovarsi le proprie parentesi di vita. Io ci riesco senza problemi e aggiungo che sono molto legato ai miei affetti.

Ad oggi per che cosa ti senti grato alla tua esistenza?

Per tutto, non c’è una singola cosa per la quale non provare gratitudine. Per il fatto di svegliarsi la mattina, di avere le persone che ami e che ti amano. Lo ribadisco ancora, davvero per ogni cosa.