Il
mare si conferma fondamentale nelle scelte di vacanza degli italiani in estate, anche quest’anno, sulla base di quanto emerso dall’
indagine del Centro Studi del Touring Club Italiano sui programmi di viaggio della community Tci. Il dato che lo riguarda è 44%, stabile sul 2024 e al di sopra del dato 2019.
La montagna supera le città d’arte
Detto ciò la montagna (19%) torna a superare nel 2025 le città d’arte (17%), forse coda lunga dell’effetto pandemia o conseguenza dei cambiamenti climatici che spingono verso destinazioni che possono offrire ai turisti maggior refrigerio. Cresce sul 2024 il turismo rurale e dei borghi (9%) che è per il sesto anno consecutivo superiore al dato 2019.
Le partenze si concentreranno quest’anno a luglio (31%) anche se agosto segue a ruota (29%): si tratta di un andamento che si sta consolidando e che restituisce una più omogenea distribuzione delle partenze nei mesi estivi centrali – con un sostanziale equilibrio tra luglio e agosto – e un incremento, rispetto al 2019, delle partenze a giugno (19% vs 14%) e a settembre (16% vs 14%), rivela l’indagine del Tci.
In vacanza con la famiglia
Dai dati relativi all’estate 2025 la maggior parte della community Touring andrà in vacanza con il nucleo familiare (71%), mentre il 20% con amici/parenti. Si consolida la crescita, per il terzo anno consecutivo, di chi parte da solo (9%) anche rispetto al 2019 (6%). Il 26% dei rispondenti dichiara di avere un animale domestico: solo il 31%, in lieve aumento rispetto al 2024, però lo porterà con sé in vacanza mentre la maggioranza (69%) lo lascerà a casa.
Come si viaggia
Quanto al mezzo di trasporto l’auto resta fondamentale (49%) non ancora scesa ai livelli del 2019 e l’aereo si ferma al 28% (rispetto al 33% del 2019). Lieve contrazione, che si conferma per il terzo anno di seguito, per il camper (7%) rispetto al 2019 e al triennio 2020-2022.
Il parco auto della community Touring è ancora formato prevalentemente da veicoli termici (74%) – anche se in rapida diminuzione (era il 79% nel 2024) – mentre il 23% è composto da auto ibride (mild hybrid o full hybrid) che al contrario crescono velocemente (erano il 18% lo scorso anno) e solo il 4% da elettriche o plug-in hybrid (3% nel 2024). In quest’ultimo caso, il 33% dei rispondenti (30% lo scorso anno) si farà influenzare nella scelta dei servizi turistici da prenotare (es. ricettività) dalla presenza di colonnine per la ricarica. Il 25% riferisce di non averci ancora pensato mentre il 42% afferma che non si farà condizionare.
Dove si dorme
Per quanto riguarda le strutture ricettive scelte, le preferenze per hotel e villaggi (46%) sono in ulteriore lieve decremento dal 2023 a oggi e rispetto alla situazione del 2019 mentre quelle per gli appartamenti in affitto (24%) crescono sia rispetto al 2024 sia rispetto al 2023, attestandosi al di sopra del 2019 (21%). Tengono le seconde case (9%) mentre è in lieve diminuzione il campeggio (7%) a vantaggio dell’ospitalità di parenti e amici (5%) che è invece in crescita.
Cosa fare in vacanza
La stragrande maggioranza dei rispondenti dedicherà tempo ad attività open air come escursionismo, visite naturalistiche, itinerari in bicicletta anche durante le vacanze più tradizionali (78% vs 80% del 2024), una quota tuttora non trascurabile continuerà a fare turismo di prossimità (31% vs 30% sul 2024) e aumenterà ancora l’interesse per fare esperienze di turismo lento (49% rispetto al 44% del 2024 e al 36% del 2023).
In particolare, chi farà quest’ultimo tipo di viaggio pensa di spostarsi perlopiù a piedi (47%) in contesti montani (28%) o rurali (27%) utilizzando un mix di strumenti cartacei e digitali per orientarsi e informarsi in loco (52%) mentre il 19% si affiderà soltanto a guide e pubblicazioni cartacee. Il 14% – forse per il timore di non avere connessione – userà esclusivamente strumenti digitali.
Chi va in agenzia di viaggi
Meno della metà della community (44%) conferma di aver già prenotato alcuni servizi collegati alla vacanza, in calo rispetto agli anni precedenti (era il 55% nel 2024, il 52% nel 2023, il 47% nel 2022).
L’indagine evidenzia che è in linea con gli anni scorsi la propensione al ricorso alle agenzie di viaggio (17%). Il canale informativo più utilizzato è quello digitale: portali di destinazioni (34%), seguiti da riviste di viaggio e guide (29%) e siti di altri operatori specializzati come il Touring Club Italiano (21%).
Sondati per la prima volta sul tema, il 3% dei rispondenti dice di essersi affidato a un sistema di intelligenza artificiale, tendenza che con ogni probabilità sarà destinata a crescere nei prossimi anni.
Prezzi più alti, cosa si fa?
Nella fase organizzativa la stragrande maggioranza di persone ha rilevato un aumento dei prezzi per i servizi turistici (76%) a fronte di un 24% che li considera stabili. Tra i primi, il 67% (in calo rispetto al 2024) afferma che la situazione avrà conseguenze nelle scelte di viaggio per l’estate che sta per iniziare. Si opterà in prima battuta per destinazioni o servizi turistici più economici, si modificherà il periodo di partenza a favore della bassa stagione e, in ultima istanza, si opterà per soggiorni più brevi.
L'articolo Indagine Tci sulle vacanze: il ricorso all’agenzia in linea con gli anni passati proviene da GuidaViaggi.