On the road nel sud della Spagna: le tappe di un viaggio all’avventura
Da Malaga a Barcellona, passando per Granada e Valencia: viaggio on the road nel sud della Spagna alla scoperta di quattro città meravigliose

Liberi, scegliendo la prossima meta aprendo la cartina, girovagando con lo spirito pieno di curiosità e la voglia di conoscere luoghi nuovi. Sono i viaggi on the road, quelli che verranno per sempre custoditi tra i ricordi come i più divertenti e spensierati.
Si possono fare in tantissimi luoghi del mondo, ma una delle mete più affascinanti è senza dubbio il sud della Spagna, toccando quattro città diversissime tra loro, ma accomunate dal calore che si respira in questi luoghi, da una cultura viva, dai sapori intensi e da una storia intrigante che si scorge a ogni passo.
Si può partire dall’Italia e viaggiare verso la prossima meta già in automobile, oppure scegliere di raggiungere una delle città della Spagna in aereo per poi affittare un mezzo. Il tour raccontato è stato fatto e parte da Malaga, raggiunge Granada, si sposta a Valencia e si conclude a Barcellona.
La Spagna è una continua scoperta, un luogo di grande bellezza, in cui si viene accolti e ci si sente a casa. Un posto che fa subito venire in mente momenti spensierati, scenari straordinari e la voglia di divertirsi.
Scoprirla on the road è qualcosa di magico, perché permette di vederla mutare sotto i nostri occhi: il paesaggio si sussegue e cambia, permettendoci di percepire anche la vastità degli spazi, i luoghi diversi, la natura che cambia.
Prima tappa: Malaga, mare, cultura e storia
Malaga e i dintorni sono tutti da scoprire: partiamo da questa grande città, che è un mix inebriante di epoche differenti e di dominazioni diverse. Dalla fondazione avvenuta nel VII a.C. per mano dei fenici, che qui avevano dato vita a una colonia, fino al passaggio probabile dei greci, a quello cartaginesi, dei romani, che la fecero diventare città confederata, e all’arrivo dei visigoti nel V secolo. Poi è stata la volta dell’impero arabo e poi quello cristiano. Un passato ricco che si può “leggere” camminando per le sue strade e andando alla scoperta di alcuni dei suoi luoghi simbolo.
Tra le meraviglie da vedere vi è il teatro romano realizzato nel I secolo e usato fino al III: parte dei materiali con cui era stato edificato sono stati riutilizzati dagli arabi per realizzare l’Alcazaba, anch’essa tappa obbligata in città e nella stessa zona. Si tratta di un palazzo fortezza innalzato nel periodo della dominazione islamica, prima come fortificazione e poi come sede del governo della città. Il castello di Gibralfaro, invece, databile nel XIV secolo è stato costruito a scopo difensivo per l’Alcazaba e permette di ammirare la città dall’alto.
Vi sono poi la cattedrale cittadina, innalzata nella prima metà del 1500, la casa dove è nato Pablo Picasso (visitabile) e il museo a lui dedicato. Da non perdere anche l’area del porto dove è stato realizzato un suggestivo giardino botanico di nome Parque o il Centre Pompidou che si trova nel porto cittadino ed è un edificio davvero interessante. Immancabili le spiagge come quella di La Malagueta, che è vicinissima al centro e molto ampia. Oppure vale la pena uscire dalla città e dirigersi verso località come Nerja location davvero pittoresca con una bellissima terrazza sul mare, nota come Balcon d’Europa, da cui godere di una vista favolosa. Le spiagge sono qualcosa di magico.
Vita notturna vivace, tanti locali dove assaggiare tapas, Malaga non è nemmeno troppo distante da Gibilterra per chi vuole spingersi oltre. Vale la pena fermarsi qui almeno due giorni: uno per scoprire la città e uno da dedicare al mare.

Seconda tappa: Granada, l’anima incredibile di questa città
A circa un’ora e trenta di automobile, immergendosi nell’interno dell’Andalusia, si raggiunge Granada città incredibilmente affascinante in cui si sente ancora palpitante la dominazione araba.
Posta ai piedi della Sierra Nevada, è stata particolarmente importante durante il dominio islamico, diventando una città fondamentale dal punto di vista commerciale, mentre sotto il sultanato dei Nasdridi è stato un centro vivace per l’ economia, la cultura e e la società.
Il suo centro è un insieme di capolavori che levano il fiato, in cui sembra di respirare l’anima del passato della città, i vari domini che si sono susseguiti e che l’hanno plasmata restituendo un luogo di grande bellezza e fascino. Tra le mete imperdibili c’è ovviamente l’Alhambra, realizzata nel 1232, suddivisa in diverse zone e di grandissime dimensioni. Bellissima da visitare scoprendo le stanze, i cortili, i giardini e l’acqua che scorre tra canalette e fontane, è composta da La Alcazaba (la parte più antica), i Palacios Nazaríes e gli edifici interessanti come Palacio de Carlos V. Imperdibili anche la villa e i giardini del Generalife, residenza estiva dei Nasridi
Da non perdere anche il Corral del Carbon, El Banuelo ovvero dei bagni arabi, il Palazzo della Madraza, la cattedrale cittadina e il quartiere dell’Albaicin, dove perdersi fra le strette strade e che insieme all’Alhambra e al Generalife sono stati dichiarati Patrimoni dell’Umanità Unesco. Granada, o per lo meno i punti più importanti, si possono visitare in due giorni circa.

Terza tappa: Valencia, una città proiettata al futuro
La terza tappa è più lontana e per raggiungerla si deve compiere un lungo tratto di strada. Ma ne vale la pena. Da Granada è bene partire la mattina abbastanza presto per raggiungere dopo circa cinque ore di tragitto Valencia. Una città che sembra essere proiettata nel futuro, anche se non manca un interessante centro storico ricco di attrattive. Come altre location nel suo passato ci sono state dominazioni diverse come quella romana, sono stati loro a fondare la città, poi l’arrivo dei visigoti, degli arabi e poi degli aragonesi.
Un centro urbano con tante anime: quella storica e quella moderna. Per seguire le tracce del suo passato si può ammirare la Cattedrale, costruita al posto della moschea e consacrata nel 1238: il suo campanile, chiamato Micalet, è uno dei punti da raggiungere per ammirare la città dall’alto. Sempre molto antiche anche la chiesa di Santa Caterina, la chiesa dei Santi Giovanni e quella di San Nicola di Bari e San Pietro Martire con i suoi suggestivi affreschi. Tappe imperdibili anche l’antico palazzo Loggia della Seta (patrimonio dell’Umanità Unesco), Plaza de toros – un’arena realizzata a metà del 1800 – e le Torres de Quart.
La Valencia moderna porta la firma di grandi architetti, che qui hanno plasmato luoghi ed edifici molto scenografici. Come il parco oceanografico di Valencia, realizzato nel parco che un tempo ospitava il letto del fiume Turia, poi deviato. Al suo posto si trova il Jardì de Turia, parco di 136 ettari ricco di meraviglie. L’acquario, il più grande d’Europa, si trova al suo interno e nella Città delle Arti e delle Scienze, un’area che è stato plasmata da Santiago Calatrava e Felix Candela. Qui si trovano il Palau de les Arts Reina Sofia, l’Hemisferic, l’Umbracle e il Museu de les Ciencies Princep Felip, solo per citarne qualcuno.
Valencia va girata ed esplorata, meglio ancora se a piedi per assorbirne l’essenza più vera: passeggiare nel parco moderno di sera, ad esempio, è un’esperinza difficile da dimenticare. Inoltre qui si deve assaggiare la famosa paella e si possono trascorrere anche delle belle giornate in spiaggia, ad esempio quella della Malvarrosa.
Due giorni e poi si riparte, questa volta in direzione Barcellona: la quarta e ultima tappa del viaggio.

Quarta tappa: Barcellona, la città che ti accoglie
A circa quattro ore di auto da Valencia si incontra Barcellona: ultima tappa del viaggio, città che merita un’esplorazione attenta, cosmopolita, vivace, inebriante. Come per le mete precedenti è difficile stabilire cosa vedere e cosa rimandare a una prossima vacanza, perché sono talmente tante le sue bellezze che c’è davvero l’imbarazzo della scelta.
Ovviamente non si può tralasciare uno dei suoi simboli: la Sagrada Familia, chiesa incompiuta e ancora in costruzione che porta la firma di Antoni Gaudi: edificio di straordinaria bellezza come gli altri che si incontrano passeggiando per la città. Tra le tappe all’insegna delle opere di questo celebre architetto vi sono: Parco Guell, casa Milà, Casa Batlo, Palazzo Guell e Casa Vicens.
Vale la pena girare per le sue strade come l’Avenida Diagonal, che taglia la città, Passeig de Gràcia, ammirare Plaça de Catalunya e da lì scendere percorrendo La Rambla. Lungo questa via ci si deve fermare per assaggiare qualche specialità al mercato La Boqueria, molto famoso, colorato e vivace.
Meraviglioso, poi, è il Barrio Gotico, un quartiere molto antico ricco di negozietti, scorci, ma anche di location in cui la storia della città è ancora pulsante e vivida. Un dedalo di strade, che appare quasi infinito, in cui perdersi passeggiando e incontrando alcune meraviglie come una delle erboristerie più antiche della Catalogna, l’Ajuntament, il Palau del la Generalitat, la Catedral de la Santa Creu i Santa Eulàlia o il Palau Episcopal.
È nel quartiere de La Ribera, infine, che si può ammirare un altro edificio religioso iconico: è la basilica di Santa Maria del Mar, quella celebre Cattedrale del mare che fa da sfondo al romanzo di Ildefonso Falcones. Entrarci leva il fiato.
Barcellona è anche spiagge, basta raggiungere La Barceloneta per assaggiare piatti deliziosi e godere di una giornata sulla costa. Per un momento di relax in un parco (in città ce ne sono molti) si può raggiungere il Parco della Cittadella. Tra le altre tantissime meraviglie da vedere meritano una menzione il Palau de la Musica Catalana e l’Hospital de Sant Pau.
Tante tappe di un viaggio on the road indimenticabile, Barcellona si può visitare in tre giorni: saranno molto densi, forse un po’ stancanti, ma abbastanza per innamorarsi perdutamente di questa città.
