Parco regionale della Maremma: dove la Toscana è ancora selvaggia
Il Parco regionale della Maremma è natura selvaggia, spiagge, torri antiche e sentieri che raccontano la vera anima della Toscana.

Una terra dove la vita scorre lenta tra pascoli e pinete, dove i cavalli corrono liberi e i profumi della macchia mediterranea inebriano i sensi: è la Toscana dei butteri, degli istrici, delle volpi che attraversano i sentieri al tramonto, delle mandrie allo stato brado. Ed è qui, tra colline che scendono verso il mare e antiche torri che si stagliano all’orizzonte, che si apre il Parco regionale della Maremma: un’oasi di 9.000 ettari nel cuore della Toscana meridionale, dove l’anima selvaggia della regione si conserva intatta.
Il paesaggio è dominato dai Monti dell’Uccellina, una dorsale verde che corre parallela al mare, punteggiata dai resti di torri d’avvistamento e da un’abbazia cistercense che resiste, austera e silenziosa, al passare dei secoli. Ai piedi dei monti, il Tirreno disegna coste frastagliate e spiagge dorate, mentre le foci dell’Ombrone offrono rifugio a uccelli migratori e giochi d’acqua che mutano con la luce.
Dove si trova il Parco della Maremma
Il Parco si estende per circa 25 chilometri lungo uno dei tratti di costa più selvaggi della Toscana, tra Principina a Mare e Talamone, includendo i territori dei comuni di Grosseto, Magliano in Toscana e Orbetello. È uno splendido mosaico di colline, paludi, pinete e pascoli che scendono dolcemente verso il mare, con l’alternanza di spiagge sabbiose, scogliere rocciose e pianure coltivate a boschi ombrosi.
Come visitare il Parco e come raggiungerlo

Visitare il Parco della Maremma è un’esperienza che cambia a seconda della stagione, del ritmo, del desiderio. L’accesso al Parco è possibile tutti i giorni a partire dalle 8.30, fino a circa un’ora prima del tramonto. Per percorrere i vari itinerari (a piedi, in bici o in compagnia di guide ambientali) è necessario munirsi di biglietto, acquistabile online oppure presso il Centro Visite di Alberese, punto di partenza privilegiato per la scoperta del territorio.
Durante l’estate, dal 15 giugno al 15 settembre, il Parco propone un ricco calendario di escursioni guidate, pensate per ogni livello di preparazione e interesse: dalle passeggiate lungo il mare agli itinerari storici, dalle escursioni notturne ai percorsi dedicati alla fauna locale. In questo periodo, per motivi di sicurezza legati al rischio incendi, alcuni sentieri sono accessibili solo con guida, il cui costo è già compreso nel biglietto.
Negli altri mesi dell’anno, l’ingresso è più libero: si può partire da soli oppure richiedere una guida presso il Centro Visite, obbligatoria però per i gruppi sopra i 20 partecipanti.
Come arrivare
In auto, chi proviene da nord può lasciare la SS1 Aurelia a sud di Grosseto, seguendo l’uscita per Rispescia – Alberese – Parco Naturale della Maremma, fino a raggiungere l’abitato di Alberese. Chi arriva da sud trova lo svincolo al km 166 dell’Aurelia, con un breve tratto di campagna che conduce anch’esso al Centro Visite.
In treno, la stazione più comoda è quella di Grosseto. Da qui, è possibile raggiungere Alberese con autobus di linea, in un tragitto che già regala uno sguardo sulla campagna maremmana.
Un’altra porta d’accesso è il Centro visite di Talamone, affacciato sul mare, che consente di esplorare la parte sud del Parco tra scogliere e panorami costieri indimenticabili.
Cosa vedere: tra natura selvaggia e rovine millenarie
Il Parco della Maremma è un susseguirsi di paesaggi mutevoli e affascinanti, in cui il mare incontra le colline, le zone umide sfumano nella macchia mediterranea e gli animali si muovono liberi tra boschi e radure. Si passa da spiagge dorate a scogliere nascoste, dalla dorsale dei Monti dell’Uccellina ai pascoli della Trappola, dove le vacche maremmane pascolano in libertà.
Il cuore del parco sono proprio i Monti dell’Uccellina, una catena di rilievi verdeggianti che costeggiano il mare e raggiungono i 417 metri di Poggio Lecci, regalando vedute panoramiche e una sensazione di isolamento assoluto. La parte settentrionale, invece, è dominata da ambienti palustri come la foce dell’Ombrone e le Paludi della Trappola, rifugio per oltre 270 specie di uccelli: dalle eleganti ghiandaie marine ai rapaci in volo come il falco pellegrino, il biancone, la poiana.
Passeggiando o pedalando tra i sentieri ombreggiati della pineta di Alberese, si possono incontrare lepri, istrici, cinghiali, oppure avvistare i cavalli maremmani che vivono all’aperto come un tempo. Nelle zone più boscose, invece, è facile incrociare caprioli, daini, o con un po’ di fortuna, persino gatti selvatici, lupi, martore.
Ma non è tutto: le torri costiere, costruite nel Quattrocento per difendersi dalle incursioni saracene, punteggiano ancora i crinali, e nel cuore del parco, avvolte dalla vegetazione, si celano le rovine dell’Abbazia di San Rabano, fondata nel XII secolo dai benedettini e poi passata ai Cavalieri di Gerusalemme.
Le spiagge del Parco sono cinque, ognuna con il proprio carattere: Marina di Alberese, la più accessibile e amata dalle famiglie, Principina a Mare, a nord della foce, la selvaggia Collelungo, che si raggiunge solo a piedi, la scenografica Cala di Forno, immersa nella natura più incontaminata, e infine le Cannelle, affacciata sul mare cristallino di Talamone.
Escursioni nel Parco: sentieri tra storia, mare e silenzi

Ogni itinerario del Parco della Maremma è un’esperienza completa, in cui ritrovarsi al cospetto di natura, storia e paesaggi che mutano ad ogni passo. C’è soltanto l’imbarazzo della scelta per tutti: camminatori esperti, famiglie, amanti della fotografia, escursionisti solitari.
Itinerario A2 – Le Torri
Difficoltà: media – 11,3 chilometri
È il percorso introduttivo per eccellenza, perfetto per chi vuole avere una visione d’insieme del Parco. Si cammina tra torri costiere e antichi belvedere, ammirando la piana dell’Ombrone da un lato e il profilo del mare dall’altro, fino a scorgere le isole dell’Arcipelago Toscano all’orizzonte.
Itinerario A1 – San Rabano
Difficoltà: alta – 17,6 chilometri
Un itinerario lungo e impegnativo, ma tra i più emozionanti. Porta alla scoperta dell’Abbazia di San Rabano, attraversando boschi fitti e salendo fino alla vetta più alta del parco, Poggio Lecci. Il panorama da lassù ripaga ogni fatica.
Itinerario A4 – Cala di Forno
Difficoltà: medio/alta – 17,4 chilometri
Un sentiero che corre sopra le falesie dell’Uccellina e regala viste spettacolari sulla spiaggia di Collelungo e il mare. Alla fine del percorso si arriva alla splendida Cala di Forno, una delle spiagge più isolate e scenografiche della Toscana.
Itinerario A8 – Cammino medievale
Difficoltà: bassa – 10 chilometri
Perfetto per una passeggiata rilassante tra fiori primaverili e colori d’autunno, lungo un’antica via che conserva le tracce del suo passato. È il percorso ideale per chi cerca la quiete, magari da percorrere da soli.
Itinerario A3 – Oliveto di Collelungo
Difficoltà: bassa – 9,6 chilometri
Una lunga camminata tra la pineta granducale e un uliveto di oltre 400 anni. Uno dei paesaggi più poetici del Parco, dove la natura coltivata incontra quella selvaggia.
Itinerario C1 – Salto del Cervo
Difficoltà: alta – 11,2 chilometri
Un sentiero avventuroso, tra salite, panorami e un finale sorprendente: una caletta nascosta, forse la più bella del Parco, dove si ha la sensazione di essere lontani da tutto.