Chi è Lolita Lobosco, la storia del personaggio interpretato da Luisa Ranieri
Qual è la vera storia del commissario di polizia che in televisione ha il volto di Luisa Ranieri e ha fatto breccia nel cuore del pubblico?

La fortunata serie di Lolita Lobosco ci ha insegnato che noir e thriller poliziesco possono benissimo viaggiare su un paio di stilosissime Louboutin tacco 12. Ovviamente la figura del commissario barese che indossa vertiginosi tacchi a spillo anche per andare in Questura è una provocazione letteraria (parola di Gabriella Genisi, la scrittrice che con i suoi romanzi ha ispirato l’omonima serie di Rai 1). Ma in tv l’abbinamento funziona, eccome se funziona.
Il personaggio di Lolita Lobosco calza a pennello a Luisa Ranieri e ha fatto breccia nel cuore di milioni di telespettatori, decretando il successo delle avventure dell’affascinante vicequestore di Bari, sempre pronta a abbinare il fiuto investigativo a una femminilità prorompente. Il commissario Lobosco è una donna sulla quarantina con una personalità frizzante e esplosiva, a capo di una squadra mobile tutta al maschile.
Lolita ha lavorato per molti anni al Nord e non ci pensa per nulla a snaturarsi dopo aver fatto ritorno nella sua Bari. Vuole a ogni costo restare donna in un mondo prevalentemente abitato dall’altra metà del cielo. Ma qual è la storia del personaggio interpretato da Luisa Ranieri? È ispirato a una figura e a dei fatti reali o è solo un prodotto di fantasia?
Come nasce Lolita Lobosco, il personaggio interpretato in tv da Luisa Ranieri
Occhi accesi, capelli corvini e forme generose. Certo un commissario di polizia come Lolita Lobosco spiazzerebbe tutti. A lei però importa poco delle occhiate maligne dei colleghi e meno che meno si fa condizionare da pettegolezzi dettati dall’invidia. Sempre in prima linea contro le prepotenze, il vicequestore di Bari sa farsi rispettare senza rinunciare al trucco e a un abbigliamento femminile.
Donna mediterranea per aspetto e temperamento, Lolita ama anche la cucina e il territorio del Sud. E, dettaglio fondamentale, non ritiene di doversi travestire da maschio in un mondo lavorativo che parla perlopiù la lingua degli uomini. Niente tacco basso, pantaloni e capelli corti dunque. Per Lolita la bellezza non è qualcosa da nascondere, anche e soprattutto in campo professionale.
È stata la stessa “mamma” di Lolita Lobosco, la scrittrice barese Gabriella Genisi, a spiegarne la nascita. Lolita Lobosco è un personaggio di fantasia. La sua storia affonda le radici nella volontà di omaggiare uno dei grandi nomi della letteratura italiana contemporanea. Intervista dal sito BrunoElpis.it, Gabriella Genisi ha spiegato come le è venuta l’idea di Lolita.
«É nata in omaggio a Salvo Montalbano, leggendo i libri di Andrea Camilleri», ha rivelato l’autrice prima di aggiungere: «Ho fantasticato su come potesse essere un commissario donna con le sue stesse caratteristiche, e Lolita ha preso forma, consistenza, e profumo d’arance». Possiamo dunque dire che Lolita è un omologo al femminile del commissario Montalbano.
Lolita Lobosco: un personaggio, mille sfumature
Nel dar vita al personaggio della sexy commissaria Genisi ha inteso mettere in luce le molteplici sfumature delle donne del Sud. È sempre lei a dirlo in un’intervista a Mangialibri. com: «Volevo raccontare la donna del Sud nella sua complessità, nella forza, nella debolezza, nei pregiudizi di cui spesso è vittima».
Per quanto riguarda la fisicità del personaggio a cui Luisa Ranieri ha dato una forma televisiva, la Genisi ha confessato di aver creato Lollita Lobosco a propria immagine e somiglianza.
«Inizialmente Lolita mi assomigliava solo nella fisicità, in seguito trattandosi di una serie i lettori hanno cominciato a sovrapporre la mia immagine a quella della commissaria Lolita, e io mi sono divertita a giocare con l’equivoco», ha precisato la scrittrice. «È inevitabile che nei periodi di stesura dei nuovi libri io pensi e parli come lei».