Estate 2025: cala il sentiment per i viaggi a lungo raggio in Europa
Cala il sentiment per i viaggi a lungo raggio in Europa per la stagione estiva 2025. E’ quanto rivela l’ultima edizione del Barometro dei Viaggi a Lungo Raggio (Lhtb 2/2025), pubblicato dalla European Travel Commission (Etc) e da Eurail Bv. Tra costi e instabilità geopolitica Mentre il turismo globale continua a mostrare resilienza, le crescenti ... L'articolo Estate 2025: cala il sentiment per i viaggi a lungo raggio in Europa proviene da GuidaViaggi.

Cala il sentiment per i viaggi a lungo raggio in Europa per la stagione estiva 2025. E’ quanto rivela l’ultima edizione del Barometro dei Viaggi a Lungo Raggio (Lhtb 2/2025), pubblicato dalla European Travel Commission (Etc) e da Eurail Bv.
Tra costi e instabilità geopolitica
Mentre il turismo globale continua a mostrare resilienza, le crescenti preoccupazioni sui costi, l’instabilità geopolitica e il indebolimento della fiducia dei consumatori stanno influenzando le decisioni dei consumatori nei mercati chiave. L’ultimo sondaggio rileva che il 57% degli intervistati nei principali mercati di origine dei viaggi a lungo raggio prevede di viaggiare all’estero tra maggio e agosto 2025, con un calo dell’1% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
L’intenzione di visitare specificamente l’Europa è scesa dal 41% del 2024 al 39% di quest’anno, con un indebolimento del sentiment in particolare negli Stati Uniti (-7%), in Brasile (-6%), in Canada (-5%) e in Giappone (-5%). Tuttavia, la Cina rimane un Paese di spicco. Grazie alla ripresa economica e al cambiamento nei valori dei consumatori, il 72% degli intervistati cinesi afferma di voler visitare l’Europa quest’estate, con un notevole aumento del 10% su base annua.
I principali ostacoli ai viaggi in Europa
La percezione dei costi elevati rimane l’ostacolo più citato ai viaggi in Europa, menzionato da quasi la metà degli intervistati che non ha in programma un viaggio nella regione. Questo rappresenta un significativo aumento del 7% rispetto all’estate scorsa, a dimostrazione della crescente sensibilità ai prezzi dovuta all’inflazione e alle oscillazioni dei tassi di cambio.
Tra gli intervistati statunitensi e brasiliani, dove le incertezze economiche e la sensibilità ai costi sono più acute, oltre la metà cita i costi di viaggio come principale deterrente. Anche la limitata disponibilità di ferie e la preferenza per le vacanze nazionali rimangono fattori importanti, soprattutto in Giappone, Corea del Sud e Australia.
Le preoccupazioni relative alla guerra russo-ucraina sono diminuite significativamente: solo il 4% degli intervistati l’ha citata come un ostacolo ai viaggi in Europa quest’estate.
Un sentiment che cambia da Paese a Paese
Il sentiment di viaggio verso l’Europa cambia nei principali mercati a lungo raggio. Negli Stati Uniti, il 33% degli intervistati prevede di visitare l’Europa quest’estate. Questo rappresenta un calo del 7% rispetto al 2024, con l’aumento dei costi e le preoccupazioni politiche, tra cui il malcontento per la percezione degli Stati Uniti all’estero, che frenano l’entusiasmo. Anche l’interesse brasiliano è diminuito rispetto allo scorso anno (-6%), ma il 45% degli intervistati intende ancora viaggiare in Europa, con i viaggiatori più giovani e con redditi più alti che rimangono i più entusiasti.
In Canada, il sentiment sta rimbalzando dai livelli più bassi registrati all’inizio di quest’anno, ma rimane al di sotto dell’estate 2024. Attualmente il 37% degli intervistati canadesi sta pianificando un viaggio in Europa, in calo del 5% rispetto allo scorso anno, poiché i costi di viaggio e le tensioni geopolitiche continuano a influenzare il processo decisionale.
Gli intervistati giapponesi mostrano il minor interesse a visitare l’Europa tra tutti i mercati intervistati, con solo il 13% che prevede di visitare l’Europa, in calo del 5% rispetto allo scorso anno. Ciò riflette l’impatto persistente di uno yen debole e della scarsa fiducia dei consumatori.
In Corea del Sud, il sentiment generale per i viaggi a lungo raggio rimane stabile. Solo il 30% degli intervistati sta prendendo in considerazione l’Europa, con preferenze concentrate su Francia, Spagna e Italia.
Oltre alla Cina, l’Australia si distingue come l’unico altro mercato che registra un netto aumento dell’intenzione di viaggio, con il 40% degli intervistati che ora prevede di recarsi in Europa, con un aumento del 3% rispetto alla scorsa estate.
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