Estate, più stranieri in Italia: le stime di Assoturismo

I ponti primaverili danno il giusto impulso all’estate 2025, che quest’anno farà il pieno di turisti stranieri. A dirlo è Assoturismo Confesercenti con il Centro Studi Turistici di Firenze, dopo aver svolto un’indagine sui portali delle principali Ota e su un campione di 1.489 strutture ricettive, distribuite tra alberghiero ed extralberghiero. Guardando alla summer non si prevede il boom di qualche anno fa, ma il turismo italiano, nonostante le difficoltà legate al quadro macroeconomico e alla concorrenza di destinazioni low cost, conferma il suo percorso di crescita. Continue reading Estate, più stranieri in Italia: le stime di Assoturismo at L'Agenzia di Viaggi Magazine.

Jun 3, 2025 - 22:50
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Estate, più stranieri in Italia: le stime di Assoturismo
Estate, più stranieri in Italia: le stime di Assoturismo

I ponti primaverili danno il giusto impulso all’estate 2025, che quest’anno farà il pieno di turisti stranieri. A dirlo è Assoturismo Confesercenti con il Centro Studi Turistici di Firenze, dopo aver svolto un’indagine sui portali delle principali Ota e su un campione di 1.489 strutture ricettive, distribuite tra alberghiero ed extralberghiero.

Guardando alla summer non si prevede il boom di qualche anno fa, ma il turismo italiano, nonostante le difficoltà legate al quadro macroeconomico e alla concorrenza di destinazioni low cost, conferma il suo percorso di crescita. La domanda si orienta soprattutto verso mete marine e montane, entrambe in crescita dell’1,1%. Le città d’arte seguono al +1%, mentre laghi e turismo rurale/collinare crescono più lentamente (+0,7% e +0,6%), anche se iniziano a beneficiare di una maggiore diversificazione dell’offerta e di una progressiva destagionalizzazione.

Le aree con la dinamica più positiva sono sud e isole (+1,4%) e nord ovest (+1,3%). Il nord est si attesta al +1%, mentre il centro resta stabile (+0,2%), penalizzato da un lieve calo della domanda italiana.

IL VALORE DEL MERCATO ESTERO

Le richieste degli stranieri, invece, crescono ovunque, con picchi al sud (+3,1%). Si regista anche un incremento delle prenotazioni nelle destinazioni del turismo religioso: un segnale da cogliere, dopo l’avvio deludente del Giubileo 2025, che con i prossimi appuntamenti (e il nuovo Pontefice) potrebbe amplificare ulteriormente questo segmento.

Il contributo dei mercati esteri si rivela dunque sempre più determinante per sostenere la crescita del comparto. Lo conferma la composizione della domanda: quest’anno, le presenze straniere supereranno quelle italiane, una novità per la stagione estiva, solitamente dominata dalla domanda interna. Secondo le stime gli ospiti internazionali dovrebbero generare circa 107,6 milioni presenze (+1,5%), contro le 103,6 milioni degli italiani (+0,5%). La quota estera raggiunge così il 51% del totale, confermando il progressivo spostamento dell’asse del turismo verso i mercati internazionali.

Le imprese ricettive segnalano un incremento delle prenotazioni soprattutto da parte dei turisti europei, in particolare da Germania, Francia, Svizzera, Belgio, Paesi Bassi, Austria, Polonia e Spagna. In lieve flessione i flussi da Australia e Cina, a causa del contesto economico e geopolitico. In rallentamento, dopo un lungo periodo di crescita, la domanda Usa.

L’ALBERGHIERO RECUPERA TERRENO

Dal punto di vista dell’offerta, questa estate sarà il comparto alberghiero a mostrare le performance migliori: +1,4% di presenze nel trimestre estivo, grazie a una crescita del +2,2% della clientela straniera e del +0,7% di quella italiana. Un balzo in avanti che gli permette di recuperare il terreno perduto rispetto all’extralberghiero, per il quale tra giugno e agosto è attesa una dinamica più contenuta, con un +0,4% complessivo (+0,6% stranieri, +0,1% italiani), ma che ha dominato i primi cinque mesi dell’anno.

«I dati confermano la resilienza del turismo italiano, capace di crescere ancora nonostante un contesto complesso e competitivo – dichiara Vittorio Messina, presidente di Assoturismo Confesercenti – Il sorpasso delle presenze straniere è un segnale importante, che testimonia l’attrattività internazionale del nostro Paese, ma anche la necessità di rafforzare il posizionamento dell’Italia nel mercato globale. La concorrenza delle destinazioni low cost del Mediterraneo, in particolare per il turismo balneare, è forte e rischia di pesare sempre di più. La risposta non può essere una gara al ribasso sui prezzi, ma un investimento continuo nella qualità dell’offerta: non solo quella delle strutture ricettive, ma dell’intero sistema dell’accoglienza, dei servizi, delle infrastrutture, della promozione e della cura del territorio. Sarebbe opportuno anche rivedere il sistema di oneri fiscali che gravano sui turisti che vengono in Italia, dall’imposta di soggiorno a un’Iva sui prodotti turistici più alta di nostri molti competitor. Solo così possiamo affrontare con successo le sfide che ci attendono e consolidare in modo duraturo uno dei comparti più vitali della nostra economia».