La rivoluzione di Manuel Agnelli: dopo l’addio a X Factor crea il progetto che riscrive le regole della musica

Dopo l’addio a X Factor Italia – sostituito da Francesco Gabbani – Manuel Agnelli sta lavorando ad un interessantissimo progetto.Cantautore, polistrumentista, produttore, nonché – ovviamente – fondatore e frontman degli Afterhours, Manuel Agnelli è uno degli artisti più amati e preparati di tutta la scena musicale nostrana. Dal 2016 al 2018 e poi nel 2020

Jun 17, 2025 - 20:05
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La rivoluzione di Manuel Agnelli: dopo l’addio a X Factor crea il progetto che riscrive le regole della musica

Dopo l’addio a X Factor Italia – sostituito da Francesco Gabbani – Manuel Agnelli sta lavorando ad un interessantissimo progetto.

Cantautore, polistrumentista, produttore, nonché – ovviamente – fondatore e frontman degli Afterhours, Manuel Agnelli è uno degli artisti più amati e preparati di tutta la scena musicale nostrana. Dal 2016 al 2018 e poi nel 2020 ha ricoperto il ruolo di giudice di X Factor Italia, tornando nella scorsa edizione. Un ritorno che ha entusiasmato i fan del programma ma, nell’ultima puntata, Agnelli ha gelato tutti annunciando il suo addio.

Nel corso di un’intervista rilasciata all’ex conduttore dello stesso show, Alessandro Cattelan a Supernova, Agnelli ha spiegato la volontà di mettersi alla prova con nuove sfide: “X Factor mi ha completato come persona: mi ha messo in mezzo alla gente che è una cosa che ho sempre voluto fare, però senza accettare i compromessi che ti si chiede. Adattarti per far parte della gente. Io non sono mai riuscito ad adattarmi, non è una cosa che ho di carattere. Ho sempre trovato difficile”. Agnelli sarà sostituito da Francesco Gabbani.

Manuel Agnelli dopo X Factor: il nuovo progetto

Come riporta Arezzonotizie, a Germi, è nato il nuovo progetto di Manuel Agnelli, con l’aiuto di Carne Fresca e Woodworm. L’ex giudice di X Factor – che, come accennato, è un notissimo produttore – vuole rivoluzionare l’industria musicale made in italy (o quanto meno una parte), con idee innovative in particolar modo sullo scouting e sui percorsi di crescita per i nuovi artisti. Si tratta, come hanno spiegato gli stessi fondatori, di un patto culturale per offrire un’alternativa ad una musica oggi troppo legata agli algoritmi del mercato degli streaming. Al centro, ci saranno le persone e gli spazi reali dove far crescere le nuove proposte musicali.

Manuel Agnelli – come riporta sempre Arezzonotizie – ha raccontato: “Come tutti, mi informavo online. Poi, accompagnando mia figlia, sono tornato a vedere concerti dal vivo. E lì ho scoperto un mondo nuovo: band che non conoscevo, un pubblico autentico. C’è talento in giro, ma non se ne parla. Neanche nella stampa specializzata. Preferisco il talento grezzo a quello già definito. Voglio persone speciali, che devono ancora scoprire chi sono. Oggi il sistema musicale funziona come una catena di montaggio: o sfondi subito, o sparisci. Questo è tossico. Ma c’è una generazione che rifiuta tutto questo ed è piena di energia. Noi vogliamo esserci per loro: sono la prossima scena”. Il progetto Carne Fresca nasce proprio da questa intuizione e si rivolge ai giovani musicisti e cantanti tra i 15 e i 30 anni. Stando alle indiscrezioni, sarebbero già centinaia le richieste arrivate.

Manuel Agnelli
Manuel Agnelli, il nuovo progetto dopo l’addio a X Factor – Soundblog.it / Credits: Instagram @Aew.manuelagnelli

Il fondatore di Woodworm, Marco Gallorini, ha spiegato il perché della condivisione delle idee e degli obiettivi di Carne Fresca: “La nostra storia di etichetta indipendente è legata al produrre, distribuire e sviluppare musica in modo libero, provando a non appiattirci su dinamiche estetiche e distributive dominanti nel mercato. Non cerchiamo prodotti funzionali, ma artisti con una visione, un percorso di lungo periodo, un ampio respiro. Il mercato spinge a lavorare e incanalare la produzione musicale in direzioni molto standardizzati, a operare troppo velocemente, spesso sulla pelle degli artisti stessi”.

Dunque siamo ben oltre il semplice scouting, bensì ad una visione nuova – e forse salvifica – per chi rischia di restare all’ombra delle vendite musicali senza l’avallo degli algoritmi.