Cubo di Zoroastro, affascinante monumento antico pieno di misteri irrisolvibili
Tra mito e realtà: il fascino indecifrabile del Cubo di Zoroastro, che con la sua storia e i suoi misteri incanta archeologi e studiosi di tutto il mondo

Ci sono monumenti che, oltre ad essere ricchi di fascino, racchiudono in sé misteri apparentemente irrisolvibili. È il caso del Cubo di Zoroastro, una costruzione che spicca all’interno di un antico sito archeologico. L’enigma in pietra a Naqsh-e Rostam svetta alto e austero come un faro dell’antichità. Decorato con epigrafi trilingue incise da Shapur I e dal sacerdote Kartir, parla di imperi, conquiste e battaglie contro Roma. Soprannominato “tempio del fuoco” e “casa della fondazione” nell’antichità, oggi è uno dei monumenti antichi più affascinanti ed enigmatici che esistano.
Visitare il Cubo di Zoroastro
In Iran il Cubo di Zoroastro è una vera istituzione. Incastonato tra tombe antiche di re e rilievi rupestri epici di Naqsh-e Rostam, la pietra si erge celando un segreto. Conosciuto come Cubo di Zoroastro, il Ka’ba-ye Zartosht (il nome in lingue locale) è legato a un mistero e, nonostante contrariamente molti lo credono un mausoleo del profeta o un luogo di pellegrinaggio, ha in realtà tante curiosità ad esso legate.
La struttura risale all’epoca achemenide, ma nessuno conosce il nome che aveva in origine. Durante il periodo sasanide era chiamata Bon Khānak, ovvero “la fondazione fredda”, come ci rivelano le iscrizioni incise sulle sue pareti dal sacerdote Kartir. Il nome attuale? È molto più recente; gli storici ipotizzano sia nato nel XIV secolo quando gli antichi siti in rovina venivano ribattezzati legandoli a figure religiose famose come, appunto, Zoroastro.
L’origine del nome “Ka’ba” (letteralmente “cubica”) si lega alla forma imponente e regolare dell’edificio, che richiama in tutto e per tutto un cubo. A creare un effetto wow ci pensano le pietre nere a contrasto con il bianco delle pareti, quasi a richiamare la Kaaba della Mecca, portandoli a immaginare un collegamento simbolico con il culto zoroastriano.
Il mistero del cubo di Zoroastro
La struttura è alta 15 metri e realizzata con blocchi di pietra calcarea posati senza malta su una base a gradoni; nonostante le tante ricerche e gli studi, continua a dividere storici e archeologi su quelli che erano gli usi dell’edificio. C’è chi pensa servisse come biblioteca sacra, chi lo ritiene un calendario solare, chi un mausoleo reale e chi un tempio del fuoco.
A incuriosire è il metodo di costruzione: il gigantesco cubo è fatto di mattoni senza malta, un’innovazione originale che lascia a bocca aperta. Ma non è tutto; la sentinella silenziosa si caratterizza con una scalinata di 30 gradini in pietra che conduce verso una camera interna piccola ed essenziale.

Dove si trova il Cubo di Zoroastro e come arrivarci
Il Cubo di di Zoroastro è uno dei monumenti da non perdere in Iran. Il suo nome è incredibilmente evocativo, come abbiamo visto, ed è una costruzione effetto wow all’interno delle meraviglie del sito archeologico di Naqsh-e Rostam, nella provincia di Fars. La struttura squadrata, sollenne ed imponente, si vede persino dal villaggio di Zangiabad e non lontano dalle tombe rupestri dei grandi re achemenidi e ai rilievi scolpiti delle epoche elamita e sasanide.
Per raggiungerlo (attenzione, attualmente è sconsigliato viaggiare in Iran) è opportuno partire da Shiraz, cittadina vivace e storica a poco più di un’ora di auto. Ci si dirige verso nord per raggiungere prima il villaggio di Zangiabad e quindi la strada per Naqsh-e Rostam, uno dei siti archeologici più affascinanti del Paese. Il cubo si trova proprio lì. Per chi non vuole guidare un’auto noleggiata è possibile aggregarsi a numerosi tour ed escursioni che vengono programmate per i turisti.