Damiano e i complimenti a Lucio Corsi: le parole del cantante

Le parole di Damiano su Lucio Corsi celebrano un talento vero, un vanto per l'Italia

May 21, 2025 - 03:05
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Damiano e i complimenti a Lucio Corsi: le parole del cantante

Lucio Corsi finalista all’Eurovision sta conquistando l’Europa, e anche Damiano dei Måneskin non ha avuto dubbi nel celebrarne il talento.

Nel mondo della musica, le parole contano. E quando a parlare è uno che l’Eurovision l’ha vinto, le frasi pesano ancora di più. Stavolta è stato Damiano David, voce e frontman dei Måneskin, ad accendere i riflettori su Lucio Corsi, finalista italiano all’edizione 2025 dell’Eurovision Song Contest.

Un gesto tutt’altro che scontato, che racconta quanto il panorama musicale italiano stia cambiando, aprendosi a nuove forme, nuovi volti e – senza ombra di dubbio – nuove sensibilità. Lucio Corsi, classe 1993, è tutto fuorché un prodotto costruito.

Lucio Corsi: cosa ha detto Damiano

Ha uno stile inconfondibile, un modo di scrivere che unisce poesia, visione e un pizzico di follia, quella buona, che serve per restare unici. Il suo percorso artistico è stato coerente, libero da mode e tendenze passeggere. E infatti oggi, che l’Europa inizia ad accorgersi di lui, sembra quasi naturale che ci sia arrivato con i suoi tempi e a modo suo. Mai gridando, mai inseguendo, ma sempre con l’autenticità di chi ha qualcosa da dire.

A pochi giorni dalla finale, a sorprendere è stata la presa di posizione di Damiano. Durante una delle interviste per il lancio del nuovo album Funny Little Fears, l’artista romano ha parlato proprio di Lucio Corsi con parole che sono suonate come una benedizione: “Lucio Corsi ha appena pubblicato il suo album. È un album davvero molto bello, e penso che per chi vuole scoprire la musica italiana sia un’ottima vetrina, perché in Italia abbiamo una grande tradizione di cantautori, e lui è un cantautore e si inserisce perfettamente in quello stile.”

Damiano celebra Lucio Corsi
(Foto IG @damianodavid – soundsblog.it)

Un riconoscimento non da poco, soprattutto da parte di chi ha calcato quel palco e sa bene cosa significhi rappresentare l’Italia davanti a milioni di spettatori. È come se Damiano avesse voluto passare il testimone, in maniera elegante, sottolineando la diversità ma anche il valore di un artista come Corsi. Perché sì, i due sono diversi, anzi opposti per certi versi, ma in fondo è proprio questo il bello: che l’Italia possa mostrarsi al mondo in più forme, senza mai rinunciare alla sostanza.

Lucio Corsi, con il suo linguaggio a tratti surreale e quella voce che sembra arrivare da un’altra epoca, è l’emblema di una nuova generazione di cantautori che non vogliono imitare nessuno. La sua musica è fatta di immagini, di storie che sembrano uscite da un libro illustrato, ma che in realtà toccano temi profondi, spesso con leggerezza, mai con superficialità. E oggi, portarlo su un palco internazionale come quello dell’Eurovision, significa dire al mondo che l’Italia sa ancora sorprendere, che non si ferma ai cliché, che è viva e capace di reinventarsi.

In un panorama dove troppo spesso si rincorrono i numeri prima delle note, sapere che qualcuno come Corsi riesce ad arrivare là dove conta, è un segnale forte. E se anche Damiano dei Måneskin ha sentito il bisogno di dirlo pubblicamente, significa che la musica – quella vera – ha ancora il potere di riconoscersi e sostenersi, anche tra artisti molto diversi.

Al di là della finalde, dunque, Lucio Corsi ha già vinto qualcosa di più profondo: il rispetto degli artisti, la curiosità del pubblico europeo e, senza dubbio, un posto nel cuore della nuova musica italiana.