Days Gone Remastered: c’è ancora interesse? Sì! [RECENSIONE]
L’opera maxima di Bend Studio ha avuto un continuo di alti e bassi, crisi profonde e, con questa nuova edizione, rinascite. Days Gone Remastered arriva dopo settimane di rumor sempre più insistenti e profuma di seconda opportunità per la sfortunata esclusiva PlayStation. Riguardando la storia di questo prodotto troveremo incongruenze di ogni tipo, scontri interni, […] L'articolo Days Gone Remastered: c’è ancora interesse? Sì! [RECENSIONE] proviene da LaScimmiaPensa.com.
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L’opera maxima di Bend Studio ha avuto un continuo di alti e bassi, crisi profonde e, con questa nuova edizione, rinascite. Days Gone Remastered arriva dopo settimane di rumor sempre più insistenti e profuma di seconda opportunità per la sfortunata esclusiva PlayStation. Riguardando la storia di questo prodotto troveremo incongruenze di ogni tipo, scontri interni, aspre critiche e difese incrollabili. Questo perché Deacon St. John e la sua storia hanno decisamente diviso critica e pubblico.
Tacciato come un open world senza grosse novità e meccanicamente poco da dire, la critica puntò duramente il dito contro il gioco che ne uscì con un metacritic inferiore alle aspettative del produttore e che quindi, dopo mesi di sconti e promozioni, arrivò la notizia della cancellazione del seguito. Diversi aspetti influirono su questo “passo falso”. Il gioco uscì con qualche carenza tecnica e doveva convivere fin da subito con un terribile confronto interno: The Last of Us.
Seppur i due giochi avevano in comune solo la componente zombie (anche se tecnicamente non lo sono o quasi), in realtà partivano da filosofie e obiettivi nettamente diversi. La percezione dell’utenza e di parte della critica però era di ricevere un qualcosa di già visto creato dallo stesso produttore. In realtà Days Gone è riuscito invece a crearsi una propria identità e fare breccia nel cuore di milioni di giocatori.
Days Gone Remastered, ce n’era il bisogno?
Dopo aver ripercorso un pizzico di storia del gioco, con il conseguente abbandono del capo del progetto, arriviamo a oggi con l’uscita di Days Gone Remastered. L’ennesima versione restaurata in casa Sony, l’ennesimo gioco che ritorna dalla finestra. C’è davvero ancora bisogno di queste operazioni? All’effettivo sì. Soprattutto, come in questo caso e nel caso di The Last of Us: Part II Remastered (qui la nostra recensione), quando all’interno c’è una componente in più, una sorta di DLC incluso.
Al di là delle polemiche sterili, nessuno obbliga al riacquisto quindi queste operazioni hanno due target ben precisi: chi non ha mai giocato il titolo e chi vuole rigiocarlo in versione migliorata con le eventuali aggiunte. Proprio per questo motivo, proprio come un normale DLC, chi possiede già il gioco può passare alla versione di Days Gone Remastered con soli 10 euro. E, parliamoci chiaro, senza le aggiunte delle nuove modalità probabilmente non ne varrebbe la pena. Questo Sony lo ha capito e sembra aver intrapreso una nuova strada, miglioramenti e nuova modalità in aggiunta.
La conta dei pixel
Diversamente da qualche anno fa, quando la console war si faceva a colpi di risoluzione e differenze di 3-4 fps, oggi sembra che l’utenza si si orienti verso altri lidi. Le mere operazioni di rimasterizzazione non hanno quindi più lo stesso appeal, soprattutto quando si tratta di titoli non così vintage. Proprio per questo l’aggiunta di nuove modalità aiuta queste nuove versioni e ne impreziosisce l’uscita. Days Gone Remastered esce quindi con una nuova veste grafica ma soprattutto con la modalità Assalto Orda, una preziosa aggiunta dal sapore retro-game.
Per questa recensione abbiamo giocato sia Days Gone Remastered che la sua versione precedente, con la sola patch da 60 fps uscita con PS5. Le differenze in realtà ci sono e sono anche evidenti ma non sono quelle che ci si può aspettare. Ciò che salta principalmente all’occhio è la totale riformulazione dell’illuminazione che dona al titolo una fotografia meno posticcia e con colori più naturali. Le fonti d’acqua, in particolare le pozzanghere sulle strade sono state totalmente riviste e migliorate ma soprattutto abbiamo notato un contrasto molto più alto tra luci e ombre, così da rendere la notte più realistica e sicuramente più “pericolosa”.
Seguendo solamente l’operazione di remaster, a meno che qualcuno non sia veramente un grandissimo fan del titolo e che lo voglia quindi rigiocare con una “nuova luce”, avremmo consigliato questo prodotto, come già anticipato, solo a chi non aveva avuto modo di giocarlo in passato. La nuova modalità però cambia decisamente le carte in tavola.
Days Gone Remastered e l’orda perfetta
Sin dalla sua prima uscita e dalle sue anticipazioni l’aspetto che ha catturato maggiormente l’attenzione sul gioco è stato sicuramente il confronto del protagonista contro immense ondate di zombie. Lo studio e la programmazione dietro le orde del titolo sono sicuramente il suo fiore all’occhiello. La scelta di una modalità, dal sapore retro-game, che fosse incentrata solamente su di esse l’abbiamo trovata estremamente azzeccata. Durante la recensione di The Last of Us: Part II Remastered avevamo apprezzato l’aggiunta della modalità Senza Ritorno, una sorta di progressione roguelike utilizzando i protagonisti del gioco.
Con Days Gone Remastered si fa un passo avanti. La nuova modalità infatti non solo aggiunge un qualcosa in più ma lo fa in sinergia col gioco. Questo proprio perché, differentemente da TLOU2, si va ad estrarre la vera essenza del titolo e la si concentra in Assalto Orda. Proprio grazie a essa l’upgrade o il riacquisto prende tutt’altra forma. Oltre alle migliorie grafiche, non banali ma forse secondarie, la nuova modalità riesce a catturare i fan del titolo per un tempo indefinito.
Se vi siete divertiti a gestire le enormi orde del gioco principale allora vi innamorerete di questa modalità. Oltre al poter man mano aumentare il proprio arsenale si avrà la possibilità di modificare il tipo di orda o alcuni aspetti del gameplay, possiamo decidere di rendere esplosivi gli zombie per esempio oppure avere la stamina infinita. Seppur possano sembrare banali queste scelte aumentano le possibilità di divertimento. Perché, parliamoci chiaro, sterminare e resistere a un’orda infinita è sicuramente divertente.
C’è quindi interesse su Days Gone Remastered?
La domanda del titolo non è banale. Dopo la cancellazione del sequel, l’abbandono del director e una situazione interna a Sony ancora da decifrare, questo Days Gone Remastered è tutt’altro che banale. Rispetto ad altre formule di rimasterizzazione questa volta c’è un senso di “tastiamo di nuovo il terreno”. La nuova attenzione sul titolo potrà decretare il ripensamento sull’eventuale sequel o affossarlo definitivamente. Rimaneggiamento oppure no, il titolo resta con i suoi pro e i suoi contro.
Affrontare un mondo post-apocalittico in sella a una moto da riparare e migliorare ha il suo fascino ma il gameplay può risultare un po’ ripetitivo e con meccaniche che non erano proprio al passo con i tempi neanche all’uscita. Queste criticità non rendono però il gioco un titolo mediocre perché i punti di forza, trama e orde (o comunque nemici in generale), riescono a dare una forte identità al gioco.
Days Gone Remastered sarà quindi l’ago della bilancia per l’intera IP che, sia a nostro parere che dei tanti fan in giro per il globo, merita sicuramente una nuova opportunità di sequel. Speriamo inoltre che queste modalità dal gusto retrò diano la spinta al loro inserimento anche in nuovi titoli o in future remaster. Giochi come The Order: 1886 avrebbero giovato enormemente di modalità offline di questo tipo donando al titolo longevità e varietà dell’offerta. Magari, proprio come per Days Gone Remastered anche altri titoli potrebbero avere una nuova occasione di questo tipo e noi sinceramente lo speriamo.
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