Enzo Paolo Turchi: “Avevo due sorelline, un carro armato le ha schiacciate”

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May 17, 2025 - 14:44
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Enzo Paolo Turchi: “Avevo due sorelline, un carro armato le ha schiacciate”

Enzo Paolo Turchi si confessa a Ciao Maschio, nella puntata in onda dopo la finale dell’Eurovision Song Contest. L’ex ballerino e coreografo, ospite di Nunzia De Girolamo, racconta di un’infanzia particolarmente difficile a causa dei genitori:

Purtroppo la mia infanzia è stata complicata, dovuta a una situazione familiare molto difficile… perché mia madre spariva. Purtroppo stava fuori di testa, andava fuori dieci giorni poi se la ritrovavano così. Mio padre andò via ed io l’ho visto tre volte nella mia vita, una quando è morto

Una situazione difficile che solo crescendo è riuscito a comprendere:

In famiglia c’era stata questa disgrazia, quando finì la guerra nel 1945 io avevo due sorelline, una di 12 anni e una di 18 mesi. Purtroppo un carro armato le ha schiacciate e sono morte.

Da qui una vita fatta anche di stenti:

Io l’ho odiata mia madre perché mi lasciava solo. Io delle volte a quattro anni mi nascondevo, non dicevo niente a nessuno, ho dormito in mezzo alle scale. A casa nostra non c’era la luce, si mangiava quando capitava. Io a otto anni poi ho iniziato a lavorare, facevo le pulizie in una bisca, sempre sui quartieri spagnoli, per 20 lire al giorno per comprarmi un panino (…) Da bambino mi è mancato l’affetto.

Un malessere di cui, confida, alcune persone si sono approfittate:

Ho vissuto storie un po’ brutte (…) Ho incontrato il mostro. Sono state purtroppo cose brutte e non le voglio ricordare perché mi danno fastidio, molto.

Nell’intervista, spazio anche al racconto della passione di Enzo Paolo, la danza. Diventato poi un lavoro di successo, è stato però anche motivo di sofferenza e di critiche:

Ho subito anche pregiudizio perché studiavo danza, era durissima perché scendevo e avevo la musica dietro, i canti che mi dicevano di tutto dietro. Però poi ho capito che in fondo era la mia vita perché ho detto: ‘Guarda, già c’è una sigla’.

Sul finale, la De Girolamo torna sui genitori tanto “odiati” e con un pizzico di commozione Turchi ammette:

Se oggi potessi rivederli gli chiederei scusa. Perché il dolore di una perdita di un figlio penso sia la cosa più brutta che possa esistere.

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