Francesco aggredito perché gay: “Adescato per un incontro”
A pochi giorni dalle aggressioni di Venezia e Catania, un altro uomo gay è stato picchiato da alcuni omofobi. Il 42enne Francesco Sorgon è stato approcciato da un suo conoscente, che gli avrebbe offerto del denaro in cambio di un “incontro”, ma lui ha immediatamente rifiutato. Con il no dell’uomo sembrava che tutto fosse finito, […] L'articolo Francesco aggredito perché gay: “Adescato per un incontro” proviene da Biccy.

A pochi giorni dalle aggressioni di Venezia e Catania, un altro uomo gay è stato picchiato da alcuni omofobi. Il 42enne Francesco Sorgon è stato approcciato da un suo conoscente, che gli avrebbe offerto del denaro in cambio di un “incontro”, ma lui ha immediatamente rifiutato. Con il no dell’uomo sembrava che tutto fosse finito, invece poche ore dopo sono arrivati dei messaggi: “Mi ha riscritto e mi ha proposto di trovarci, mi ha indicato l’ora e il luogo“. Una volta arrivato all’appuntamento però Francesco è stato aggredito alle spalle da due ragazzi: “Mi è arrivato un pugno tra capo e collo e sono caduto a terra, non si fermavano. Mi davano pedate soprattutto sul viso. Non capivo più niente, sentivo arrivare questi colpi da tutte le parti“.
Dopo la violenta aggressione Sorgon è stato portato in ospedale dove è stato curato ed ha ricevuto una prognosi di dieci giorni: “Mi hanno picchiato per la mia omosessualità, non ci sono altri motivi“. La vittima ha anche sporto denuncia alla stazione dei Carabinieri di Cavaso del Tomba ed ha poi fornito i nomi di chi l’ha picchiato. Le forze dell’ordine hanno anche acquisito i messaggi che sono stati inviati dagli omofobi.
Il comunicato del Coordinamento LGBTE di Treviso sull’aggressione ai danni di Francesco.
La presidente del coordinamento LGBT di Treviso, Michela Nieri, ha espresso la sua solidarietà alla vittima di questa tremenda aggressione ed ha anche sottolineato come non sia stata l’unica nella zona, infatti ce ne sono state altre ai danni di alcuni ragazzi gay adescati in un casolare.
“A lui va la nostra piena solidarietà e vicinanza, come Coordinamento siamo qui pronti ad aiutarlo e supportarlo, se lo desidera. Si tratta di un episodio di violenza inaudita, un fatto inaccettabile. Purtroppo, non è il primo caso che accade nel territorio trevigiano. Ci sono stati altri gesti di violenza nei confronti di ragazzi omosessuali. Si vedano i fatti accaduti a Vedelago, con persone omosessuali attirate in un casolare e picchiate a sangue da una gang, solo per il fatto di essere omosessuali.
Di fronte a questi fatti, non possiamo voltarci dall’altra parte o pensare solamente a noi stessi. Mi riferisco alle dichiarazioni di Giovanni Ottomano, politico vicentino di un partito di destra, che da omosessuale dichiara che le discriminazioni ormai sono superate. Preoccupante è il suo atteggiamento, individualista, come se il fatto che lui non abbia subito discriminazioni per il suo orientamento sessuale significhi che le discriminazioni non esistano.
Essere in una posizione sociale o economica di rilievo può salvaguardare le persone. Le discriminazioni e le violenze, verbali o fisiche, motivate dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere riguardano principalmente persone in condizione sociale di maggiore fragilità o marginalità. Sono loro a essere più a rischio, a divenire più facilmente vittime, e sono loro che vanno maggiormente tutelate. Non capire questo significa essere miopi, guardare alla propria persona senza comprendere che si tratta di un tema collettivo di parità e giustizia sociale“. [meride embed="22973"]
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