Francesco Pannofino testimonial della campagna “Ti presento TED” sulla Malattia Oculare Tiroidea: “Attirare la curiosità delle persone per sconfiggere la malattia. Intelligenza Artificiale? Non deve togliere il lavoro alle persone” – Intervista Video
Francesco Pannofino testimonial e voce narrante della campagna di informazione e sensibilizzazione Ti presento TED sulla Malattia Oculare Tiroidea (TED), una patologia autoimmune complessa che colpisce l’orbita oculare e i tessuti orbitari. Spesso sotto-diagnosticata, viene a volte inizialmente confusa con altre condizioni legate alla tiroide, rendendo difficile un riconoscimento tempestivo. “Ti presento TED – Malattia Oculare Tiroidea: guardiamola a […]


Francesco Pannofino testimonial e voce narrante della campagna di informazione e sensibilizzazione Ti presento TED sulla Malattia Oculare Tiroidea (TED), una patologia autoimmune complessa che colpisce l’orbita oculare e i tessuti orbitari. Spesso sotto-diagnosticata, viene a volte inizialmente confusa con altre condizioni legate alla tiroide, rendendo difficile un riconoscimento tempestivo. “Ti presento TED – Malattia Oculare Tiroidea: guardiamola a vista” è la campagna di sensibilizzazione promossa da Amgen Italia con il supporto di società scientifiche e associazioni pazienti attive nell’area.
Attraverso una narrazione in prima persona, affidata alla voce di Francesco Pannofino, la campagna mira a costruire l’identità clinica della malattia oculare tiroidea e favorirne una maggiore consapevolezza. Il sito www.tipresentoted.it è il punto di riferimento digitale della campagna. Oltre a offrire contenuti informativi, strumenti pratici per pazienti e un questionario per prepararsi alla visita specialistica, ospita due formati originali che danno voce alla malattia e aiutano e comprenderne l’impatto: la digital photostory in otto episodi e il podcast “A tu per tu con TED”. Noi di SuperGuidaTv siamo stati presenti alla conferenza stampa di presentazione della campagna e abbiamo intervistato Francesco Pannofino. Ecco cosa ci ha raccontato.
Francesco Pannofino testimonial di “Ti presento TED” – Intervista Video
Francesco, in questa campagna presti la tua voce a qualcosa di molto diverso dal solito: Come ti sei preparato per entrare nei “panni vocali” di una malattia così complessa? Hai letto, ascoltato storie di pazienti…? Quanto è stato importante usare un tono “umano” per rendere questa patologia più comprensibile e vicina alle persone?
“Beh, faceva parte proprio del progetto realizzativo, cioè TED, che è la malattia interpretata da me, cerca di sfuggire alla scienza e alla medicina scappando di qua e di là con i medici che lo braccano. È un fuggitivo in qualche modo, e ho imparato facendolo quello che era questa malattia di cui ignoravo l’esistenza prima di adesso. È costruita molto bene perché comunque Ted è un personaggio, è il cattivo della situazione, ma non ha la voce da cattivo oppure gli atteggiamenti. È un uno scaltro che cerca di sfuggire per rimanere appunto come malattia e attacca i pazienti. Io ho parlato coi pazienti e con i medici, quindi ne ho saputo di più di questa malattia e devo dire che questa iniziativa è molto felice, secondo me, presentarla così con un podcast dove si fanno vivere i personaggi, compresa la malattia, come delle persone viventi”
Che valore pensi abbiano oggi progetti di sensibilizzazione sanitaria affidati a volti, a voci dello spettacolo? Possono rompere quel muro dell’indifferenza?
“Beh, insomma, serve sempre qualcuno riconoscibile per poter portare avanti l’iniziativa, un po’ per attirare di più la curiosità delle persone e un po’ anche per dare il contributo che serve per riuscire a sconfiggere la malattia che da quello che ho capito non è facile da combattere e quindi qualsiasi cosa si faccia è utile per la soluzione del caso”
Sei una delle voci, appunto, più riconoscibili del panorama del cinema. Hai lavorato al fianco di grandi nomi come George Clooney, Denzel Washington, solo per citarne alcuni. C’è un aneddoto che ti piacerebbe raccontare legato al tuo lavoro?
“Una volta mi telefonò George Clooney per complimentarsi con me e io ho detto “Ah, grazie George, veramente, ma stai imparando l’italiano?” “E sì, uno poco ma non bene ancora”. Ecco, non impararlo troppo bene, altrimenti mi togli il lavoro”. Poi gli ho detto “Vabbè, ti ringrazio, ti voglio conoscere però” E lui ha detto, “Quando sarò meno ubriaco” Quindi non so se dicesse la verità o era preso dai fumi dell’alcol”
Oltre al doppiaggio sei anche attore, regista, un artista completo. Ecco, c’è un ruolo che ti piacerebbe realizzare, e uno che ti è rimasto nel cuore?
“Beh, il ruolo più bello che ho fatto è Renè Ferretti in Boris, che rimane il personaggio più importante, più bello della mia carriera. Sarà difficile superarlo. Guarda, non ho sinceramente desiderio perché ogni volta che dico vorrei fare quello regolarmente non lo faccio, quindi non dico niente e magari aspetto una sorpresa da qualcuno che mi chiami, mi fa interpretare un personaggio a cui non avevo pensato”
Si parla molto di Intelligenza Artificiale: che ruolo pensi avrà la voce umana nei prossimi anni?
“Ma guarda, questi sono progressi tecnologici difficili da fermare. Naturalmente bisogna evitare che ti rubino la voce, o che la usino per prodotti comunque che poi dopo va a scopo di lucro. È chiaro che non mi puoi prendere la voce e metterla lì, anche se tecnicamente si può fare. Credo che vada regolamentata la situazione, ma non solo per quello che riguarda i doppiatori o gli attori, ma anche per tanti settori del lavoro, perché se l’intelligenza artificiale deve migliorare la vita delle persone, non la può togliere, cioè non può mettere nei guai la gente che lavora. Ecco, bisogna che sia utilizzata in modo intelligente”.