Onimusha 2 Samurai’s Destiny Recensione: il ritorno del Giappone feudale secondo Capcom

Un’icona dell’epoca PlayStation 2 si accinge a scendere di nuovo in campo, 23 anni dopo. Se Onimusha 2 Samurai’s Destiny è un action-adventure che non è mai entrato a far parte della vostra ludoteca, potrebbe essere il momento giusto per colmare questa imperdonabile lacuna. Se invece lo conoscete e lo amate dai tempi della cara, […] L'articolo Onimusha 2 Samurai’s Destiny Recensione: il ritorno del Giappone feudale secondo Capcom proviene da Vgmag.it.

May 21, 2025 - 04:00
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Onimusha 2 Samurai’s Destiny Recensione: il ritorno del Giappone feudale secondo Capcom

Un’icona dell’epoca PlayStation 2 si accinge a scendere di nuovo in campo, 23 anni dopo. Se Onimusha 2 Samurai’s Destiny è un action-adventure che non è mai entrato a far parte della vostra ludoteca, potrebbe essere il momento giusto per colmare questa imperdonabile lacuna. Se invece lo conoscete e lo amate dai tempi della cara, vecchia PS2, beh, questo è il momento giusto per recuperare una pietra miliare dei primi anni Duemila della produzione di Capcom. Ne avevamo già parlato nella nostra anteprima (che potete recuperare a questo link) qualche tempo fa, e ora possiamo finalmente presentarvi questo progetto a tutto tondo, raccontando tutte le sfaccettature vecchie e nuove che si sono unite nella remastered di un titolo che ci accompagna nell’antico Giappone feudale. Rimanete con noi allora per scoprire tutto quello che abbiamo vissuto nel corso della nostra prova su PlayStation 5!

Il ritorno del protagonista Jubey Yagyu, sempre più assetato di vendetta

Onimusha 2 Samurai’s Destiny: radici immerse nel passato…

Innanzitutto, riproponiamo un breve excursus della storia di questo titolo, per recuperare le fila del discorso iniziato qualche settimana fa. Onimusha 2 Samurai’s Destiny prosegue le vicende del primo gioco, collocandosi temporalmente all’incirca 14 anni dopo la battaglia finale fra Samanosuke e la versione demoniaca di Nobunaga Oda. Ambientato nel Giappone feudale, la storia vede come protagonista Jubey Yagyu assetato di vendetta, dopo aver scoperto la distruzione del suo villaggio da parte dell’armata dei demoni di Nobunaga, il malvagio signore dei demoni, tornato dopo gli eventi del primo titolo. Grazie all’aiuto degli Oni, Jubei avrà le capacità di affrontare gli eserciti demoniaci, come Samanosuke Aketchi prima di lui. Nonostante si pensasse che Nobunaga fosse stato sconfitto, il re dei demoni stava solamente guarendo le sue ferite, pronto a riorganizzare un esercito e tentare un nuovo attacco volto a conquistare tutto il Giappone. Ed è così che in questo secondo gioco il testimone passa di mano, arrivando in quelle dello sfortunato Jubei, che è anche un abile spadaccino del clan Yagyu, in cerca di vendetta dopo aver scoperto che l’esercito di Nobunaga ha massacrato e distrutto il suo villaggio.

Ai tempi della prima pubblicazione, Onimusha Warlords ebbe un buon riscontro di critica e pubblico, cosa che spinse Capcom ad investire in un seguito. Capcom riuscì a cogliere il potenziale di questa serie, puntando su alcuni elementi del tutto nuovi per l’epoca, a partire dal volto del suo protagonista, Junbei, che ricalcava le fattezze di uno degli attori più famosi e amati del cinema giapponese degli anni ’70 e ’80, lo scomparso Yusaku Matsuda (la cui fama aveva influenzato e ispirato personaggi come Kenshiro e Spike di Cowboy Bebop). Questo portò a cucire la trama dell’intero gioco sulla sua figura, concentrandosi maggiormente sugli sviluppi narrativi rispetto al passato, con un’attenzione particolare al taglio cinematografico che questa nuova avventura proponeva. Il risultato fu qualcosa di nuovo, non solo per la serie stessa, ma anche nei confronti dell’intero panorama videoludico di quel tempo.

L’interfaccia di gioco rimane molto semplice e pulita nel corso del gameplay

… ma anche con qualche tentativo di svecchiamento

Un titolo che riusciva a trarre ispirazione dai più classici film chambara e jidai geki, aggiungendo inoltre alla formula originale del primo Onimusha una certa coralità, grazie all’affiancamento del protagonista a un gruppo di variopinti e strampalati alleati, sempre pronti a dare una mano per portare a compimento la nostra sete di vendetta. A proposito di quest’ultimo punto: rispetto al suo predecessore, la trama di Onimusha 2 è molto più grande e non focalizzata sulla vendetta del protagonista, al contrario, il gioco presenta un gruppo di personaggi che incontreremo spesso nella nostra avventura come Kotaro Fuma, Magoichi Saiga, Ekei Ankokuji e Oyu. I comprimari infatti riescono abbastanza nel loro intento di allargare ulteriormente la narrazione, grazie alle loro storie che pian piano, attraverso i vari scambi, il giocatore potrà scoprire ottenendo anche degli oggetti speciali. Questo sistema di scambi permetterà al giocatore di empatizzare con loro e capire come Nobunaga abbia cambiato non solo la vita di Jubei, ma anche quella di molte altre persone, dando un senso di coralità alla trama.

Se la storia è piuttosto corposa e coerente nel suo svolgimento, rimangono altrettante coerenze con la produzione originale a livello tecnico, ma non senza diverse problematiche legate al passato. Onimusha 2 Samurai’s Destiny è un ottimo gioco, in linea con il suo predecessore, dove il combattimento è piuttosto fluido ma, differenza di giochi di combattimento più veloci in stile Devil May Cry, questo gioco richiede pazienza nel brandire la spada. Ad esempio, è possibile concatenare i colpi per eliminare rapidamente i nemici, rendendo il combattimento più misurato e realistico, mentre dovremo impiegare un po’ più di tempo per abituarci ai vari tipi di demoni che siamo chiamati ad affrontare. Vero è che la disponibilità di una tale gamma di attacchi e di armi da utilizzare rende i combattimenti un vero piacere. Ben evidente che il cuore del gameplay sia rappresentato dagli scontri, che prevedono l’utilizzo di diverse armi a disposizione del protagonista. Abbiamo avuto modo di provare il combattimento con diverse armi, come spada, lancia e arco, sfruttando un sistema fluido e richiede precisione e tempismo, basandosi su attacchi, schivate, parate e contrattacchi. Gli attacchi critici possono essere concatenati con il giusto tempismo in modo da creare un ritmo molto soddisfacente e frenetico per abbattere più nemici così facendo.

Il cuore del gampeplay di questo titolo è dettato dagli scontri, parecchio frequenti e dove possiamo testare le capacità del nostro eroe destreggiandosi con diversi tipi di armi

Un po’ di vecchio che avanza

Non è tutto rose e fiori però, dal punto di vista tecnico. Purtroppo la telecamera e i movimenti tank sono rimasti praticamente gli stessi del gioco originale, forse ormai fin troppo legnosi e rigidi per i giocatori contemporanei. Un aspetto pruriginoso di questi tempi, non lo neghiamo, ma rimane comunque una bella caratteristica, che mantiene una certa tensione in ogni inquadratura, per coloro che la sapranno apprezzare. Di conseguenza è chiaro che le ore passate in compagnia di Onimusha 2 Samurai’s Destiny siano state un bel tuffo nel passato, e che ci hanno permesso di apprezzare a maggior ragione alcune delle novità introdotte. Non solo quelle estetiche, come il formato video con tanto di selettore fra originale e 16:9 in qualsiasi momento, per non parlare degli sfondi pre-renderizzati che hanno subito un miglioramento delle texture per rendere godevole l’immagine su schermo, ma anche alcuni “quality of life”, ormai imprescindibili. Il tutto sempre mostrando le reminiscenze del passato, ma comunque con un buon lavoro fluido del motore di gioco complessivamente, che non ci ha deluso nel corso delle nostre partite.

Tra questi si annoverano i salvataggi automatici, un paio di scorciatoie nei comandi del pad per cambiare al volo le armi senza passare dal menu di gioco o il doppiaggio originale giapponese, che era assente nella sua prima edizione. Non dimentichiamo nemmeno le feature extra all’interno di questa edizione rimasterizzata, tra le quali le modalità Easy, disponibile dall’inizio, e Hell, una nuova modalità particolarmente ardua, un colpo e siamo morti; abbiamo a disposizione anche i mini giochi dedicati ad alcune vecchie glorie videoludiche, come anticipato in fase di anteprima, e i costumi per Jubei e Oyu, oltre alla colonna sonora originale, con il menu che offre una apposita modalità per ascoltare tutte le 43 canzoni; un’opzione pensata da Capcom per coloro che già conosco il titolo e la sua storia, dando la possibilità di ascoltare tutta la colonna sonora in qualsiasi momento. Non rimane che citare anche la galleria speciale con più di 100 artwork inediti aggiunti alla galleria originale: questo permette ai fan, e agli appassionati della storia del videogioco, di dare uno sguardo approfondito ai processi creativi che si celano dietro questa produzione.


La nostra prova finale di Onimusha 2 Samurai’s Destiny ci ha permesso di avere una visione globale di questa remaster, confrontandoci fin da subito con una serie di meccanismi di gameplay e di tecnicismi dal sapore decisamente amarcord, per quanto il tentativo di rinfrescare qualche aspetto ci sia stato, grazie alle innovazioni introdotte in questa versione. Rinnoviamo la nostra impressione già espressa in fase di anteprima: si tratta pur sempre di un titolo che offre tanti aspetti old-school piuttosto legnosi e faticosi, da un punto di vista tecnico in primis. Per quanto ci siano tentativi di freschezza, rimane un gioco fortemente ancorato alle sue origini, per quanto questo aspetto possa essere chiaramente apprezzato dagli amanti del mondo videludico amarcord. Certo è che questa versione rimasterizzata del secondo capitolo, in arrivo il 23 maggio per PlayStation 4, Xbox One, Switch e PC, cerca di mostrare tutto il lavoro che gli sviluppatori di Capcom vi hanno profuso, nel tentativo di rendere più abbordabile e contemporaneo il comparto grafico e del gameplay. Un buon antipasto insomma, prima dell’arrivo del reboot della serie con Onimusha: Way of the Sword nel 2026.


 

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