«Un’energia magnetica difficile da ignorare»: le prime recensioni di Duster, la nuova serie per i nostalgici di Lost
Chi ben comincia è a metà dell’opera, dicono. Le prime recensioni di Duster sono, allora, un’ottima notizia. Avevamo già presentato la serie tv alcune settimana fa, evidenziando da solito l’inevitabile connessione con Lost. Non per i temi trattati – diversissimi – bensì per due nomi che attirano immediatamente l’attenzione del grande pubblico. E che provengono… Leggi di più »«Un’energia magnetica difficile da ignorare»: le prime recensioni di Duster, la nuova serie per i nostalgici di Lost The post «Un’energia magnetica difficile da ignorare»: le prime recensioni di Duster, la nuova serie per i nostalgici di Lost appeared first on Hall of Series.

Chi ben comincia è a metà dell’opera, dicono. Le prime recensioni di Duster sono, allora, un’ottima notizia.
Avevamo già presentato la serie tv alcune settimana fa, evidenziando da solito l’inevitabile connessione con Lost. Non per i temi trattati – diversissimi – bensì per due nomi che attirano immediatamente l’attenzione del grande pubblico. E che provengono entrambi da una delle serie tv più fortunate di sempre. L’autore di Duster è infatti, uno degli storici creatori della serie tv, JJ Abrams – in tandem con LaToya Morgan – e il protagonista è l’iconico interprete di Sawyer, Josh Holloway. Lo scorso 15 maggio è sbarcata per la prima volta su HBO, e la critica sembra essersi allineata immediatamente: è una serie tv interessantissima. Non priva di difetti, ma affascinante, divertente e suggestiva.
Lo certifica, in particolare, l’ottimo esordio su Rotten Tomatoes: Duster ha già ottenuto il Certified Fresh con il 90% di gradimento, sulla base di 31 recensioni ufficiali. FandomWire, per esempio, accoglie così la nuova serie di Abrams: “Duster irradia un’energia magnetica difficile da ignorare”. Ancora più positiva Screenrant: “Duster bilancia magistralmente emozioni classiche e un’emozione senza tempo. È una serie tv incredibilmente divertente quando si mantiene il controllo e si tengono entrambe le mani sul volante”. Molto più tiepida Roxana Hadadi del New York Magazine/Vulture: “Duster non riesce a riprodurre in soli otto episodi la trama lenta di queste serie, né la sua azione è abbastanza propulsiva da immergerci nell’evasione”.
I pareri generali sono in ogni caso positivi.
Si legge nel riassunto globale delle critiche raccolte da Rotten Tomatoes: “Sfruttando al meglio il fascino rude di Josh Holloway e un’estetica retrò che richiama la televisione degli anni ’70, Duster dà una nuova mano di vernice a un vecchio e glorioso veicolo d’epoca“.
Ma di cosa parla Duster? Secondo la sinossi ufficiale, “Duster è un thriller poliziesco ambientato nel sud-ovest degli Stati Uniti nel 1972. La trama segue Nina (Rachel Hilson), la prima agente afroamericana dell’FBI, che si allea con Jim (Josh Holloway), un esperto autista coinvolto in un’organizzazione criminale, per smantellare un potente sindacato del crimine guidato da Ezra (Keith David)” .
La parola passa ora al pubblico. Duster sembra aver iniziato col piede giusto, ma è ancora presto per sbilanciarsi oltre: ce lo insegna la storia delle serie tv, d’altronde.
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