Una fine di maggio dal sapore decisamente anomalo La primavera meteorologica si avvia alla conclusione, ma il meteo che si prepara ad avvolgere l’
Italia tra
giovedì 22 maggio e i giorni successivi ha caratteristiche che poco o nulla hanno a che fare con questa stagione. Si sta delineando, infatti, un quadro
atmosferico d’eccezione, con l’
irruzione di aria fredda in arrivo dal cuore dell’
Europa centro-orientale e l’
attivazione di dinamiche perturbate più simili all’
inverno che non alla tarda primavera. La struttura sinottica che si sta formando è tipica dei mesi freddi: una
potente area anticiclonica si estende dall’
Atlantico settentrionale fino alla
Scandinavia, creando un
blocco atmosferico che devia le perturbazioni e costringe l’aria fredda a scivolare lungo il fianco orientale del continente europeo, dirigendosi verso il bacino del
Mediterraneo centrale.
Il grande freddo di maggio: neve e crollo delle temperature Il primo segnale evidente di questo cambiamento si avvertirà già dalla giornata di
giovedì, quando masse d’aria più
fredde in quota inizieranno a penetrare sull’
Italia settentrionale, provocando un
repentino calo delle temperature. Il calo termico sarà marcato, con valori che si porteranno
ampiamente al di sotto delle medie stagionali, specialmente al
Centro-Nord, dando al clima un volto che ricorderà più
marzo. Sulle
Alpi, il contrasto fra l’aria fredda e l’umidità presente nei bassi strati favorirà il
ritorno della neve fino a quote di circa 1500 metri. Un fenomeno decisamente
raro per la fine di maggio, che sottolinea l’eccezionalità della dinamica in atto. I settori alpini centro-orientali saranno i più coinvolti, in particolare tra
Lombardia,
Trentino-Alto Adige,
Veneto e
Friuli Venezia Giulia, dove potrebbero registrarsi accumuli nevosi anche di un certo rilievo.
Il meccanismo del blocco atlantico e la saccatura fredda A generare questa situazione così anomala è una configurazione barica nota come
blocco atlantico. Si tratta di un
anticiclone robusto che si posiziona tra la
Groenlandia e la
Scandinavia, ostacolando il normale transito delle perturbazioni atlantiche verso l’Europa centrale. Questo ostacolo costringe le correnti fredde a scivolare sul versante orientale, scavando una
saccatura che si estende fino al
Mediterraneo. In risposta a questa dinamica, si sviluppano
depressioni secondarie che alimentano
instabilità diffusa, in particolare tra il
Nord Italia, le regioni
tirreniche centrali e, più a tratti, il
Sud peninsulare. Il contrasto fra le masse d’aria accentua il rischio di
fenomeni convettivi, cioè precipitazioni intense e improvvise originate dallo scontro tra aria fredda e aria calda.
Temporali intensi e grandinate in agguato Il quadro meteorologico che ci attende sarà fortemente condizionato da questi
contrasti termici. La
presenza di aria più calda al suolo, soprattutto nelle regioni
meridionali, innescherà
temporali violenti, con possibilità di
nubifragi,
grandinate di grandi dimensioni e
raffiche di vento improvvise. Il rischio sarà elevato soprattutto nelle zone interne del
Centro-Sud, dove l’instabilità potrà manifestarsi anche con eventi di forte intensità concentrati in brevi lassi di tempo. Sarà fondamentale prestare attenzione agli aggiornamenti locali, poiché le condizioni potranno cambiare rapidamente da un’area all’altra, con fenomeni forti anche su aree ristrette ma densamente popolate o fragili dal punto di vista idrogeologico.
Uno sguardo oltre: cosa aspettarsi a inizio giugno Secondo le attuali proiezioni, questa fase di
maltempo fuori stagione potrebbe
proseguire fino alla fine di maggio, lasciando spazio solo nei primi giorni di
giugno a un possibile
miglioramento. Si intravede infatti una
ripresa dell’alta pressione azzorriana, che potrebbe riportare una
maggiore stabilità atmosferica sul Mediterraneo, almeno temporaneamente. Non è però da escludere che anche l’avvio dell’
estate meteorologica possa presentarsi
instabile e dinamico, come spesso accade negli ultimi anni, segnati da una crescente frequenza di
scambi meridiani estremi.
Meteo in subbuglio: temporali, grandinate e il ritorno della NEVE a queste quote