Eurovision 2025, Gabriele Corsi: “Non siamo qui per giudicare”

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May 17, 2025 - 21:30
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Eurovision 2025, Gabriele Corsi: “Non siamo qui per giudicare”

Veterano dell’Eurovision e voce ormai familiare per il pubblico italiano, Gabriele Corsi racconta con entusiasmo la sua esperienza all’edizione 2025 della kermesse. Un racconto che intreccia emozione, ironia e uno sguardo consapevole sull’evoluzione della manifestazione.

“Me la sono goduta di più, perché ho più competenza”, racconta Corsi. “Riesco a raccontare gli ultimi anni con più consapevolezza. È difficile trasmettere l’aria che si respira all’Eurovision, è qualcosa di unico.”

Dopo l’esperienza al PrimaFestival di Sanremo, Corsi ha trovato nella kermesse europea un’atmosfera irripetibile: “Non ho mai fatto nulla in televisione con quest’aura, questa magia. Oggi è l’ultima sera e mi dispiace, è come quando uscivo con gli amici del liceo e dicevo: ‘Ma è già finita?’”

Particolarmente colpito anche dal talento di Lucio Corsi, in gara per l’Italia: “Credo che questo ragazzo sia realmente poesia. La sua presenza sul palco è unica, diversa da tutto il resto.” A chi critica la scelta di un cantautore per una competizione così pop, risponde: “Non è vero che non c’entra. Ci sono stati vincitori con chitarra e voce, come Salvador Sobral.”

E poi c’è l’aneddoto affettuoso: “Mi ha fatto un regalo bellissimo: ha suonato la mia armonica a bocca.”

Grande sintonia anche con BigMama, con cui condivide la conduzione: “È stata una combinazione perfetta, nata da una sensazione. L’ho incontrata una volta e ho pensato subito che sarebbe stata perfetta per questo show.” Nonostante la differenza d’età, “tra me che ho 53 anni e lei 25, c’è una bellissima sintonia. Dimostra che la musica unisce le generazioni.”

La sua conoscenza del meccanismo di voto e la passione per l’evento si sono rivelate preziose: “Quando sei fan, è tutto più facile. È come giocare nella squadra del cuore. BigMama quando ha ricevuto la notizia si è commossa, e questo la dice lunga.”

L’Italia, anche quest’anno, è stata grande protagonista, non solo con Lucio: “C’è Gabry Ponte, Miriana Conte, Shkodra Elektronike… persino l’australiano, il cuo cognome è Zambotto, e ha il padre italo-francese!”, scherza Corsi. Ma dietro la battuta, c’è un dato significativo: “Ascolti pazzeschi su Rai 2, prima semifinale programma più visto della serata. Segno che c’è attenzione, vivacità, affetto.”

Corsi difende anche le esibizioni più eccentriche, come quelle di Malta e Finlandia: “La ‘finezza sul cortile’? È l’Eurovision, bellezza! Serve anche qualcuno che ti stupisca, che faccia qualcosa da commentare. Noi siamo qui anche per questo.”

Per lui, l’Eurovision è una festa della diversità: “Non siamo qui per giudicare. L’Eurovision è il mondo come dovrebbe essere: ti vesti come vuoi, ascolti ciò che vuoi, ami chi vuoi. Qui c’è la sospensione di giudizio.”

Tra le sue preferenze, brani outsider: “Io sono pazzo del pezzo del Lussemburgo. Non lo sentiresti mai in radio, ed è bellissimo.”

Non poteva mancare un riferimento ironico alla “tripletta Corsi-Corsi-Ponte”, con Gabriele Corsi, Lucio Corsi e Gabry Ponte: “Gabry è un mio amico da anni, ha fatto un pezzo clamoroso. Anche il visual è molto bello, ironico.”

E sul confronto con Sanremo, nessun dubbio: “L’Eurovision è unico. Sanremo è bello perché è Sanremo, con i suoi tempi e i suoi monologhi. L’Eurovision è costruito in tre mesi, con un’organizzazione economica non replicabile facilmente.”

Alla domanda più attesa, ovvero su chi vincerà l’Eurovision 2025, Gabriele Corsi glissa con eleganza: “Io ho fatto un sogno… ma non ve lo dico.”

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