Eurovision: Roberto Sergio (San Marino RTV) critico contro la poca trasparenza di giurie e televoto

Eurovision e San Marino. Si è tenuta oggi, presso gli studi di San Marino RTV, una conferenza stampa pubblica in cui sono stati presentati il nuovo logo e l’identità grafica del broadcaster, uniti all’annuncio della nuova numerazione unificata (dal prossimo 16 giugno, infatti, il canale sarà visibile solo sul canale 550 di Tivùsat, Sky e […] L'articolo Eurovision: Roberto Sergio (San Marino RTV) critico contro la poca trasparenza di giurie e televoto proviene da All Music Italia.

Jun 15, 2025 - 15:35
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Eurovision: Roberto Sergio (San Marino RTV) critico contro la poca trasparenza di giurie e televoto

Eurovision e San Marino. Si è tenuta oggi, presso gli studi di San Marino RTV, una conferenza stampa pubblica in cui sono stati presentati il nuovo logo e l’identità grafica del broadcaster, uniti all’annuncio della nuova numerazione unificata (dal prossimo 16 giugno, infatti, il canale sarà visibile solo sul canale 550 di Tivùsat, Sky e digitale terrestre) e delle novità di palinsesto per la prossima stagione televisiva.

A margine di questo incontro, si è tornati a parlare dell’ultima edizione di Eurovision Song Contest – svoltasi a Basilea (Svizzera), dal 13 al 17 maggio scorso – in cui San Marino si è classificata al 26° e ultimo posto della finale con il brano Tutta l’Italiainterpretato da Gabry Ponte.

Dopo averlo già fatto in un’intervista su Il Sole 24 Ore uscita venerdì 13 giugno, il direttore generale di SMRTV Roberto Sergio ha nuovamente espresso la sua forte contrarietà rispetto al risultato di Gabry Ponte e criticato fortemente l’EBU e l’organizzazione del contest per una supposta “poca trasparenza” nei risultati di giurie e televoto.

Queste le parole di Sergio:

“Io credo che ci sia un problema nella relazione tra i piccoli stati e l’EBU. Ho la sensazione – e in questo caso posso dire, dopo averla vissuta in prima persona, la certezza – che non ci sia un gran rispetto nei confronti dei piccoli stati. Questo lo dimostrano tante incongruenze e tante assenze di sensibilità che ci sono (…) quando si va a vedere come i piccoli stati escono dalle graduatorie e dalle classifiche, a prescindere dalla qualità del progetto e dell’offerta che viene fatta.

Da un lato c’è da dire che contestare – ma non siamo stati gli unici, sono parecchi stati, anche grandi – le modalità di voto è un tema. I membri della giuria sono sconosciuti a tutti, personaggi mai visti né sentiti di cui spesso non si sa nemmeno chi sono… che danno delle votazioni che sono incomprensibili, perché voglio dire… è vero che è soggettivo il valore di un prodotto musicale, però è anche vero che nella soggettività poi c’è comunque un’omogeneità di consensi verso ciò che è più bello e che piace di più (…) Vedere che nazioni come la Gran Bretagna (NdA: che all’Eurovision gareggia come Regno Unito), o la Svizzera, prendono voti altissimi dalle giurie e poi dal voto popolare zero, forse significa che c’è qualcosa che non quadra (…)

Io credo che una delle cose che San Marino sicuramente dovrà fare è entrare in una relazione diretta, forte e continuativa con gli stati più piccoli, iniziare un ragionamento comune perché questo potrà dare maggior forza a tutti noi rispetto all’evento e a chi governa questo evento. Ragionevolmente faremo di tutto per esserci in futuro, ma ci devono essere delle garanzie.”

Così Sergio si è poi espresso e ha ragionato in merito al risultato di Gabry Ponte:

“Quella candidatura che abbiamo portato non più tardi di un mese fa (NdA: Tutta l’Italia) era di grande valore e di grandissimo appeal, una performance tecnologicamente e visivamente straordinaria, e quindi la penalizzazione delle giurie più ancora del voto popolare lascia tanti dubbi.

Quando ci siamo visti e abbiamo fatto la conferenza stampa prima dell’Eurovision Song Contest abbiamo parlato dei 75 milioni di contatti raccolti sommando tutti i media, che nel frattempo sono diventati 200 milioni (…) Gabry Ponte, che ha preso zero in termini di voto popolare da tutti gli altri stati, ha dei gruppi di fan e di sostegno in paesi come la Spagna, la Francia e la Germania che è impossibile che non abbiano portato nulla!”

Non è stata ancora resa ufficiale in chiave 2026 la partecipazione della Repubblica del Titano all’Eurovision Song Contest, né l’effettiva organizzazione e l’apertura delle iscrizioni a una nuova edizione della finale nazionale San Marino Song Contest. Ribadendo il valore della selezione da un punto di vista mediatico e istituzionale, il Segretario di Stato Federico Pedini Amati ha così commentato in merito alla partecipazione di San Marino all’ESC:

“Non c’è dignità per i piccoli stati, non è scontato che continuiamo a partecipare. Non accetteremo più che i piccoli stati vengano trattati così, mi fa piacere che (Sergio) si sia aggiunto con questo autorevolissimo parere a un’idea che mi ero già fatto negli anni precedenti (…) Lo stato di San Marino investirà su San Marino, se dobbiamo saltare un anno o due li saltiamo a piedi pari, non stiamo scherzando. Sarà in ogni caso una valutazione di San Marino RTV, del direttore (…) non è un gioco e non scherziamo di fronte al non rispetto del nostro status.”

In merito alle parole pronunciate da Sergio durante la conferenza stampa, vale la pena per ordine di chiarezza ricordare che i nomi dei giurati di ogni singola nazione sono resi noti al termine di ogni edizione dell’Eurovision Song Contest; che i quattro “piccoli stati” che hanno preso parte all’Eurovision 2025 (Lussemburgo, Islanda, Malta e appunto San Marino) si sono qualificati al completo per la finalissima superando undici nazioni, gran parte delle quali ben più grandi e dotate di risorse molto maggiori; che San Marino ha ottenuto 18 punti dal televoto di tutta Europa (12 dall’Italia, 3 da Albania e Malta) e non 0 come riportato da Sergio; che Gabry Ponte è il secondo DJ a qualificarsi per la finale dell’Eurovision dopo JOWST, 10° nel 2017 per la Norvegia, e a fronte di molteplici tentativi falliti da parte di progetti analoghi in configurazione DJ + vocalist.

 

 

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