Un angolo segreto di paradiso: benvenuti a Cala Tinnari
Cala Tinnari, gioiello selvaggio del nord Sardegna, regala natura intatta, acque cristalline e relax lontano dalla folla.

Tra i tratti più spettacolari e intatti del nord della Sardegna, esiste una piccola baia che sembra sfuggire al tempo e alle rotte turistiche più battute: è Cala Tinnari, una gemma nascosta tra le aspre geometrie del granito e il verde selvaggio della macchia mediterranea, e si svela lentamente, solo a chi decide davvero di cercarla.
Non ci si arriva per caso: si sceglie, con intenzione e pazienza, di percorrere la strada che porta a questa caletta remota, e la ricompensa è all’altezza dell’attesa.
Un paesaggio scolpito dal vento e dal tempo
Incastonata nel tratto di costa che collega la suggestiva Costa Paradiso con l’incantevole Isola Rossa, Cala Tinnari è uno degli ultimi baluardi di natura incontaminata della Gallura occidentale, al confine con l’Anglona. La spiaggia prende il nome dal monte Tinnari che la sovrasta, un rilievo di poco più di duecento metri, ma sufficiente a offrire un punto d’osservazione privilegiato sull’intero golfo dell’Asinara. Da qui, lo sguardo spazia tra il verde intenso della vegetazione e l’infinito azzurro del mare, in un continuo alternarsi di contrasti e sfumature.
Il panorama che si apre a chi giunge in vetta al monte è di quelli che si imprimono nella memoria: una cala solitaria, stretta tra pareti di roccia rossastra, disegnata da una mezzaluna di ciottoli chiari, levigati dal tempo, che si tuffano in acque trasparenti, cristalline. Il fondale, in prevalenza roccioso, è punteggiato qua e là da scogli affioranti e chiazze sabbiose, mentre il colore dell’acqua si trasforma, passando dal verde smeraldo delle acque basse al blu profondo dell’orizzonte marino.
La straordinaria ricchezza ambientale e paesaggistica di Cala Tinnari non è sfuggita alla comunità scientifica e alle istituzioni europee. L’intera area rientra all’interno del Sito di Interesse Comunitario “Isola Rossa – Costa Paradiso”, parte integrante della Rete Natura 2000, la più grande rete ecologica d’Europa.
L’abbraccio della natura: tra geologia e profumi selvatici
La cala è un chiaro esempio della bellezza geologica e botanica della Sardegna. Il terreno su cui poggia racconta milioni di anni di storia, con le rocce granitiche risalenti al Paleozoico, che brillano sotto il sole in tonalità che spaziano dal grigio al porpora. I ciottoli che formano l’arenile (piccoli, tondeggianti, lucidi) sono il risultato di un lento e costante lavoro di erosione naturale, portati fin qui dal Riu Pirastru, un corso d’acqua a carattere torrentizio che sfocia proprio dietro la spiaggia, e crea una piccola zona umida nota come “Lo Stagnone“.
La vegetazione è quella tipica della macchia mediterranea più fitta e autentica: ginepri contorti dal vento, lentischi, cisto, elicriso e rosmarino si fanno largo tra le rocce, regalando profumi intensi che si mescolano alla salsedine e rendono l’aria densa di aromi inebrianti. Qui la gariga costiera è protagonista assoluta, un manto verde screziato che si distende sulle pendici della collina e accompagna il visitatore lungo il cammino.
Uno degli aspetti più affascinanti di Cala Tinnari è poi la sua conformazione unica. Vista dall’alto, la spiaggia si divide in due semicerchi simmetrici, separati da un grande scoglio centrale che sembra collocato lì apposta per disegnare la forma di un cuore: una caratteristica che rappresenta in modo simbolico ciò che la cala offre, ovvero un rifugio intimo e romantico.
L’avventura per raggiungerla: un viaggio nella bellezza

Vi sono soltanto tre modi per raggiungerla, e ognuno è un’esperienza in sé. Il primo è via mare, scegliendo di esplorarla in barca, magari con una delle escursioni organizzate lungo la costa. In alternativa, si può arrivare a piedi, tramite due itinerari che promettono panorami grandiosi e incontri ravvicinati con una natura ancora autentica.
Il primo percorso inizia nei pressi della Strada Provinciale 90, che collega Castelsardo a Santa Teresa di Gallura. Dopo aver deviato verso il mare per circa cinque chilometri di strada sterrata, si raggiunge un’area di sosta da cui parte un sentiero in discesa lungo circa due chilometri. Si tratta di una camminata di una ventina di minuti, che si snoda tra rocce, cespugli e pendenze dolci, fino ad aprirsi, all’improvviso, sulla spettacolare vista della cala.
Il secondo percorso, più lungo ma non meno suggestivo, parte da Li Cossi, una delle spiagge simbolo della Costa Paradiso. Da lì, un sentiero sterrato di quasi otto chilometri (andata e ritorno) collega le due calette. Il cammino segue la linea di costa, tra scorci di granito rosa, calette appartate come Porto Leccio e distese di quarzo che brillano alla luce del sole. Alcuni tratti sono più impegnativi e richiedono attenzione, ma ogni passo è accompagnato da panorami struggenti.
Trinità d’Agultu e Vignola: il contesto che custodisce la cala
Il territorio che ospita Cala Tinnari fa parte del Comune di Trinità d’Agultu e Vignola, in perfetta armonia tra l’anima rurale dell’entroterra e la vocazione marinara della costa.
Trinità d’Agultu si erge su un’altura, a oltre 300 metri sul livello del mare, a dominio di un paesaggio di colline granitiche e insenature dai riflessi d’argento. Vignola, invece, si affaccia sul mare e comprende due tra le località balneari più celebri della zona: Costa Paradiso, con le scogliere scolpite e le cale nascoste, e Isola Rossa, così chiamata per via dell’isolotto di porfido che si erge poco al largo.
Lungo il tratto di costa si susseguono spiagge da sogno: La Marinedda, Longa, Cala Canneddi, Cala Rossa, Li Feruli, ognuna con la propria personalità, i colori e il modo unico di raccontare la Sardegna. Eppure, tra tutte, Cala Tinnari conserva un fascino differente, quello di chi resta lontano dai riflettori, fedele alla propria bellezza intatta.