Tiziana Giardoni difende la memoria di Stefano D’Orazio: “Amava sua figlia, ma lei cercava solo i soldi”

Tiziana Giardoni difende la memoria di Stefano D’Orazio: “Amava sua figlia, ma lei voleva solo soldi. Difendo la verità e l’uomo straordinario che era”. L'articolo Tiziana Giardoni difende la memoria di Stefano D’Orazio: “Amava sua figlia, ma lei cercava solo i soldi” proviene da imusicfun.

Jun 15, 2025 - 15:40
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Tiziana Giardoni difende la memoria di Stefano D’Orazio: “Amava sua figlia, ma lei cercava solo i soldi”

A quasi cinque anni dalla scomparsa di Stefano D’Orazio, la moglie Tiziana Giardoni rompe il silenzio per difendere l’onore dello storico batterista dei Pooh, travolto post mortem da una battaglia giudiziaria che coinvolge la figlia biologica Francesca Michelon. La donna, riconosciuta dal Tribunale come figlia legittima dell’artista, ha ottenuto una sentenza che prevede un risarcimento di 120mila euro per danno morale e l’invalidamento del testamento che nominava Tiziana erede universale. Ora, però, la vedova ha deciso di impugnare quella decisione.

“Non è stato Stefano a opporsi al riconoscimento della paternità – spiega Tiziana al Messaggeroma la madre della ragazza, che voleva salvaguardare il suo matrimonio. Quando Francesca fu messa al corrente della verità, Stefano cercò in tutti i modi di costruire un rapporto con lei, ma lei voleva solo denaro”.

Secondo Tiziana, l’artista aveva cercato di instaurare un legame affettivo con la figlia dal 2006, ma si era trovato davanti a una persona interessata unicamente a “una congrua offerta economica”. “Stefano non si è mai sottratto a questo – continua – ma lei, anziché cercare un incontro, si è rivolta al suo avvocato per ottenere solo denaro”.

Tiziana, assistita dagli avvocati Marco Meliti e Simona Bevilacqua, ha deciso di ricorrere in appello non per interesse economico, ma per una questione morale: “Il mio unico scopo è quello di difendere la verità umana e storica. Chi ha conosciuto Stefano sa bene quanto fosse sensibile, generoso, leale. Un uomo che ha sempre aiutato chi ne aveva bisogno. Non possiamo permettere che la sua memoria venga infangata da chi, solo adesso, cerca visibilità e riconoscimenti tardivi”.

La vicenda si arricchisce di dettagli legali e familiari delicatissimi. Tiziana ricorda che il Tribunale di Venezia aveva già rilevato un tentativo di collusione tra Francesca, la madre Oriana Bolletta e Diego Michelon – marito di Oriana – per ritardare l’azione di disconoscimento della paternità, e che proprio per questo Francesca era stata condannata alle spese processuali.

Ora si attende il giudizio della Corte d’appello di Roma, ma per Tiziana Giardoni, l’eredità più grande di Stefano non è in discussione: “La stima e l’amore che il pubblico e gli amici hanno sempre avuto per lui non potranno mai essere messi in discussione da una sentenza. Era un uomo vero, e continueremo a difendere il suo ricordo con dignità e rispetto”.

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