Il Pagante esce con il nuovo album “Fomo”: “Era il momento per parlare di questo argomento. Sanremo? Non siamo stati presi, ci riproveremo con una canzone ad hoc” – Intervista
Esce oggi, 13 giugno 2025 FOMO il nuovo album del Il Pagante in licenza esclusiva M.A.S.T. / Believe. Si tratta del quarto lavoro in studio del progetto multiplatino 100% milanese (il primo in formazione da duo). FOMO concentra intuizioni, stili, tendenze e contaminazioni che hanno ispirato Roberta Branchini (Brancar) e Edoardo Cremona (Eddy Veerus) in questi ultimi anni […]


Esce oggi, 13 giugno 2025 FOMO il nuovo album del Il Pagante in licenza esclusiva M.A.S.T. / Believe. Si tratta del quarto lavoro in studio del progetto multiplatino 100% milanese (il primo in formazione da duo). FOMO concentra intuizioni, stili, tendenze e contaminazioni che hanno ispirato Roberta Branchini (Brancar) e Edoardo Cremona (Eddy Veerus) in questi ultimi anni costellati di singoli iconici e notti live da tutto esaurito.
Il Pagante esce con il nuovo album “Fomo”: Intervista
FOMO è un vero e proprio riflesso della crescita personale e artistica del duo, traccia dopo traccia l’album fotografa con lucidità e irriverente ironia le ansie sociali della generazione contemporanea, sospesa tra il desiderio di esserci sempre e comunque e la stanchezza di doverlo dimostrare. Il cuore del racconto è proprio la Fear Of Missing Out, la paura di essere dimenticati socialmente, di restare fuori dal giro: un’ansia sottile e silenziosa che spinge a essere costantemente al posto giusto nel momento giusto, anche quando non se ne ha voglia, anche quando non serve. Un sentimento sempre più diffuso che affligge non unicamente la Gen Z, ma chiunque viva immerso nei ritmi frenetici dei social e della vita urbana. Noi di SuperGuidaTv abbiamo incontrato Il Pagante, ecco cosa ci hanno raccontato.
Il Pagante – Intervista
“Siamo giunti finalmente all’uscita di questo album, abbiamo lavorato intensamente nell’ultimo anno, – racconta Edoardo Cremona (Eddy Veerus) – ma alcune tracce addirittura sono nate tre anni fa, cioè abbiamo iniziato addirittura a scriverle tre anni fa, poi hanno subito rallentamenti nella lavorazione e nell’ultimo anno abbiamo dato uno sprint finale per uscire, perché comunque non siamo quegli artisti che fanno uscire un album ogni anno, ma abbiamo bisogno di un attimino più di tempo per raccogliere le idee giuste e per far uscire un prodotto che sentiamo nostro, di cui siamo soddisfatti. Si sente tanto la nostra anima ma al tempo stesso è un prodotto maturo perché comunque siamo cresciuti noi, quindi anche lo scrivere i testi per farle in maniera naturale, perché non volevamo sembrare più giovani di quello che siamo, abbiamo cercato di fare una cosa che rappresentasse noi a tutti gli effetti, ed è uscito esattamente qualcosa che ci rappresenta”.
Che tipo di Milano raccontate in questo album?
“Milano è cambiata tanto, sia per scelte politiche, ma anche perché inevitabilmente una città cambia, soprattutto per quanto riguarda il mondo della nightlife, degli eventi. Per quanto riguarda le regole anche degli orari, dove a mezzanotte devono concludere, un tempo non era così… Rimane indubbiamente una città divertente, soprattutto per chi viene da fuori e la scopre dopo”.
“È una città dove sicuramente non ti annoi mai e probabilmente proprio per questo scaturisce un po’ di questa patologia che noi chiamiamo FOMO. È cambiata anche per il nostro punto di vista, perché quando noi la raccontavamo nei primi anni, eravamo sicuramente più ragazzini e raccontavamo sicuramente una città diversa, ma il fascino che provavamo noi per questa città era un altro. Adesso siamo cresciuti, probabilmente vediamo delle cose diverse che prima non vedevamo o semplicemente la città è cambiata.
“Quindi raccontiamo delle cose ancora di Milano, perché abbiamo notato che c’era altro da raccontare, ma non solo. Comunque non ci possiamo focalizzare soltanto sulla nostra città, perché il nostro immaginario può anche parlare, può anche racchiudere cose al di fuori di Milano. Quindi abbiamo cercato di comprendere varie cose e speriamo che possa essere interessante per chi l’ascolta”.
“I nostri fan sono cresciuti con noi, quindi come siamo cresciuti noi abbiamo portato poi anche loro a seguirci in tutti questi anni. E questo secondo me è bello, perché lo vedi anche quando facciamo i concerti, che siamo cresciuti e sono cresciute anche le persone che ci seguono.
Sul titolo dell’album
“FOMO, perchè era il momento giusto per parlare di questo. Non posso negare che ovviamente un artista trova FOMO più vissuto come la paura di non stare al passo con i tempi. Noi ci siamo da tanto tempo ormai e i generi musicali sono cambiati, ne sono entrati di nuovi. Siamo sempre rimasti molto coerenti con la nostra linea musicale, è ovvio che c’è la paura di perdere un po’ il momento. FOMO è un titolo comodo, questo volevo dire, perché non è in riferimento soltanto al discorso di perdersi degli eventi, alla paura di perdersi qualcosa di divertente dove qualcuno vuole assolutamente esserci, ma può essere anche utilizzato per il nostro mondo lavorativo, ovvero il campo degli artisti”.
“Come abbiamo sottolineato, è noto proprio, non in noi, però in tanti artisti, quella voglia di strafare, di spremersi per la paura di non esserci più, poi dall’oggi al domani, la paura di non essere più un trend. E quindi è assolutamente FOMO anche questa qua, quella di cercare di essere più presenti possibile ovunque. Fortunatamente sotto questo punto di vista non è tanto una cosa di cui soffriamo noi, però mi sembrava doveroso raccontarlo”.
Cosa vi ha portato a scrivere questo album?
“Il processo creativo è imprevedibile, nel senso che ci sono dei brani che nascono e si chiudono nel giorno stesso, un pomeriggio stesso, ci sono brani invece che per cause di forze maggiori uno se li porta per anni perché magari appunto pensa, no ma questo brano magari lo proponiamo a Sanremo, no però magari aspettiamo di avere quel featuring lì che poi magari chissà quando riuscirei ad avere la risposta o magari dubbi di struttura della canzone, del sound, dubbi sul testo, quindi ci sono canzoni che nascono e vengono concluse molto rapidamente e altre che subiscono invece un procedimento molto più lungo”.
Essere in due
“Non abbiamo sofferto di questa cosa – dice Roberta Branchini (Brancar) – Come essere in due rispetto a uno o come essere in due rispetto a tre? Eravamo già abituati. C’erano degli aspetti di lui, diciamo, in maniera diversa ai compiti. In realtà, da quando ha deciso di lasciare il progetto, le nostre parti non sono cambiate, quindi alla fine già questa era la macchina e eravamo già settati. Non c’è stato un grosso cambiamento a livello di struttura del duo”.
“Poi questo cambiamento è avvenuto esattamente nel post pandemia, quindi è un momento particolare sia della nostra carriera, ma sia della nostra vita in generale. Quindi c’era proprio quel desiderio di tornare a fare la nostra vita di tutti i giorni, tornare a fare il nostro lavoro, quello che ci piaceva. Quindi quando poi Federica ha espresso di non voler continuare, noi comunque avevamo ancora troppo da dire per dire no ok, allora ci fermiamo anche noi e quindi non mi sento di dire che abbiamo sofferto di questo cambiamento”.
Sul tour
“Noi abbiamo iniziato il 31 maggio il nostro tour, saremo in giro tutta l’estate, abbiamo più di 40 date in giro per l’Italia, faremo anche le nostre solite date europee nelle mete un po’ più turistiche italiane e all’estero, per poi finire in bellezza con il nostro concerto il 14 settembre al Carroponte”.
Il Festival di Sanremo
Prima è stata pronunciata una parolina magica: Sanremo. Cosa ci dite?
“Non siamo stati presi, beh ci rimani sempre un po’ male, io più che altro, non è una sua priorità, non è mai stata la priorità del gruppo, io ci ho sempre tenuto perché credo sia un bel traguardo da raggiungere dopo comunque 15 anni di progetto e soprattutto perché essendo un festival che ha cambiato molto nel corso degli anni, credo sia pronto anche ad un progetto diverso dal solito come il nostro. E quando mai ci proveremo mi piacerebbe andare con una cosa totalmente nostra, cioè portando il pagante come è sempre stato, non un pagante perché deve andare a Sanremo ma preparando una canzone fatta ad hoc, cioè vorrei salire sul palco essendo noi stessi, quando mai ci sarà la possibilità e il tempo per riprovarci”.
Il teaser con Maccio Capatonda
“Con questo album abbiamo deciso di lavorare ad un teaser dell’album di FOMO e abbiamo scelto Maccio Capatonda come personaggio principale. In questo caso lui interpreterà il nostro psicologo che dovrà guarire me e Eddy dalla FOMO. Abbiamo girato qua con lui qualche giorno fa, è stata un’esperienza meravigliosa, non potevamo scegliere persona più precisa a questa parte. È un’artista al 100% di tutti gli effetti, è stato molto bello girare con lui, è molto faticoso perché fa straire ed è impossibile avendo davanti e cercare di essere attenti al 100%”.
Se non fosse stata a Milano, quale altra città?
In ogni città c’è il proprio pagante, perché secondo me i napoletani hanno il Vomero o Posillipo. In Italia penso che sia giusto che sia a Milano. Anche a Roma sarebbe tutto molto iconico, perché tanti amici romani sono molto simili ai paganti milanesi. La ci vedrei benissimo pagante a Roma.