Nubi gigantesche nelle prossime ore. Arriva la “goccia fredda”. Meteo che cambia
E che refrigerio! Finalmente la situazione meteorologica italiana si appresta a vivere una svolta significativa e tanto attesa. Il Centro Meteo Americano e il prestigioso modello matematico Europeo ECMWF stanno concordando in maniera inequivocabile sulla rottura dell’evento di caldo estremo che ha caratterizzato l’Italia nelle ultime settimane. Non si tratta di temperature da record assoluto, […] Nubi gigantesche nelle prossime ore. Arriva la “goccia fredda”. Meteo che cambia

E che refrigerio! Finalmente la situazione meteorologica italiana si appresta a vivere una svolta significativa e tanto attesa. Il Centro Meteo Americano e il prestigioso modello matematico Europeo ECMWF stanno concordando in maniera inequivocabile sulla rottura dell’evento di caldo estremo che ha caratterizzato l’Italia nelle ultime settimane. Non si tratta di temperature da record assoluto, è vero, tuttavia abbiamo sperimentato un caldo che in climatologia definiamo ancora insolito, seppur questa definizione stia progressivamente perdendo significato.
La realtà dei fatti è che questo tipo di eventi termici tende ad essere sempre più ricorrente durante il mese di giugno da alcuni decenni, tanto che la comunità scientifica internazionale è consapevole che ben presto saremo costretti a considerarlo come fenomeno normale. Questa trasformazione rappresenta uno degli aspetti più evidenti e preoccupanti dei cambiamenti climatici in corso, che stanno ridefinendo completamente i parametri di riferimento delle nostre stagioni.
La causa principale di questa evoluzione risiede in un cambiamento fondamentale dei pattern atmosferici che hanno caratterizzato l’Europa per secoli. Come ormai ben sapete, è definitivamente sparita l’influenza benefica dell’alta pressione delle Azzorre, quel sistema anticiclonico oceanico che garantiva estati più miti e umide, con temperature moderate e precipitazioni regolari. Al suo posto, l’anticiclone africano emerge con tutta la sua forza verso l’Italia e l’Europa meridionale, convogliando masse d’aria roventi direttamente dal cuore del Sahara e determinando quelle ondate di calore che stanno diventando la nuova normalità estiva.
Tuttavia, la situazione meteorologica sta per subire una trasformazione radicale. L’avventurarsi di una goccia fredda in quota verso l’area di dominio dell’alta pressione africana pare destinato, secondo tutte le elaborazioni modellistiche più avanzate e affidabili, ad avere un effetto dirompente sulla stabilità atmosferica. Questo meccanismo innescherà un repentino cambiamento meteorologico che si manifesterà attraverso lo sviluppo di fenomeni convettivi intensi su gran parte del territorio nazionale.
Le prime manifestazioni concrete di questo cambiamento si registreranno attraverso temporali localmente anche di forte intensità che interesseranno il Centro Italia e la Sardegna durante i primi giorni della settimana, mentre già domenica sera i fenomeni inizieranno a manifestarsi sul Nord Ovest della penisola, seguendo la tipica progressione dei sistemi perturbati mediterranei.
L’intrusione di aria fredda in quota sulla Val Padana e le Vallate alpine durante la stagione estiva rappresenta uno dei fenomeni meteorologici più spettacolari e potenzialmente pericolosi che caratterizzano il nostro territorio. Questo tipo di evento non è quasi mai innocuo, anzi, tende a generare fenomeni convettivi di notevole portata che possono assumere caratteristiche davvero estreme. La dinamica che si innesca è tanto affascinante quanto violenta: quando aria fredda ad alta quota incontra le masse d’aria calda e umida che ristagnano nelle vallate durante l’estate, si crea una situazione di forte instabilità verticale che produce effetti devastanti.
Il contrasto termico tra gli strati atmosferici genera correnti ascensionali violentissime che trasportano enormi quantità di vapore acqueo verso le quote elevate, dove si formano imponenti cumulonembi capaci di svilupparsi verticalmente per oltre 15.000 metri. Il risultato sono temporali violentissimi, spesso accompagnati da tempeste elettriche di straordinaria intensità, rovesci di pioggia torrenziale che possono scaricare quantità d’acqua paragonabili a quelle di un intero mese in poche ore, e grandinate con chicchi di grosse dimensioni che possono superare i 5 centimetri di diametro.
I temporali nelle altre regioni seguiranno dinamiche diverse ma non meno significative, causati principalmente dall’instabilità atmosferica generale che favorirà lo sviluppo di celle temporalesche, specialmente nelle zone interne e lungo le coste dove soffierà il vento di terra. Anche in queste località localmente si potrebbero verificare grandinate di intensità variabile.
Il dilagare dell’instabilità atmosferica sull’Italia costituisce un fenomeno di rilevante interesse meteorologico, soprattutto considerando che si verifica in giugno inoltrato, un periodo tradizionalmente dominato dall’alta pressione subtropicale. La risposta dei mari ad una goccia d’aria fredda è un meccanismo ben documentato che, durante l’estate, dà origine alla genesi di temporali marittimi prevalentemente notturni, mentre sulla terraferma i temporali si presentano soprattutto di giorno con il riscaldamento del suolo, venendo tecnicamente definiti temporali termoconvettivi.
Si profila una fase temporalesca particolarmente interessante con fenomeni che interesseranno la Penisola e probabilmente la Sardegna, distribuiti con irregolarità ma capaci di dar origine a fenomeni di forte intensità. In condizioni analoghe del passato abbiamo osservato raffiche di grandinate costiere, specie nel settore adriatico, mentre sono più occasionali nel settore tirrenico.
Anche se le temperature non scenderanno sotto la media stagionale, avremo comunque un sensibile refrigerio accompagnato da temporali in varie aree. È importante chiarire che troppo spesso si fa confusione nelle previsioni meteo quando è previsto un temporale, perché viene spontaneo pensare a una fase di generale maltempo diffuso. In realtà, in condizioni di instabilità atmosferica tutti i fenomeni sono temporanei e di breve durata, anche quando si manifestano con forte intensità locale.
Nubi gigantesche nelle prossime ore. Arriva la “goccia fredda”. Meteo che cambia