Michele Morrone contro il circoletto del cinema italiano: “AVETE ROTTO IL CAZZO”
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Michele Morrone ha finalmente trovato il modo di farsi notare. Non sembra infatti pentito per le esternazioni spocchiose andate in onda ieri sera a Belve, quelle in cui si è detto disinteressato ai David di Donatello celebrando la sua grande carriera internazionale. Anzi, in un post pubblicato sui social ci è andato giù ancora più pesante, prendendosela con gli attori nostrani e con uno in modo esplicito.
Non mi sento parte di un cinema, quello ITALIANO, che se la canta e se la suona da solo, pieno zeppo di pregiudizi nei confronti dei “diversi”, che se non hai studiato alla Silvia d’amico o al centro sperimentale non sei nessuno, se non la pensi con il cuore a sinistra sei solo un fascista, se non usi scarpe Clark e non dai l’idea di essere trasandato, non sei un vero attore. AVETE ROTTO IL CAZZO!
ha scritto dopo aver ringraziato Francesca Fagnani per l’opportunità e spiegando che quanto detto lo pensava da tempo, e non era neanche il solo. Poi però ha spostato l’attenzione sui colleghi, sparando a zero prima nel mucchio e poi dritto in faccia a Luca Marinelli:
Pregiudizi di artisti che fanno i finti inclusivi democratici, sinistroidi che dopo aver preso un cazzo di David si sentono Dei scesi in terra e si concedono il lusso di fare della morale a sinistra non perchè tengono veramente al loro paese, ma semplicemente perchè fa figo fare l’attore impegnato nel sociale e nella politica.
Michele Morrone contro Luca Marinelli
E di tutti quei “tristi e finti poeti maledetti ubriachi di Rimbaud e Baudelaire” il peggiore per lui sembra essere proprio il protagonista della serie Sky M – Il Figlio del secolo, che aveva definito “devastante” per un antifascista come lui aver interpretato Benito Mussolini.
Gente che “si sente male e ha sofferto” per aver interpretato il ruolo del Duce, ma che, come per magia, si riprende molto bene da questo tumulto dopo aver incassato 1,5/2 MILIONI DI EURO. PATETICI
Un attacco che può avere il sapore del vorrei ma non posso, ma che ha il pregio di affrontare in modo brutale l’ormai vecchia questione del “circoletto”. Aperta sempre a Belve nel corso di un’intervista a Giuliana De Sio e ripresa nel tempo da altri interpreti, convinti che il sistema scelga e sostenga sempre le stesse facce basandosi su sentimenti politici ed amicizie.
Morrone, sebbene le sue interpretazioni più famose si basino sulla prestanza fisica, ha voluto dare un consiglio ai “Che Guevara 2.0 de noialtri” che, “più tristi delle loro idee“, vogliono fare i rivoluzionari. Il riferimento sembrerebbe a Elio Germano, che agli ultimi David ha affrontato il tema della guerra tra palestinesi ed israeliani:
Smettete di fare gli attori, lasciate stare il cinema e scendete in politica, candidatevi e provate veramente a cambiare qualcosa in questo paese, perchè dei discorsetti post premiazione David di Donatello CI SIAMO ROTTI BELLAMENTE IL CAZZO
Che dire? Finalmente qualcosa per cui ci si ricorderà di lui.
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