Sulla vetta del Viglio, il gigante della Ciociaria

Serra Sant’Antonio, i Cantari, il Gendarme, infine il Viglio. Quando la neve si scioglie, la lunga cresta che sale ai 2156 metri della cima offre un’escursione facile e spettacolare, sul confine tra il Lazio e l’Abruzzo L'articolo Sulla vetta del Viglio, il gigante della Ciociaria proviene da Montagna.TV.

May 22, 2025 - 13:40
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Sulla vetta del Viglio, il gigante della Ciociaria

Una delle cime più amate dell’Appennino centrale si alza sul confine tra Lazio e Abruzzo, dove i boschi dei Monti Simbruini, tutelati dal più esteso Parco regionale del Lazio, lasciano il posto ai crinali degli Ernici. Il Viglio, che culmina a 2156 metri, è la vetta più alta della Ciociaria, e si affaccia a est verso la Val Roveto e il Velino. 

Ai piedi del versante laziale della montagna, oltre al borgo di Filettino, sono i brutti residence di Val Granara. L’itinerario, che di fatto è la via normale della montagna, percorre la lunga e spettacolare cresta che inizia da Serra Sant’Antonio, e scavalca i Cantari e il torrione del Gendarme, regalando ben tre cime ai collezionisti di 2000. 

In condizioni estive il percorso è facile, e i pochi metri i cui occorre aiutarsi con le mani nel canalino del Gendarme (aggirabile a destra per il sentiero che consigliamo in discesa) non sono sufficienti a meritare a questo percorso il grado EE. D’inverno, quando la neve è ghiacciata, la cresta diventa un serio percorso alpinistico con piccozza e ramponi.   

Un’altra via interessante per salire al Viglio dal versante laziale segue il ripido e suggestivo Crestone, che si raggiunge dal versante di Filettino. Se si sale dalle case di Meta, in Abruzzo, occorre seguire lungamente a piedi una brutta strada sterrata e le sue scorciatoie, mentre il percorso diventa piacevole nella parte sommitale. 

Dopo l’escursione, merita una sosta il rifugio Viperella di Campo Staffi, con la sua gastronomia e le sue attività nella natura. A poca distanza dalla struttura è una piccola falesia attrezzata.

L’itinerario: la lunga cresta del Viglio

Punto di partenza: Filettino (FR), loc. Passo Serra Sant’Antonio (1601 m)
Dislivello: + 650 m
Tempo: 4 ore
Difficoltà: E
Periodo consigliato: da giugno a ottobre 

Dal Passo Serra Sant’Antonio si segue la strada sterrata (segnavia 651) che inizia accanto a un tabellone del Parco e a una lapide del Sentiero Giovanni Paolo II. Si lascia a sinistra una diramazione, si sale a destra del crinale, poi un tratto in piano e una discesa portano alla conca di Fonte della Moscosa.
Senza scendere al fontanile si sale a sinistra per un vallone. Il sentiero (segnavia 651 e 696A) traversa una radura con stazzo, e poi sale tra faggi e pini alla grande croce del Belvedere di Monte Piano (1770 m, 0.45 ore), belvedere sulla Val Roveto e su molte cime d’Abruzzo.
Si piega a destra sul crinale (1838 m, è il Monte Piano delle carte), e ci si affaccia su un selvaggio vallone del versante abruzzese della montagna, di fronte alle pareti calcaree dei Cantari. Il sentiero sale con una diagonale verso destra sui prati, poi piega a sinistra accanto a una cresta di erba e rocce e si riaffaccia dall’alto sulle pareti. Da destra arriva un sentiero diretto da Fonte della Moscosa.
Si supera un gradino, si traversa un vallone erboso, si sale accanto a dei salti di roccia e si costeggia un secondo vallone fino alla cresta, che si segue fino alla vetta meridionale dei Cantari (2102 m, 1 ora), da cui appaiono il Gendarme e il Viglio. Il sentiero scende per facili le rocce della cresta, e tocca la sella (2045 m) che precede il Gendarme. 

Lasciata a destra la diramazione che lo aggira, e che si utilizzerà al ritorno, si sale sul crinale, si traversa un pendio erboso, si supera il torrione per un facile canalino roccioso (qualche passo di I grado) e si esce sulla cima del Gendarme (2113 m).
Si scende a un’ennesima sella, poi si sale in diagonale a un pianoro erboso e alla cima del Viglio (2156 m, 0.30 ore), dov’è una croce. Pochi metri più in basso sono una statua della Madonna e un altare. Si può anche salire direttamente per la cresta, con percorso più elegante. 

Il panorama include le vette dei Simbruini e degli Ernici, e poi il Terminillo, il Gran Sasso, la Maiella e il Velino. Al di là della Valle Roveto si alzano i crinali del Parco d’Abruzzo, Lazio e Molise. Oltre la pianura della Ciociaria si vedono i Lepini, gli Ausoni, gli Aurunci e il Circeo.
In discesa si torna all’ultima sella e poi, senza risalire al Gendarme, si continua a scendere per un sentiero ghiaioso, e si traversa ai piedi di una parete calcarea compatta. Un sentiero segnato riporta in direzione dei Cantari, e li aggira a mezza costa senza risalire alla cresta. Scavalcato un crinale si torna al sentiero dell’andata e al punto di partenza (1.45 ore). 

Da vedere: le sorgenti dell’Aniene e Filettino 

Prima della costruzione delle autostrade che uniscono Roma con l’Abruzzo, la strada che sale da Trevi a Filettino, insieme a quelle del Terminillo, offriva ai residenti del Lazio emozioni e paesaggi di montagna. Stretta e tortuosa in basso, rivestita più in alto da boschi, ospita le sorgenti dell’Aniene, il limpido affluente del Tevere che sgorga nel vallone di Fiumata.
Filettino sorge poco più in alto, su uno sperone roccioso a poco più di mille metri di quota. Le sue origini risalgono probabilmente al IV secolo avanti Cristo, il nome compare per la prima volta nel 1060, nel Quattrocento sostò qui San Bernardino da Siena. Da vedere la chiesa di San Nicola con i suoi affreschi, la Collegiata di Santa Maria Assunta, ricostruita nel secolo XVI, e le chiese di San Giovanni e di San Bernardino, con affreschi del Quattrocento. Le cosiddette Mura Saracene, tra il paese e Trevi, sono probabilmente romane.
Una targa nel centro storico, insieme al nome dei giardini pubblici, ricorda che a Filettino, nel 1882, è nato Rodolfo Graziani, militare e fedelissimo di Benito Mussolini, passato alla storia per la feroce repressione in Libia e poi in Etiopia. Anche grazie a lui sono sorte la strada e gli impianti di risalita di Campo Staffi. Si tratta di una memoria ingombrante.

 

Come arrivare

Dal casello Anagni-Fiuggi della A1 si seguono le indicazioni per Altipiani di Arcinazzo e, di seguito, Trevi nel Lazio da dove si raggiunge in breve Filettino. Dal paese si continua in auto fino al Passo Serra Sant’Antonio (1601 m). La strada da Capistrello, sul versante abruzzese, è spesso interrotta da frane e chiusa al transito. 

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