La svolta delle Baleari: perché le isole dicono addio agli influencer
Le Isole Baleari smetteranno di utilizzare gli influencer per promuovere le destinazioni locali: una strategia poco sostenibile per i territori a rischio.

Gli esperti del settore e i dati parlano chiaro: gli utenti seguono un creator su Instagram e TikTok e la maggior parte (oltre il 60%) si affida ai suoi consigli di viaggio per scegliere la propria destinazione. D’altronde, l’influencer marketing, una strategia che prevede la collaborazione tra un’azienda o un ente del turismo e un influencer per promuovere i territori, non è nato a caso ed esiste già da un bel po’ di anni.
È un metodo che funziona, ma che in un periodo delicato come quello che stiamo vivendo, soprattutto in relazione all’overtourism, va utilizzato con consapevolezza, in particolare nelle aree dove è necessario evitare che arrivi un turismo di massa incontrollato.
Tra queste ci sono le Isole Baleari dove il governo regionale, se per anni si è affidato anche agli influencer per raccontare il territorio, oggi ha deciso di cambiare rotta. Cosa sta succedendo?
I casi di overtourism alle Isole Baleari
L’abbiamo visto a Roccaraso, dove oltre 10.000 persone sono arrivate in un solo weekend nella località sciistica dopo il consiglio di un’influencer. Questo non è un esempio isolato, ma ampiamente diffuso anche in altre località europee. Alle Isole Baleari, per esempio, il caso più eclatante è rappresentato dalla piccola spiaggia di Caló des Moro a Maiorca.
Come ha dichiarato la sindaca di Santanyí, Maria Pons, da quando gli influencer hanno cominciato a condividere immagini e video sui loro profili social, 4.000 persone e 1.200 auto raggiungono la spiaggia ogni giorno. Cosa significa questo? Oltre al rischio che un numero così elevato di persone rovini l’ambiente, il sovraffollamento ha fatto aumentare anche le spese che il comune deve sostenere per sorvegliare e mantenere pulita la caletta, coperte interamente dalle tasse pagate dai residenti.
Un altro caso riguarda il famoso belvedere Es Vedrà di Ibiza: la location, resa celebre dai video virali sui social e dalla presenza di personaggi famosi, è stata temporaneamente chiusa proprio a causa del sovraffollamento che ha creato problemi non solo all’ambiente circostante, ma anche ai residenti della zona.
Perché le Isole Baleari dicono addio agli influencer
Le Isole Baleari, come anche il resto della Spagna, stanno prendendo diversi provvedimenti per provare ad affrontare e prevenire le conseguenze dell’overtourism. L’ultima notizia arriva dall’arcipelago, dove destinazioni come Maiorca, Ibiza, Minorca e Formentera attirano ogni anno milioni di visitatori.
Il dipartimento del turismo, per anni, si è affidato all’influencer marketing per indirizzare i visitatori nelle zone meno gettonate dell’arcipelago, così da provare a diminuire la pressione sulle zone più conosciute. Il risultato, però, non è stato quello sperato perché i turisti hanno cominciato ad affollare aree remote e molto delicate dal punto di vista ambientale. Ecco perché, vista la situazione, ha deciso di abbandonare questa strategia e dire addio agli influencer.
Il problema, però, non si può risolvere così facilmente. Quello che serve a determinate destinazioni è un racconto diverso: servono content creator e influencer che, proprio per la loro capacità di “influenzare” le persone, le portino a visitare le mete con una maggiore consapevolezza, impostando uno storytelling che incontri anche le esigenze del territorio.