Diddy, Kid Cudi testimonia: “Ha messo una Molotov nella mia auto, sembrava un villain Marvel”

La testimonianza di Kid Cudi al processo di Diddy dipinge il cantante sotto accusa come il cattivo di un film di supereroi

L’attesa testimonianza di Scott Mescudi al processo di Diddy ha confermato il racconto degli eventi fornito da Cassie Ventura su quel che avvenne quando il cantante scoprì che lei si frequentava con Cudi, nel 2011. Tutto avvenne nel dicembre di quell’anno: la Ventura chiamò Cudi alle sei del mattino per dirgli che Combs aveva scoperto della relazione.

Secondo le testimonianze, Combs minacciò la Ventura con un cavatappi, poi andò a casa di Cudi – dove quest’ultimo in seguito trovò le telecamere di sicurezza spostate e il cane chiuso nel bagno. Cudi lo chiamò e gli chiese “Figlio di puttana sei in casa mia?” e Combs rispose: “Voglio solo parlare, sono qui che ti aspetto”, ma poi non si fece trovare.

In seguito, nel gennaio 2012, la Porsche di Cudi venne data alle fiamme. “Sembrava che il tetto della mia Porsche fosse stato tagliato e aperto e fu lì che venne messa la Molotov“, ha testimoniato il cantante in aula. “Sapevo che lui [Diddy] c’entrava in qualche modo”. I due fissarono quindi un incontro per chiarire le cose.

“Sean Combs stava lì, fissando fuori dalla finestra con le mani dietro la schiena, come un supercattivo Marvel“, ha raccontato Cudi. Combs a quanto pare negò di sapere alcunché dell’auto, solo per poi fornire delle vaghe scuse a Cudi anni dopo, nel 2015, dopo le quali lui ha affermato di aver “trovato pace”. Ma questa rimane solo una piccola parte della saga di Diddy: il processo continua.

Fonte: CNN

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