La Roma di Elsa Morante, i luoghi iconici del suo capolavoro La storia

"La storia" di Elsa Morante è un romanzo capolavoro ambientato a Roma: questi sono i quartieri e i luoghi da raggiungere per seguire le tracce del libro

May 29, 2025 - 02:50
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La Roma di Elsa Morante, i luoghi iconici del suo capolavoro La storia

Impossibile rimanere impassibili dinnanzi alla maestosità di Roma, un luogo magico in cui le varie epoche si intrecciano dando vita a uno scenario di rara bellezza. Camminare per le sue strade regala una profonda ispirazione, tra palazzi, resti romani, scenografie che sembrano state realizzate apposta per togliere il fiato.

Roma ci fa sentire come sul set di un film, come nella Dolce Vita. E non stupisce che tanti capolavori della letteratura e del cinema siano stati ambientati proprio qui, nella Città Eterna, con le sue mille anime e facce.

Come La storia, il romanzo capolavoro di Elsa Morante, intenso, doloroso, drammatico, uno di quei libri che restano addosso, che invitano alla riflessione. Ed è in una Roma segnata dalla Seconda Guerra Mondiale e dai primi anni post-bellici, che si muovono i suoi protagonisti, restituendo l’affresco di una città sofferente a causa degli eventi di quel preciso momento storico, segnato non solo da violenza e bombardamenti, ma anche dalla povertà.

E si può visitare Roma proprio tenendo La storia tra le mani, come speciale guida di viaggio, provando a vedere con gli occhi di Elsa Morante una città che oggi è cambiata. Il libro – tra le altre cose – è stato trasformato in un progetto televisivo grazie a due miniserie uscite in epoche diverse, l’ultima nel 2024.

La zona di San Lorenzo, la casa distrutta dalle bombe

È proprio nella zona di San Lorenzo (quartiere Triburtino) che la protagonista del romanzo, Ida di professione insegnante, vive da sola con i due figli. Si tratta di Antonio nato dall’amore con il marito Alfio Mancuso che è morto da tempo per un cancro, e Useppe, figlio di una violenza. Un quartiere popolare, con le tipiche case a ringhiera. Si tratta di un posto fortemente intrecciato con la storia più recente di Roma, qui ad esempio è dove Maria Montessori ha aperto la sua prima Casa dei Bambini, asilo in cui veniva applicato il suo metodo educativo.

Ed è anche qui che nel 1943 (nel mese di luglio) avviene il primo bombardamento degli Alleati durante la Seconda Guerra Mondiale. E, proprio a causa di questo, anche la loro casa viene distrutta.

Girando per questo luogo libro alla mano sembra ancora più facile potersi immedesimare seguendo le orme dei suoi protagonisti. A causa delle vicende storiche, quindi, Ida e Useppe (il figlio Nino è entrato a far parte di un battaglione di Camice Nere) sono senza una dimora e si trovano costretti a spostarsi a Pietralata.

Se si raggiunge la zona di San Lorenzo, oltre alla memoria ancora viva del luglio del 1943, si possono vedere la Basilica di San Lorenzo fuori le mura, la cui prima struttura può essere fatta risalire al IV secolo, la Porta Tiburtina, un arco fatto erigere dall’imperatore Augusto nel 5 a.C. e poi inserito nelle mura fatte innalzare da Aureliano nel 271 a. C., e il sepolcro di Largo Talamo del I scolo d.C. Si trova vicino alla Città Universitaria della Sapienza.

Mattatoio di Roma Testaccio
Fonte: iStock
Il Mattatoio di Roma a Testaccio, uno dei quartieri dove Elsa Morante ha anbientato “La storia”

Pietralata, il quartiere dello stanzone condiviso

Uno stanzone per gli sfollati, diviso con altre persone: un marmoraro, una famiglia molto numerosa e, poi, uno studente misterioso. È qui, nel quartire romano di Pietralata, che Ida e Useppe e si fermano ed è qui, anche, che la loro vita prosegue. In questa parte del romanzo si assiste al ritorno di Nino, divenuto un partigiano che – entrando nella nuova vita della mamma e del fratello – risce a stringere legami e a ripartire con alcuni dei presenti per combattere per la Liberazione.

Alcuni di loro, però, muoiono e Ida così riesce a ottenere un’eredità che le permette di lasciare lo stanzone e di trovare una nuova sistemazione. Quella di Pietralata era una borgata che all’epoca viveva una situazione difficile e che è stata raccontata non solo da Elsa Morante, ma anche da Pier Paolo Pasolini, che qui ha ambientato il suo romanzo Una vita violenta.

Nella zona si possono vedere alcuni edifici religiosi ma anche gli Studios dove sono stati girati alcuni celebri film da registi come Vittorio De Sica o Federico Fellini.

Testaccio, la stanza in affitto

Ida e Useppe si trasferiscono a Testaccio, quartiere molto noto di Roma,  in una stanza in affitto nella casa della famiglia Marrocco, in via Mastro Giorgio. Qui, mamma e figlio incontrano tantissimi personaggi secondari, tra cui una vecchia prostituta che legge le carte. E qui vivono per diverso tempo, almeno fino a quando Ida non trova una nuova casa. Viene citato, ad esempio, il Mattatoio (oggi divenuto un centro culturale di fondamentale importanza che vale la pena visitare) che è uno dei luoghi simbolo del duro lavoro e della vita del quartire.

L’aspetto interessante è che la stessa Elsa Morante ha vissuto a testaccio, c’è ancora il grande palazzo dove ha trascorso la sua infanzia fino ai 10 anni. Gli stessi luoghi in cui il suo Useppe gira insieme al cane Bella sembran quasi sovrapporsi a quelli della scrittrice. Alcune delle location sono ponte Sublicio, piazza Testaccio, ma leggendo il libro si potrà vivere la sensazione di vedere questa zona di Roma con uno sguardo rivolto al suo passato.

Qui ci sono moltissime cose da vedere, a partire dal già citato Mattatoio, senza dimenticare chiese, siti archeologici come la Piramide Cestia (tomba romana innalzata tra il 18 e il 12 a.C.) e alcune fontane. Una cosa è certa: è un quartire vivo e vibrante.

Testaccio: a Roma con "La storia" di Elsa Morante
Fonte: iStock
Testaccio: a Roma leggendo “La storia” di Elsa Morante

Due luoghi simbolo

I protagonisti di La storia di Elsa Morante non vivono qui, ma comunque è uno dei luoghi importanti del romanzo: stiamo parlando del Ghetto ebraico, che diventa  anche simbolo della deportazione e del dolore. Così come lo è il momento in cui Ida e Useppe vedono il treno dello sterminio fermo alla stazione di Roma Tiburtina, pronto per partire con 1024 ebrei per portarli nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau. I due seguono una donna, disperata perché la sua famiglia è chiusa nei convogli.

E se il Ghetto ebraico è un quartiere da conoscere ed esplorare tra resti antichi, storia e un intreccio di culture che si scopre anche nei piatti che qui si possono assaporare. La stazione Tiburtina diviene luogo non solo di passaggio, ma anche di memoria.

Luoghi, tappe alla scoperta di quella capitale d’Italia tanto amata in tutto il mondo, che si discostano un po’ dalle zone più turistiche e conosciute, ma che diventano il perfetto viaggio letterario tra i suoi quartieri e tra la gente. Posti che oggi hanno cambiato fisionomia ma su cui, grazie alle pagine di Elsa Morante, sembra sovrapporsi la loro immagine antica, come una foto del passato: bellissima e conuna grande comunicativa.

Ghetto Ebraico La storia Elsa Morante
Fonte: iStock
Ghetto Ebraico, a Roma con “La storia” Elsa Morante