Cosa vedere a Barcellona in 3 giorni: itinerario e consigli per scoprire la città

Un itinerario passo passo tra i luoghi da non perdere, le esperienze da vivere e i consigli utili per organizzare un fine settimana lungo a Barcellona

May 20, 2025 - 08:50
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Cosa vedere a Barcellona in 3 giorni: itinerario e consigli per scoprire la città

Barcellona è una delle città più visitate d’Europa, apprezzatissima da turisti e viaggiatori di ogni età. Mare, arte e architettura, enogastronomia, e ancora musica e divertimento: la città catalana è perfetta per un weekend lungo, e si presta comodamente a viaggi di 3 o 4 giorni durante tutto l’anno. Ecco una proposta di itinerario di tre giorni, con qualche curiosità e consigli utili.

Barcellona in tre giorni, l’itinerario

Giorno 1: Barri Gòtic, Rambla, El Born e Sagrada Familia

Il primo giorno va dedicato al cuore storico della città. Si parte dalla piazza della vita sociale di Barcellona, la centrale Plaça Catalunya. Questa è una delle piazze più grandi e animate della città, dominata dalla coppia di Torri Veneziane, e anche punto di incontro strategico per spostarsi verso altre zone.

Si prosegue verso il Barri Gòtic, il quartiere gotico che durante il Medioevo ha visto la costruzione di chiese, palazzi e monasteri. L’influenza dell’architettura gotica è evidente e la Cattedrale di Barcellona (Cattedrale della Santa Croce e Santa Eulalia è il suo nome) ne è un esempio, con le sue guglie e le decorazioni scolpite della facciata. Il quartiere si presta a una passeggiata lenta, alla scoperta di Plaça de Sant Felipe Neri, del Puente del Bisbe, e delle moderne gallerie d’arte e di artigianato. Da non perdere un passaggio alla Plaça de Sant Jaume, ora sede del Comune e della Generalitat di Barcellona, che ospita durante tutto l’anno alcuni degli eventi più importanti della città.

Proseguendo verso la Rambla, si scopre il viale emblematico per eccellenza, sempre animato da artisti di strada, bancarelle e locali storici. La tappa è d’obbligo al Mercato della Boqueria, cartolina della tradizione gastronomica catalana, dove comprare prodotti locali o fermarsi per mangiare delle tapas. Poco distante, il Teatro Liceu e il mosaico di Miró sul pavimento della Rambla ricordano l’anima artistica della città.

Come raggiungere La Boqueria
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Pittoresca e colorata, La Boqueria a Barcellona è un tripudio di emozioni

Il cammino prosegue verso il quartiere El Born, dove l’atmosfera medievale incontra la creatività contemporanea. Qui si trova la chiesa di Santa Maria del Mar, esempio perfetto di gotico catalano, e il Museo Picasso, ospitato in una serie di palazzi storici. I vicoli ospitano gallerie, laboratori artigianali e caffè.

Ultima tappa della giornata, la Sagrada Familia è uno dei simboli indiscussi di Barcellona. Questo straordinario tempio, progettato da Antoni Gaudí, è ancora in costruzione dopo oltre 140 anni dall’inizio dei lavori. Si parla di chiusura del cantiere nel 2026; ma in pochi ci credono. La sua sagoma svetta nel cielo della città con torri appuntite e dettagli architettonici ispirati alla natura, alla fede e all’arte gotica e modernista.

cosa vedere a Barcellona
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La Sagrada Familia è uno dei simboli indiscussi di Barcellona

Le facciate sono spettacolari: la Facciata della Natività, la più vicina allo stile originale di Gaudí, è un intreccio di figure, animali e simboli religiosi scolpiti nella pietra con un realismo quasi surreale. La Facciata della Passione, invece, ha linee più essenziali e drammatiche, mentre la Facciata della Gloria è ancora in fase di completamento. All’interno, lo spazio si apre in una foresta di colonne ramificate e giochi di luce colorata che filtrano dalle vetrate: un’atmosfera sospesa, silenziosa, completamente diversa dall’iperattività delle strade intorno.

La visita richiede tempo: meglio prenotare online per evitare code e scegliere un orario con luce naturale, ideale per apprezzare le vetrate artistiche. È possibile salire su una delle torri (prenotando un biglietto specifico) per una vista panoramica su Barcellona e scoprire i dettagli del cantiere ancora in corso. Il museo interno invece ripercorre la storia della basilica, il pensiero di Gaudí e i modelli originali delle sue strutture complesse.

Giorno 2: Parc Güell, Passeig de Gràcia, Casa Batlló, Casa Milà e Quartiere Eixample

Il secondo giorno è dedicato all’esplorazione della Barcellona modernista. Si parte con una delle opere più iconiche di Gaudí, il Parc Güell, un giardino pubblico collinare ricco di strutture fiabesche, scalinate, colonne che ricordano tronchi d’albero e la celebre salamandra colorata. Il parco unisce natura, architettura e urbanistica in un progetto unico, inizialmente pensato come complesso residenziale. Si può partire proprio dalla colorata salamandra sulla scalinata all’ingresso del parco, e passeggiare fino alle altre aree monumentali, come la Plaza de la Naturaleza con le panchine ondulate panoramiche sulla città; la sala ipostila con le colonne doriche che la sostengono o il curioso Pórtico de la Lavandera. Per la visita è necessario acquistare il biglietto in anticipo, che include l’area monumentale, dichiarata Sito patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO per cui sono previsti ingressi contingentati, e le zone verdi e panoramiche del parco. Sono organizzate visite guidate in varie lingue della durata di 50 minuti.

cosa vedere a Barcellona
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Parco Guell a Barcellona

Ancora tracce di Gaudì nel barrio Gràcia: qui tra bar e negozi, si trova Casa Vicens, una delle prime opere dell’artista, e un vero e proprio gioiello architettonico. Questa casa in stile modernista, decorata  in facciata con piastrelle di ceramica bianche e verdi, è una meraviglia di dettagli intricati e motivi floreali ispirati alla natura. Con un po’ di tempo a disposizione, si può visitare  l’interno della casa per apprezzare ogni dettaglio. Ogni estate, durante la Festa Major di Gràcia, le vie del quartiere si trasformano con scenografie spettacolari.

Si può rientrare verso il centro percorrendo il Passeig de Gràcia, elegante viale commerciale dove si concentrano alcune delle opere più famose dell’architettura modernista catalana. Spiccano due edifici firmati da Gaudí: Casa Batlló, con la sua facciata ondulata e i mosaici di ceramica, e Casa Milà (conosciuta anche come La Pedrera), caratterizzata da forme organiche e dalla terrazza con i celebri comignoli scultorei. Entrambe meritano una visita interna.

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Facciata del capolavoro modernista Casa Batllo, Barcellona

Durante la passeggiata, vale la pena soffermarsi anche su edifici progettati da altri grandi architetti, come Casa Amatller di Puig i Cadafalch, o Casa Lleó Morera di Domènech i Montaner. Questo tratto del Passeig de Gràcia è chiamato anche l’Isola della Discordia, proprio per la convivenza di stili differenti su pochi metri.

La giornata può concludersi in uno dei bei ristoranti del quartiere Eixample, con le sue strade ordinate, i cortili interni e i caffè all’aperto.

Giorno 3: Montjuïc, Barceloneta e tramonto sulla spiaggia

Il terzo giorno inizia con la collina di Montjuïc (il suo nome deriva dalla parola catalana Mont dels Jueus, che significa “montagna dei giudei”, nome che richiama il fatto che nel Medioevo la collina ospitava un cimitero ebraico), raggiungibile con la funicolare da Paral·lel o con la teleferica panoramica. In cima, il Castello di Montjuïc coi suoi giardini offre una vista aperta sul porto e sul mare.

Scendendo, si possono visitare alcune delle istituzioni culturali della zona, come il Museu Nacional d’Art de Catalunya (MNAC), all’interno del Palau Nacional de Montjuïc, che ospita collezioni di artisti come Rubens, Velázquez, Goya, Tiepolo e Tintoretto, oppure la Fundació Miró, dedicata al celebre artista catalano.

Nel pomeriggio, ci si può dirigere verso la zona del porto e della Barceloneta, il quartiere marinaro famoso per le sue spiagge. Prima delle Olimpiadi del 1992, questo era ancora un quartiere popolare e di pescatori che negli anni ha vissuto una fase di grande riqualificazione.

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Barceloneta è la spiaggia di Barcellona

Si può partire da Plaça del Poeta Boscá, dove si svolge il mercato di quartiere e che vanta ancora dettagli e decorazioni del XIX secolo. Uno dei simboli della trasformazione post-Olimpiadi della Barceloneta è la famosa scultura in spiaggia, che ha preso il nome di los cubos de la Barceloneta (“i cubi della Barceloneta”). Il nome ufficiale è Estel Ferit, che in catalano significa “stella ferita”, ed è opera della scultrice tedesca Rebecca Horn. I quattro cubi che la compongono immortalano i popolari casotti del litorale della Barceloneta e che furono eliminati prima delle Olimpiadi.

Altra immagine iconica del quartiere è il profilo dell’Hotel W (Plaça Rosa Del Vents 1), chiamato anche Hotel Vela, alla fine della spiaggia della Barceloneta, che la sera si illumina con diversi colori. Dietro l’hotel si aprono i panoramici Mirador Vela e il Mirador del Mediterránei.

Ma, se il clima lo permette, il modo migliore per godersi la Barceloneta è prendere un po’ di sole in spiaggia, fare un bagno o mangiare uno snack in uno dei tanti chiringuitos lungomare. Per la cena, non c’è che l’imbarazzo della scelta.

Con un giorno in più

Chi ha a disposizione quattro giorni può distribuire questo itinerario con più calma, aggiungendo visite più approfondite e musei, oppure può approfittarne per esplorare quartieri meno turistici. A pochi passi dalla Rambla, il Barrio del Raval è un quartiere multietnico, in passato considerato uno dei quartieri più pericolosi di Barcellona e oggi riqualificato. Oltre a bar, locali e negozi, uno dei suoi centri culturali più famosi e visitati è il MACBA (Museo d’Arte Contemporanea di Barcellona), che ospita una ricca collezione di opere d’arte contemporanea.

Con più tempo a disposizione, si può salire al Tibidabo, la montagna con la chiesa del Sagrat Cor e il parco divertimenti perfetto per chi viaggia con bambini, o raggiungere i Bunkers del Carmel per una delle viste più ampie sulla città, splendido al tramonto. L’Hospital de Sant Pau, poco distante dalla Sagrada Família, è un altro capolavoro modernista, progettato da Lluís Domènech i Montaner, con padiglioni decorati e giardini interni. Un luogo meno frequentato ma di grande valore storico e architettonico.

Cosa fare a Barcellona:  esperienze da non perdere

Sono tantissime le cose da fare a Barcellona, per tutte le età e tutto l’anno. Ecco qualche proposta, dalle più turistiche a quelle più originali.

  • Tapas al Mercato della Boqueria. Tappa obbligata per chi ama i sapori locali. Fondata nel 1836, la Boqueria è un vero spettacolo per i sensi: banchi colorati carichi di frutta tropicale, jamón iberico, olive, pesce fresco e spezie. Alcuni chioschi offrono tapas preparate al momento, ideali per una pausa gustosa tra una visita e l’altra. Per evitare la folla, è consigliabile arrivare al mattino presto.
  • Tramonto dalla terrazza con panchine ondulate del Parc Güell si gode una delle viste più suggestive sulla città, soprattutto al tramonto.
  • Partita di beach volley sulla spiaggia della Barceloneta. Questa è una delle zone più animate e vissute dai residenti e non è raro incontrare chi corre, pratica yoga o squadre di amici che giocano a beach volley.
  • Una serata al barrio di Gràcia,  Alcune delle sue piazze non dormono mai, come Plaça del Sol e Plaça del Diamant, luoghi perfetti per una serata in puro stile barcellonese.
  • Passeggiata al Parco della Cittadella, il polmone verde di Barcellona a pochi passi dalla folla del Born. Costruito tra il 1875 y 1888, il parco è stato il sito dell’ex cittadella militare, voluta da Filippo V per dominare la città dopo la guerra di successione spagnola nel XVIII secolo: oggi sono 17 ettari di prati, laghetti, fontane e aree picnic. Da non perdere, il lago della Ciutadellaai piedi della Cascata Monumentale, progettata da Josep Fontseré insieme al giovane Antoni Gaudi. Qui ci si può rilassare sul prato o fare un giro sul lago noleggiando una barchetta a remi.

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    Parc de la Ciutadella
  • Anche chi non è tifoso conosce il mito del Barça. Il Camp Nou, attualmente in ristrutturazione, rimane un simbolo della città. Il nuovo percorso del Barça Immersive Tour propone un viaggio tra trofei, emozioni e tecnologie immersive. Video 360°, installazioni sonore e realtà aumentata ricostruiscono la storia del club e i momenti più iconici, da Cruijff a Messi.
  • Cena al quartiere Born: tra le sue stradine acciottolate e gli antichi edifici dei mercanti medievali di Barcellona, oggi spuntano boutique alla moda, gallerie d’arte e di artigianato, taverne di tapas, e numerosi bar e ristoranti.
  • Un selfie panoramico da un punto di vista privilegiato e gratuito dalla terrazza del centro commerciale Las Arenas, imponente edificio circolare che sostituisce l’antica arena per le corride di Barcellona.
  • Leggere il libro di Ildefonso Falcones “La cattedrale del mare” prima di partire. Gli appassionati di romanzi storici possono apprezzare questo romanzo storico ambientato nel XIV secolo che racconta la storia di un giovane lavoratore che partecipa alla costruzione della Basilica di Santa Maria del Mar.

Barcellona: come raggiungerla

Barcellona è servita dall’aeroporto El Prat, collegato al centro con metro, treni regionali e bus. Da molte città italiane partono voli diretti, anche low cost, per la città catalana. Chi arriva in treno o in bus da altre zone della Spagna può scendere alla stazione di Sants o a Estació del Nord, entrambe ben collegate con la metro. Chi viaggia con auto al seguito per una vacanza più lunga in Spagna può valutare il viaggio in nave: GNV gestisce i trasferimenti dal porto di Genova, sia in estate che in inverno, che hanno una durata di 20 ore circa.

Per girare la città si possono noleggiare bici e monopattini. La Hola Barcelona Travel Card è invece c’è la tessera per 48, 72 ore o 4 e 5 giorni per viaggi illimitati in metropolitana, autobus e tram, anche per l’aeroporto (la Teleferica di Montjuic non è inclusa). I bambini sotto i 4 anni non pagano. Per chi ha poco tempo a disposizione o preferisce la comodità, il Barcelona Bus Turístic è il modo migliore per vedere tutti i monumenti e i luoghi di maggiore interesse.