Cosa vedere ad Albenga, gemma ligure tra storia, torri e mare
Albenga, città di torri e mare, conquista con storia, spiagge, natura e sapori. Un gioiello della Riviera di Ponente tutto da vivere.

Affacciata sul blu intenso della Riviera di Ponente, Albenga è una graziosa cittadina balneare ricca di storia, fascino medievale e antiche suggestioni.
Poco distante dalla più mondana Alassio, a circa 48 chilometri a sud di Savona, vanta uno dei centri storici meglio conservati di tutta la Liguria occidentale: passeggiare tra le mura e le torri è come attraversare i secoli, tra palazzi nobiliari, chiese paleocristiane, echi longobardi e resti romani.
Albenga: 6 cose da vedere
La chiamano la “città delle cento torri”, e basta uno sguardo al suo skyline per capire perché: le torri svettano con fierezza fra i tetti rossi, testimoni di un nobile passato.
Ma Albenga è molto più di una cartolina medievale: è un meta da esplorare con calma, lasciandosi guidare dalla curiosità.
1. La Cattedrale di San Michele
Nel cuore del centro storico si erge maestosa la Cattedrale di San Michele, le cui origini risalgono tra la fine del IV e l’inizio del V secolo, quando venne edificata sopra un sito paleocristiano. Oggi, ogni parte della struttura racconta un’epoca diversa: la base della facciata centrale è dell’XI secolo, mentre i portali laterali sono gotici, risalenti al XIII secolo; quello centrale, invece, fu aggiunto nel 1669. Il campanile, raffinato esempio di gotico tardivo, fu eretto alla fine del Trecento sulle rovine di una torre romanica più antica.
All’interno, le tre navate custodiscono meraviglie: un organo monumentale ottocentesco incastonato in una cassa seicentesca, un ex voto in marmo del 1456, un Crocifisso affrescato nell’abside centrale, e volte affrescate nel XIX secolo.
I restauri degli anni Sessanta hanno riportato alla luce un prezioso frammento: sotto il presbiterio, infatti, riaffiorano l’abside altomedievale e una cripta carolingia.
2. Il Battistero
Uscendo dalla Cattedrale e imboccando la loggia del Palazzo Comunale, una scala scende nel tempo: conduce, infatti, al livello originario della città del V secolo e al Battistero paleocristiano, raccolto, silenzioso, quasi intimo. Le finestre sono ornate da transenne in arenaria traforata, delicate come merletti, con motivi propri dell’arte longobarda.
Vi si trovano tombe con incisioni altomedievali, una vasca battesimale ancora integra e, soprattutto, una nicchia decorata da un mosaico risalente al V-VI secolo, con una rappresentazione della Trinità avvolta dagli Apostoli, raffigurati come colombe.
È un’immagine rara, preziosa, l’unico mosaico bizantino rimasto nell’Italia settentrionale, al di fuori di Ravenna.
3. I Palazzi del centro storico
Il centro storico di Albenga è un piccolo scrigno in cui ogni angolo rivela un palazzo, una torre, un dettaglio d’epoca che parla al presente. Su Piazza San Michele si affaccia il Palazzo Peloso Cepolla, che un tempo possedeva una torre poi trasformata in terrazza. Il Palazzo Vescovile, ristrutturato nel Cinquecento, vanta due eleganti facciate e poggiava su un loggiato trasformato in botteghe e magazzini. Più austero è il Palazzo Vecchio, antica sede comunale: da un lato mostra la Torre Civica e ospita la Sala dei Consoli e il Museo Civico; dall’altro, verso il Battistero, si apre una scalinata che porta al Salone del Podestà e ai piani superiori.
A pochi passi ecco il Palazzo Costa Del Carretto di Balestrino, oggi conosciuto come Palazzo Vescovado, con lo straordinario soffitto ligneo a cassettoni del XVI secolo. Infine, merita una menzione il seicentesco Palazzo Scotto Niccolari.
4. Le torri

Non si può parlare di Albenga senza tornare alle sue torri. Alte, possenti, severe, alcune con pietre rosse, altre squadrate o smussate, non erano semplici strutture difensive. Dal Trecento in poi, venivano costruite accanto alle case delle famiglie nobili per mostrare il loro potere. Alcune si sono conservate intatte, altre sono state integrate negli edifici o trasformate nel tempo, ma tutte contribuiscono a delineare il volto verticale e orgoglioso della città.
Quelle che spiccano di più sono in Piazza San Michele, ma anche Torre Oddo, Torre della Paciotta, Torre Navone e la Torre del Municipio raccontano storie di ambizione, rivalità e identità.
5. La Chiesa di Santa Maria in Fontibus
Adiacente alla Cattedrale, la Chiesa di Santa Maria in Fontibus sorprende grazie alla struttura basilicale a tre navate. I pilastri robusti, le alte lesene e le arcate a tutto sesto conferiscono all’interno una solennità che si percepisce fin dal primo passo. La volta a botte della navata centrale si innalza fino al presbiterio, mentre quelle delle navate laterali si rincorrono in una successione di volte a crociera.
Nel tempo, la chiesa ha subito trasformazioni. All’inizio del Novecento, per rinnovare via Enrico d’Aste, fu arretrata di alcuni metri, con parziale demolizione della facciata. Tuttavia, il portale medievale è ancora lì.
All’interno, spiccano una statua della Vergine Maria in marmo del 1622, un crocifisso ligneo del 1638 e una tela della Madonna con i Santi Cosma e Damiano firmata da Orazio De Ferrari nel 1639.
6. L’Isola Gallinara

Poco al largo della costa, l’Isola Gallinara, dalla curiosa forma che ricorda una tartaruga, emerge come un piccolo paradiso incontaminato, oggi riserva naturale. Il nome deriva dalle galline selvatiche che un tempo la abitavano, ma la sua storia è spirituale: nel IV secolo fu rifugio di San Martino di Tours e, in epoca longobarda, sede di un monastero che poi passò ai Benedettini. Dopo secoli, nel 1842, fu venduta a privati.
Nei fondali sono stati rinvenuti relitti risalenti fino al V secolo a.C., probabilmente provenienti da Marsiglia. Tra anfore e reperti, oggi conservati nel Museo Navale di Albenga, si racconta una storia di scambi, viaggi e civiltà.
L’isola è anche una meta per appassionati subacquei. Due sono i principali punti di immersione: Punta Falconara, dove nel 1998 è stata posata una statua del Cristo Redentore, e Punta Sciusciau, dove si possono ammirare cernie, murene, polpi, scorfani e spugne di grandi dimensioni. I fondali, ricchi di margherite di mare e nudibranchi, sono un giardino sommerso che lascia senza fiato.
Cosa fare ad Albenga: esperienze da vivere
Oltre all’affascinante centro storico e alle celebri torri, la città offre esperienze che coinvolgono tutti i sensi: dalla cultura al paesaggio, dal gusto alla natura, con percorsi che raccontano l’anima più autentica della Riviera di Ponente.
Visitare il Museo dell’Olio
Il Museo Sommariva “Civiltà dell’Olio”, voluto e curato con passione dalla Famiglia Sommariva, è una “dichiarazione d’amore” per una delle tradizioni più radicate della Liguria.
Raddoppiato negli spazi nel 2010, si estende su ben 400 metri quadrati, collegati da un tunnel sotterraneo che conduce al frantoio attivo, in un percorso fluido tra storia, cultura e sapere artigianale che mette in risalto antichi strumenti, macchinari storici e testimonianze delle tecniche che hanno reso l’olio extravergine ligure un’eccellenza.
Ma c’è di più. Le sale del museo si aprono anche all’arte contemporanea, e accolgono opere di pittura, scultura, fotografia. Artisti locali e non trovano spazio per esprimersi, mentre il museo diventa teatro di eventi, presentazioni letterarie, incontri con scrittori e realtà culturali del territorio.
Fare trekking lungo la Via Iulia Augusta
Per chi ama camminare (o pedalare) tra storia e natura, la Via Iulia Augusta (l’antica strada romana voluta dall’Imperatore Augusto che univa la pianura Padana alla Gallia e alla Spagna) oggi, in un tratto suggestivo, collega Albenga ad Alassio e regala scorci che sanno di Mediterraneo, profumi di macchia e memorie di pietra.
Lungo il percorso, si svelano resti dell’antico anfiteatro, piccole chiese campestri, ruderi romani immersi tra ulivi e ginestre. L’Isola Gallinara appare e scompare all’orizzonte come una sentinella discreta, mentre il sentiero segue il profilo dolce delle colline che degradano verso il mare.
L’itinerario si sviluppa per circa 10 chilometri tra andata e ritorno, con un dislivello modesto e una difficoltà adatta a tutti. È perfetto per escursioni a piedi, in mountain bike o con i bastoncini da nordic walking, e può essere affrontato in qualsiasi stagione.
Godersi la spiaggia

Chi visita Albenga d’estate sa che non si tratta solo di storia e cultura: la cittadina custodisce anche un litorale che invita al relax, allo svago, e alla sensazione di “lasciarsi andare al ritmo lento delle onde”. Le spiagge si estendono per circa un chilometro e mezzo lungo una costa che guarda dritta verso l’Isola Gallinara, quasi fosse un miraggio all’orizzonte.
La sabbia è fine, mescolata a ghiaia, e l’accesso al mare è semplice e sicuro: perfetto per le famiglie con bambini, ma anche per chi ama camminare sul bagnasciuga al tramonto o godersi una giornata spensierata sotto l’ombrellone. Alcuni tratti sono liberi, altri, invece, sono attrezzati con ogni comfort (lettini, bar, docce) per un’esperienza di totale relax.
C’è spazio per tutti, anche per chi viaggia con il proprio cane: Albenga ospita una spiaggia dog-friendly ben organizzata, con servizi pensati su misura per accogliere al meglio anche gli amici a quattro zampe.
Albenga: come raggiungerla
Arrivare ad Albenga è semplice, sia che si viaggi in auto, in treno o in aereo. L’uscita dedicata sull’autostrada A10 Genova-Ventimiglia conduce verso il centro città o la costa, dove la vita si muove tra carruggi e stabilimenti balneari. La stazione ferroviaria è ben collegata con tutta la Riviera ligure con treni regionali e intercity verso Genova e Milano.
Per chi arriva da più lontano, l’aeroporto Cristoforo Colombo di Genova (a circa 85 chilometri) è lo scalo più comodo, servito anche da voli low cost.