Spirit of the North 2 Recensione: il richiamo della foresta

Spiriti guardiani, antiche leggende e il viaggio di una comune volpe rossa tra distruzione e rinascita. Stiamo parlando di Spirit of the North 2, il sequel targato Infuse Studios e Silver Lining Interactive pronto a riportarci tra le atmosfere mozzafiato di un’Islanda fuori dal tempo, tra reliquie leggendarie e tribù dimenticate. Nei panni di una […] L'articolo Spirit of the North 2 Recensione: il richiamo della foresta proviene da Vgmag.it.

May 25, 2025 - 13:00
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Spirit of the North 2 Recensione: il richiamo della foresta
Spirit of the North 2

Spiriti guardiani, antiche leggende e il viaggio di una comune volpe rossa tra distruzione e rinascita. Stiamo parlando di Spirit of the North 2, il sequel targato Infuse Studios e Silver Lining Interactive pronto a riportarci tra le atmosfere mozzafiato di un’Islanda fuori dal tempo, tra reliquie leggendarie e tribù dimenticate. Nei panni di una giovane volpe sarà nostro compito riportare l’armonia in un’isola devastata dalle incursioni dello sciamano Grimnir, con l’aiuto di un fedele corvo.

Uscito nel 2020 su PC e Switch (la versione per PlayStation 4 risale invece all’anno precedente), il primo episodio della saga aveva ricevuto pareri contrastanti. Lodato per le sue spettacolari ambientazioni e la qualità fiabesca della narrativa, è stato però anche criticato per i controlli troppo rigidi e imprecisi. Nel 2021 è stata rilasciata una versione migliorata per le console di nuova generazione, la quale però ha fallito nel risolvere i principali problemi del titolo. Giudizi più miti sono arrivati su Steam, dove il gioco è attualmente valutato come “Molto positivo”. Un risultato comunque lodevole per lo studio americano, date le sue origini come semplice provider di asset 3D. A cinque anni di distanza, Infuse Studios è pronto a riprovarci, volgendo lo sguardo verso orizzonti più ampi. Tayler Christenses e Jacob Sutton saranno riusciti nella loro impresa? Scopriamolo insieme in questa recensione!

Spirit of the North 2
Lontani da casa, ma mai da soli.

Spirit of the North 2: la via delle stelle

La storia di Spirit of the North 2 comincia dove termina il suo predecessore. Sotto le luci dell’aurora boreale, un corvo assiste allo spettacolo di due spiriti che si inseguono nel cielo notturno. Le loro tracce lo portano sull’Isola delle Volpi, un’enclave segreta dove si è rifugiata l’ultima tribù dei guardiani dell’isola. Accecato dalla brama di potere, lo sciamano dell’Orso Grimnir ha condotto i suoi uomini alla conquista degli spiriti guida, ora corrotti e imprigionati. Solo le volpi sono riuscite a scampare a questo fato… Almeno fino ad oggi. Liberatosi dalle sue catene, Grimnir è deciso ad avvolgere tutta l’isola nel manto scarlatto della follia. Abbandonata alla deriva in un mondo ormai desolato, una giovane volpe intraprende un epico viaggio per liberare gli spiriti dei guardiani e restituire all’antica bellezza una terra dilaniata dalla guerra e dal caos.

Più che un gioco di avventura, Spirit of the North 2 è un titolo di pura esplorazione. Il santuario delle volpi è ormai alle spalle, solo il mondo è avanti. Il nostro viaggio comincia sulle coste rocciose di Radabruma, dove muoveremo i primi passi alla ricerca dei guardiani corrotti. Esplorando le rovine e risolvendo semplici puzzle ambientali, dovremo trovare le reliquie nascoste che ci apriranno la strada dei Templi. Una volta dentro, saremo solo noi e il nostro fidato compagno alato contro gli spiriti della natura. Lungo il nostro percorso, impareremo a controllare il mistico potere delle rune per attraversare passaggi segreti e repellere le forze di Grimnir, nella speranza di poter finalmente tornare a casa.

Spirit of the North 2
Lo spirito ancestrale della volpe è tornato per guidare il nostro cammino.

Un mondo (troppo) aperto

Spirit of the North 2 abbandona la struttura lineare del suo predecessore per offrire ai giocatori un mondo aperto tutto da esplorare. Vasi e forzieri disseminati ovunque celano preziosi cristalli da scambiare con i procioni mercanti per personalizzare la vostra volpe, acquisire nuove rune e aprire le porte della vostra tana personale, dove riposare e ricaricare la barra della vita. Attivare gli obelischi vi permetterà di svelare altri luoghi di interesse come gli Alberi antichi, che possono essere risanati in cambio di punti abilità. Queste vi aiuteranno a migliorare la barra dell’energia spirituale, necessaria per incanalare il potere delle rune. Queste ultime possono essere cambiate in ogni momento, scegliendo la combinazione giusta per superare al meglio i vari dungeon. Inoltre, una volta liberati, gli spiriti guardiani forniranno delle abilità passive sia per voi che per il corvo. Insomma, Spirit of the North 2 sembrerebbe avere tutti le carte in regola per un’avventura open world con i fiocchi. Purtroppo, è proprio qui che casca l’asino (o la volpe, è il caso di dirlo)!

Cominciamo dal punto dolente, ovvero i comandi di gioco. Durante il tutorial, verremo introdotti alle meccaniche di movimento, incluso il salto. In presenza di appositi marcatori, la volpe calcolerà automaticamente la traiettoria, mentre saltare in corsa permetterà di coprire distanze più ampie a scapito della precisione. Un sistema solido in teoria, ma che nella pratica si scontra con la tendenza della volpe a ‘rimbalzare’ in caso di fallimento, con il rischio concreto di precipitare. Se in condizioni normali la cosa può farci storcere il naso, la situazione peggiora all’interno di grotte e anfratti bui. La luminosità è infatti molto bassa, e la luce delle torce basta a malapena a farci capire dove stiamo mettendo le zampe. L’abilità di planata del corvo sopperisce a buona parte di questi problemi, ma quest’ultimo potrà tenervi in aria per un tempo limitato prima di mollare la presa. Più che di fantasia, il sistema di movimento di Spirit of the North 2 difetta di garanzie. E prima che riusciate a comprenderne le peculiarità, avrete sicuramente a che fare con qualche caduta rovinosa.

Le abilità del corvo saranno fondamentali per superare le rovine dei Templi.

Morire all’interno di Spirit of the North 2 è un problema non da poco. Una volta esauriti i punti vita, verrete infatti resuscitati presso l’ultimo checkpoint che avrete visitato, e dovrete quindi ripercorrere tutta la strada fino al punto in cui siete morti. Tuttavia, le dimensioni della mappa e la mancanza di punti per il viaggio rapido ad eccezione della tana significano minuti interi spesi per ripercorrere le nostre tracce. Inoltre, l’etichetta open world di Spirit of the North 2 cela una struttura molto più lineare di quanto possa sembrare. I punti di passaggio tra le diverse parti dell’isola sono infatti pochissimi, e progettati per essere affrontati con una sequenza precisa. A limitare le vostre opzioni di movimento ci si metterà anche l’acqua. Nuotare troppo al largo infatti richiamerà un ferocissimo squalo, che non esiterà a trascinarvi sotto le onde… e a farvi ripetere tutta la strada da capo.

Nonostante queste pecche, il mondo di Spirit of the North 2 trabocca di indiscutibile fascino. Dalle nebbie di Radabruma fino alle rigogliose foreste di Selvamoscata, gli spettacolari paesaggi islandesi aspettano solo di essere ammirati in tutta la loro bellezza. Ogni regione ha un’identità ben precisa, che si riflette negli edifici e nelle dozzine di pergamene, incisioni rupestri e templi abbandonati che costellano questa terra. Il contrasto tra i toni rosso sangue della corruzione e la luce turchese dell’aurora tesse un arazzo di grande splendore narrativo, e di tanto in tanto non potrete che fermarvi in qualche anfratto segreto per contemplare la quieta solitudine della natura.

Riuscirete a sconfiggere la maledizione di Grimnir?

Tutto bene, ma… la grafica?

La presentazione visiva è sicuramente uno dei punti forti di Spirit of the North 2, e per buone ragioni. Anche a livelli medi, è possibile apprezzare la qualità delle texture e dei modelli di gioco, nonché nella varietà di condizioni atmosferiche che potrete incontrare nelle diverse parti dell’isola. Sfortunatamente, le prestazioni su computer non riescono a tenere il passo. Provato su un PC con processore i5-11400H di undicesima generazione e una scheda video RTX 3060, il gioco ha subito notevoli rallentamenti, costringendomi a scalare il livello di dettaglio. Anche così, potreste notare fenomeni di popping qua e là, ma fortunatamente quasi nessun glitch grafico. Tuttavia, il team ha appena rilasciato un primo hotfix (il 16 maggio per chi legge, n.d.a.), il che mi rende fiduciosa che una futura patch possa risolvere il grosso dei problemi legati alla performance.

Assolutamente meritevole di menzione è invece la colonna sonora. Firmata dal britannico Pav Gekko, la musica di Spirit of the North 2 è la vera voce narrante del gioco, scandendo momenti di pace e mistica riverenza nei confronti delle forze della natura. Il ruggito del vento, il canto degli uccelli, il suono della pioggia diventano le voci di una terra devastata da morte e pestilenza, ma il cui cuore vive ancora, nei passi di una semplice volpe rossa.


Il team dietro Spirit of the North 2 non ha certo badato a spese per dare vita a un titolo graficamente ineccepibile, aggiungendo spessore e profondità alla trama del primo capitolo. Tuttavia, icontrolli incerti e un open world contraddittorio sono fonte di parecchie frustrazioni, a cui si aggiunge un impianto narrativo povero di indicazioni dirette. Il risultato è un lungo processo di prove ed errori, offuscando almeno in parte l’innegabile validità del lavoro svolto da Infuse Studios. Tuttavia, se siete amanti della mitologia nordica e l’idea di immergervi in un titolo alquanto particolare non vi spaventa, allora Spirit of the North 2 potrà offrirvi ore di esplorazione alla ricerca dei segreti sepolti su quest’isola dimenticata dal tempo.


 

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