Steven Knight ha ripreso i suoi elementi preferiti, e ci ha fatto A Thousand Blows 

Steven Knight non è mai stato un autore che si è adagiato sugli allori. Dopo aver scolpito nell’immaginario collettivo figure leggendarie come Tommy Shelby in Peaky Blinders e aver esplorato storie di vendetta e rivoluzioni sociali, lo sceneggiatore britannico è tornato a lavorare sul suo terreno preferito con A Thousand Blows. Una serie che sembra… Leggi di più »Steven Knight ha ripreso i suoi elementi preferiti, e ci ha fatto A Thousand Blows  The post Steven Knight ha ripreso i suoi elementi preferiti, e ci ha fatto A Thousand Blows  appeared first on Hall of Series.

May 25, 2025 - 12:35
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Steven Knight ha ripreso i suoi elementi preferiti, e ci ha fatto A Thousand Blows 

Steven Knight non è mai stato un autore che si è adagiato sugli allori. Dopo aver scolpito nell’immaginario collettivo figure leggendarie come Tommy Shelby in Peaky Blinders e aver esplorato storie di vendetta e rivoluzioni sociali, lo sceneggiatore britannico è tornato a lavorare sul suo terreno preferito con A Thousand Blows. Una serie che sembra cucita su misura per la sua penna. E infatti lo è. In questo nuovo progetto, Knight non fa altro che riprendere i suoi elementi narrativi preferiti e rimescolarli in un’epoca diversa. Criminalità urbana, tensioni di classe, personaggi tormentati e marginali in cerca di riscatto. Il tutto ambientato in una Londra vittoriana, mantenendo però uno stile divenuto ormai inconfondibile. Il risultato è un racconto che ha il sapore di un ritorno alle origini, ma con una veste inedita. A Thousand Blows – che potete recuperare qui – è l’ennesima conferma di un autore che conosce benissimo il proprio mondo.

A Thousand Blows non è l’erede di Peaky Blinders ma ha tantissime cose in comune con il capolavoro di Steven Knight (qui trovate la nostra recensione completa)

Hezekiah Moscow, interpretato da Malachi Kirby
credits: Disney+

Steven Knight è un autore che non ha mai nascosto i propri totem e, negli anni, ha educato il suo pubblico seguendo uno stile ben preciso. Uno stile che lo ha reso molto riconoscibile tra gli stessi fan, cosa che nel panorama seriale è ormai sempre più comune. L’impronta artistica di Steven Knight è riassumibile in alcuni elementi cardine pressoché onnipresenti nelle sue opere. Atmosfere cupe, ambientazioni prevalentemente vittoriane e personaggi complessi, talvolta tendenti all’autodistruzione. Peaky Blinders è sicuramente la sua opera più nota in ambito serie tv, ma non dimentichiamoci di quel gioiello inconcusso di Taboo. A Thousand Blows è la più recente delle sue creazioni e, senza dubbio, presenta tantissime analogie con Peaky Blinders. Ammettiamolo: alla vista delle Quaranta Elefanti, tutti abbiamo subito pensato alla banda di Thomas Shelby. Vestiti raffinati utilizzati come vere e proprie divise, la falsa eleganza usata come passe-partout sociale e una leader carismatica.

E’ proprio Mary Carr, leader delle Quaranta Elefanti, l’anello di congiunzione principale tra la struttura narrativa di A Thousand Blows e Peaky Blinders. Un personaggio sfaccettato, moralmente ambiguo e incapace di mettere in mostra i suoi sentimenti. Amato e rispettato ma al contempo odiato dagli altri membri. Mary Carr e Thomas Shelby hanno parecchie cose in comune. Ciò che rende simili le due bande, poi, sono il raggio d’azione e il senso d’appartenenza, oltre che l’effettiva provenienza sociale. I membri sono in entrambi i casi prevalentemente scarti della società. Nel primo caso veterani di guerra, nel secondo donne sfuggite a famiglie problematiche o alla totale povertà del periodo vittoriano. La strada è l’elemento comune, il terreno da cui tutti provengono e in cui si sentono al sicuro. La strada è anche il campo d’azione in cui si muovono i protagonisti dei racconti di Knight: racconti oscuri, crudi e spesso brutali.

L’ambientazione è un vero e proprio biglietto da visita per Steven Knight: un’Inghilterra cupa tra l’epoca vittoriana e il primo dopoguerra

Mary Carr, interpretata da Erin Doherty e Henry "Sugar" Goodson, interpretato da Stephen Graham
credits: Disney+

La fredda e industriale Birmingham, oscurata dai fumi delle fabbriche da una parte e la vivace ma oscura Londra dall’altra. Tra A Thousand Blows e Peaky Blinders, sulla carta, passano quarant’anni o giù di lì. Eppure il sapore che si respira, per quanto cromaticamente e visivamente diverso, è quasi lo stesso. Steven Knight è molto legato alla sua terra d’origine, o quanto meno parecchio ispirato dalla stessa. E dai suoi racconti emerge un’Inghilterra cupa, resa tale non solo dai toni freddi quanto dall’animo dei personaggi. La corruzione morale è la croce che perseguita Thomas Shelby, Mary Carr e James Delaney (Tom Hardy). Ma al contempo tutti loro sono profondamente legati alla propria terra e alla propria condizione sociale. Il fil rouge che lega tutte queste opere è un senso d’appartenenza che sembra nascere proprio dall’esigenza narrativa dell’autore britannico. Steven Knight ha voluto essere riconoscibile ed è riuscito a creare una sua eredità in questo senso.

Come i grandi autori del cinema anche Knight ha i suoi luoghi del cuore, e allo stesso modo una predilezione per un periodo storico ben preciso. Se già Peaky Blinders aveva ridisegnato la mappa del gangster moderno espandendola al Regno Unito, A Thousand Blows è la riconferma della volontà dell’autore. Ma nel caso di quest’ultima, l’ambientazione assume tutto un altro significato. L’epoca vittoriana raccontata da Steven Knight è un periodo di complessa transizione per l’Inghilterra e per l’intera Europa. Un periodo in cui la sopravvivenza è al centro della vita quotidiana dell’individuo come non mai. La serie ruota attorno a due protagonisti, Hezekiah e Alec, due giamaicani che, emigrati a Londra, si trovano intrappolati in una società brutale e ostile. Una Londra sporca, caotica, ancora profondamente immersa nella logica della sopraffazione e della lotta tra classi.

Come Peaky Blinders, anche A Thousand Blows parte da un pretesto narrativo molto circoscritto per poi ampliare vertiginosamente i propri orizzonti

Il primo match tra Sugar Goodson e Hezekiah Moscow
credits: Disney+

Il pretesto che comincia a far muovere Thomas Shelby e i suoi fratelli nel mondo del crimine organizzato, per chi se lo fosse dimenticato, sono le scommesse. Gli Shelby nascono come allibratori da quattro soldi che inizialmente devono detronizzare piccoli criminali di quartiere. I confini della banda – e dell’intera trama – si allargano stagione dopo stagione. Finché i Peaky Blinders non diventano la gang più temuta e influente del Regno Unito, se non dell’Europa stessa. In A Thousand Blows, i due protagonisti giungono a Londra per cercare fortuna. Hezekiah Moscow sogna di fare l’addestratore di leoni, ma si scontra subito con una realtà profondamente razzista e arretrata. Caratteristiche della stessa società da cui emergono le Quaranta Elefanti, simboli di una vera e propria lotta armata contro il patriarcato. Hezekiah in poco tempo si torva costretto a dover combattere per la propria salvaguardia, nel vero senso del termine.

La boxe, in questo contesto, non è solo sport: è sopravvivenza, affermazione, violenza rituale. Nella prima stagione della serie il protagonista ha già subito una trasformazione radicale, ma il futuro della serie potrebbe portarlo a sconfinare in ben altre dinamiche. In A Thousand Blows la boxe a mani nude si fa metafora dell’intera narrazione. Ogni combattimento diventa una sfida esistenziale, un modo per rispondere all’oppressione, al razzismo, all’ingiustizia sociale. In questo senso, la boxe è il luogo in cui si concentra l’energia della serie, dove il dolore fisico diventa simbolo del dolore sociale. Anche in Peaky Blinders la violenza era un linguaggio quotidiano, un mezzo per affermarsi in un mondo dominato da gerarchie rigide. Ma se lì la violenza era anche politica e imprenditoria, in A Thousand Blows assume un valore più simbolico, legato alla sopravvivenza individuale e al riscatto personale.

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